“Le norme cosiddette 'anti-Quadra' sono pur un passo in avanti, ma non sono sufficienti ad arginare il fenomeno della speculazione edilizia se non prendono in considerazione anche la bonifica di alcune norme del Regolamento Edilizio”. Ad affermarlo sono Ornella De Zordo di perUnaltracittà ed Antonio Fiorentino del Comitato San Salvi chi può. “In particolare è necessario eliminare le previsioni che consentono distanze minori di 10 metri tra gli edifici, aumentano i volumi degli edifici da edificare dopo la demolizione di quelli preesistenti, consentono ai volumi gonfiati dal Regolamento Edilizio di prevalere sulle quantità indicate dal Piano Regolatore, e quelle che invadono, in modo illegittimo, le competenze urbanistiche del Piano Regolatore”, hanno commentato De Zordo e Fiorentino. “Il golpe urbanistico ed edilizio che in questi anni ha coinvolto Firenze e i suoi abitanti, consegnandoci una città umiliata sul piano del rispetto dell’interesso pubblico e logorata nelle sue strutture territoriali fondamentali, è stato reso possibile perché alcuni hanno manomesso le previsioni e le norme sia del Piano Regolatore vigente, che del Piano Strutturale adottato che del Regolamento Edilizio”, hanno aggiunto. “Questi strumenti che dovrebbero tutelare le nostre condizioni di vita sono stati invece, per avidità di denaro e di potere – hanno proseguito – manipolati per poter poi consentire impunemente operazioni di speculazione edilizia che hanno peggiorato le già precarie condizioni di vivibilità di Firenze.
Le costruzioni sono state addossate le une alle altre, nei cortili sono spuntati edifici multipiani che hanno tolto luce ed aria agli abitanti, sono stati riconosciuti volumi ed altezze gonfiati in modo illegittimo”. “Dobbiamo ricordare che tutti i casi denunciati dallo sportello SOS Territorio, dai cittadini, dai comitati, a partire dalla scandalosa saturazione degli spazi interni all'isolato di via Ponte di Mezzo 27, sino agli episodi di viale Corsica, Corte di Campo di Marte in via Mannelli, e cosi via, sono stati assentiti proprio in virtù di queste "regole" che hanno regolarzzato gli abusi e che ora devono essere cancellate”, hanno concluso De Zordo e Fiorentino.