"Le recenti esternazioni del sindaco di Firenze sul piano strutturale della città confermano che oltre agli annunci non c'è da aspettarsi nulla per lo sviliuppo necessario ed irrimandabile di Firenze. Volumi zero, per noi - affermano i coordinatori del Popolo della Libertà di Firenze Alessio Bonciani, Achille Totaro, Nicola Nascosti e Samuele Baldini - equivale a sviluppo zero". "Matteo Renzi ci ha abituato ad una politica degli annunci ed ai colpi di teatro, ma poi, alla prova dei fatti, non arriva niente di concreto.
La sua idea - continuano gli esponenti del Pdl -, annunciata in questi giorni alla stampa, di un Piano Strutturale a "volumi zero", ne è l'esempio perfetto. Lo strumento urbanistico per eccellenza a disposizione di un sindaco è proprio il piano strutturale. Con questo si può disegnare la città che si vorrebbe e si può dare concreta attuazione, attraverso un atto formale a tutte le promesse a cui il sindaco scout ci ha abituato. Ed invece, è proprio qui, alla prova dei fatti, che Renzi dimostra a quale modello di amministratore si ispira: il governatore della Palestina Ponzio Pilato". "E' chiaro che non facendo nulla (volumi zero, appunto) non si corre il rischio di commettere errori o di scontentare qualcuno, ma intanto Firenze che fine fa?" si chiedono dal Pdl. "Siamo convinti che un piano a volumi zero blocchi lo sviluppo della città, considerato anche che l'unica area, nel progetto di Renzi, su cui si pianificano nuovi interventi, è proprio quella famigerata area di Castello della quale, comunque, ancora il sindaco non ha la disponibilità.
E' qui infatti che il giovane Matteo ipotizza di collocare il progetto della cittadella viola, dimenticando che quell'area non è del Comune ma di un privato che ha già in mano dei permessi per costruire (altro, ovviamente, non la cittadella della Fiorentina) e che comunque Castello rientra in una convenzione che da questo progetto sarebbe irrimediabilmente compromessa. Altra questione di rilevante importanza riguarda la TAV e soprattutto la collocazione della nuova stazione. Al di là del balletto degli annunci Foster sì o Foster no, su questo argomento ci preme precisare che, l'annunciata riapertura della conferenza dei servizi non rimetterà in discussione quanto già deciso nel 2004, protocollo sottoscritto proprio da Renzi come presidente della Provincia, ma soltanto gli aspetti relativi alle possibili integrazioni tra alta velocità e trasporto pubblico di superficie e quindi, in sostanza, o una fermata della tramvia o al massimo un tapis roulant.
Tra l'altro, le scelte urbanistiche ed infrastrutturali di Firenze, come è ovvio, non riguardano soltanto la città ma anche tutta l'area della provincia e addirittura, soprattutto quando si parla di TAV e di aeroporto, le provincie vicine e la Toscana tutta" aggiungono Alessio Bonciani, Achille Totaro, Nicola Nascosti e Samuele Baldini. "Proprio l'aeroporto infatti rappresenta un esempio impareggiabile dell'incapacità di decidere di Renzi, del suo partito e della sua maggioranza. Infatti i recenti accordi con Bologna hanno già 'venduto' i passeggeri fiorentini allo scalo felsineo speriamo, nell'attesa della nuova stazione, di non dover andare a Bologna anche a prendere l'Eurostar.
Appare infine chiaro che Renzi ancora una volta subordina lo sviluppo di Firenze alle proprie esigenze di visibilità personale. Non si capisce come questa linea possa trovare la condivisione dei cittadini. Per questi motivi - concludono i coordinatori del Popolo della Libertà di Firenze Alessio Bonciani, Achille Totaro, Nicola Nascosti e Samuele Baldinia - a differenza del sindaco che chiuso nel Palazzo fa e disfa come se Firenze fosse il suo plastico dei trenini elettrici, inizieremo un giro di consultazioni con le categorie economiche ed i rappresentanti della città, per valutare insieme a loro, quale sia il modello di piano Strutturale che serve al nostro territorio il cui sviluppo non potrà certo basarsi sulla logica dei 'volumi zero'.
Lunedì quindi regaleremo al sindaco un blocco di carta millimetrata ed una matita da disegno in modo che possa continuare a divertirsi, nella sua cameretta, a progettare una città che poi non realizza, ma almeno senza far danno a nessuno".