Un pezzo di collina, nell'ampia area verde posta tra le abitazioni che si affacciano su via Castelli, è stata devastata da una frana e l’enorme massa di terra, considerato che si scava una fossa per un dislivello di diversi metri, è crollata mettendo a rischio anche il piano stradale. Intorno alla voragine in mezzo alle case grande come un campetto di calcio, oggi sono all'opera due scavatrici che riportavano la terra ai confini del cantiere vicino alle abitazioni. Gli operai della ditta costruttrice di Prato, Pinzani, stavano scavando per fare piccoli appartamenti di 30 mq.
l'uno dal n. 7 al 15 di via Castelli, in piena collina. Sul cartello è scritto intervento di sostituzione edilizia. Un pino è crollato ed è adagiato lungo il bordo al limite del cantiere. La scena fa abbastanza impressione. Si tratta di un’area molto rilevante dal punto di vista paesaggistico. Com’è stato possibile che il Piano Strutturale abbia potuto consentire un’operazione così rilevante sul San Gaggio a poche centinaia di metri dal Poggio Imperiale? Al Piano Strutturale del Comune di Firenze, ancora in adozione, nei mesi scorsi erano state presentate centinaia di osservazioni e tra queste anche quella di Italia Nostra che notava con sorpresa come vaste aree collinari di Firenze, già comprese nel relativo Parco delle Colline da vigente Piano Regolatore, fossero invece state deperimetrate e presentate come ‘zone bianche’ urbane senza particolari vincoli, in un Piano Strutturale che dice di voler tutelare la collina. "Il Consiglio Comunale non ha dato ancora le debite risposte alle osservazioni -commentava nell'agosto scorso Mariarita Signorini, membro del Consiglio nazionale Italia Nostra- certo che se questa è la politica di tutela delle colline fiorentine, allora c’è veramente da temere per la salvaguardia del nostro paesaggio dove, al di là degli enunciati si può fare veramente di tutto all’insegna della cementificazione e dell’investimento immobiliare".