Alluvione: risorse stanziate ma ancora poco utilizzate

inaugurato oggi il nuovo ponte sul torrente Causa tra Monteroni d'Arbia e Asciano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2024 20:03
Alluvione: risorse stanziate ma ancora poco utilizzate

Inaugurato il nuovo ponte sul torrente Causa, a Monteroni d’Arbia, alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dei sindaci di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni e di Asciano Fabrizio Nucci.

La nuova infrastruttura, dal valore complessivo di 400 mila euro, si trova sulla strada comunale di Caggiolo Montauto fra i comuni di Monteroni d'Arbia e Asciano e va a sostituirne una precedente, danneggiata dall’alluvione del 2015. I lavori, portati avanti dal Comune di Monteroni con il sostegno di quello di Asciano, sono stati oggetto di uno specifico Protocollo d’intesa tra le amministrazioni coinvolte.

“Sono felice di essere qui – ha detto il presidente Giani - per inaugurare formalmente un’infrastruttura molto attesa, che renderà più semplici i collegamenti nella zona e ripristinerà una situazione alterata da quasi 10 anni. La Regione Toscana ha sostenuto con un finanziamento di circa 200 mila euro l’importante sforzo fatto dai Comuni di Monteroni d'Arbia e Asciano, che hanno messo a disposizione altri 230 mila euro, arrivando a coprire tutto il fabbisogno”.

“A seguito dell’alluvione del 2015 – ha aggiunto Giani - quest’area ha portato avanti un lungo e complesso lavoro di ripristino e riduzione del rischio idraulico, ringrazio le amministrazioni per questo loro impegno e per il proficuo spirito di collaborazione, perché a fronte di cambiamenti climatici sempre più evidenti e di eventi meteorologici estremi più frequenti, dobbiamo aumentare la capacità di resilienza del nostro territorio, anche con interventi mirati e collegati alla ricostruzione”.

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"Oggi ci stringiamo tutti nel ricordo di coloro che hanno perso la vita e di coloro che hanno subito danni alla casa e al luogo di lavoro, un anno fa in un evento tragico, imprevedibile ma che ci ha colto impreparati. Non dobbiamo dimenticare il passato, possiamo affrontare il problema con un nuovo approccio. Questo primo anniversario non deve essere solo un momento di ricordo e di riflessione, ma anche di presa di coscienza e soprattutto di azione, perché il nostro territorio non è - ancora - al sicuro rispetto a eventi ordinari e straordinari.

Ho constatato, non solo a Prato ma in tutta la Toscana – dal Mugello alla Val d'Elsa –, una situazione preoccupante: mancano le infrastrutture per il contrasto al rischio idrogeologico e i lavori non sono stati fatti negli anni ma nemmeno dopo la tragedia. Oltre a scaricare le colpe, si è fatto poco o nulla e comprendo la rabbia dei cittadini. Fermo restando che il rischio zero non esiste e che le risorse pubbliche non sono illimitate, ma quelle stanziate vanno spese, ci vuole una maturazione culturale rispetto al rischio idrogeologico, partendo da una approfondita pianificazione del territorio che si amministra con un'urbanizzazione ragionata, valutando anche la geologia e la fisica del terreno, facendo le opere necessarie affinché la penetrazione e il deflusso delle acque sia ordinato, non certo smettendo di costruire ma facendolo meglio e ripensando anche le modalità e regolamenti inerenti, senza dimenticare la manutenzione - da monte a valle - ordinaria, negli ultimi decenni troppo trascurata.

Per questo, la mia proposta è quella di lanciare una piattaforma programmatica per la cura del territorio, con la politica ma anche i corpi intermedi, gli imprenditori agricoli ed edili e tutti i tecnici, come i geologi, spingendo sul partenariato pubblico-privato, per un'azione logica e non ideologica. Dobbiamo fare un salto di qualità, altrimenti danni e purtroppo anche morti saranno sempre maggiori. Se un appunto devo fare al mio governo è quello che, ad oggi, abbiamo ancora un commissario straordinario nella persona del Presidente di Regione Eugenio Giani e anche dopo numerose mie sollecitazioni non abbia ancora nominato il commissario straordinario alla ricostruzione che dovrebbe essere, sull'esempio dell'Emilia-Romagna, una persona terza che si prenda le sue responsabilità e agisca" spiega, in una nota, l'On.

Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.

"Ora basta - ha dichiarato il Sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri -. Un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici, e oggi, più che mai, siamo uniti nel chiedere un intervento deciso e concreto da parte del Governo. I Comuni possono fare la loro parte, ma serve un supporto governativo per azioni strutturali e a lungo termine. Il Governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica - ha aggiunto il primo cittadino -. Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e non sappiamo se e quanto arriverà. La tutela dei nostri territori non può più aspettare; è urgente destinare risorse adeguate ai Comuni colpiti".

"L'unica cosa che il ministro della protezione civile Musumeci fu in grado di dire, l'unica volta che venne in visita nei territori colpiti nel novembre scorso, è che i cittadini e le aziende devono assicurarsi per questi eventi.- ha dichiarato il sindaco di Cantagallo Guglielmo Buongiorno - questa dichiarazione del Ministro è emblematica sul modo del Governo di approcciarsi al tema del cambiamento climatico. Sarebbe opportuna una modifica del quadro normativo nazionale che è fermo a testi normativi di inizio '900".

"I Comuni sono stati lasciati soli nella gestione post alluvione e questo fa male soprattutto istituzionalmente e non solo politicamente - ha dichiarato Lorenzo Tinagli, Presidente del Consiglio di Prato - La popolazione spaventata ha bisogno di risposte concrete perchè ad oggi continuiamo a vivere le allerte con ansia e con la speranza che non riaccada niente, ma non può essere la speranza a guidare le politiche. La forza delle nostre comunità in quei difficili momenti, è stata l'unica cosa che ha fatto sentire meno sole le Amministrazioni comunali".

"E' importante essere qui oggi insieme, affinchè esca una voce unica dai territori colpiti dall'evento alluvionale - ha dichiarato l' Assessora Chiara Martini del comune di Vaiano - Il cambiamento climatico è un tema ormai globale e gli Stati devono affrontarlo insieme a quello della difesa del suolo. Nella situazione in cui ci troviamo oggi, se si dovesse ripresentare un evento simile a quello dello scorso novembre saremmo punto e a capo".

" Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni ma diamo la voce a più di 300.000 persone - ha dichiarato Alberto Vignoli, Vice Sindaco del Comune di Montemurlo - Ci chiediamo perchè ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. E' necessario ripensare a livello nazionale la pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere ma è il tempo di agire".

“E’ comprensibile il disagio del Pd. Un disagio figlio delle proprie contraddizioni, delle proprie faide interne, della totale incapacità di amministrare. Ma stavolta non si può restare in silenzio e diventa, al contrario, indispensabile replicare a certe bugie. Il governo ha già iniziato a distribuire soldi per i rimborsi a Regione e ai singoli cittadini, alle famiglie e alle imprese travolte dall’alluvione dello scorso anno. Per inciso, il governo ha stanziato più di 405 milioni alla Toscana per famiglie, industria, agricoltura e imprese esportatrici.

Capiamo la rabbia del Pd, la sua frustrazione nel vedere un esecutivo di centrodestra amministrare bene l’Italia e, nel caso specifico, venire incontro ai cittadini pratesi. Il Pd e la sinistra tutta, dovrebbe pensare a cambiare certi paradigmi clientelari e pensare di più alla gestione dei fiumi, solo per fare un piccolo esempio. Per carità, comprendiamo il nervosismo dopo l'ennesimo tonfo in Liguria, ma la realtà non può essere modificata a proprio piacimento. E, men che meno, il futuro dei cittadini” afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi nel Consiglio regionale toscano.

“Nel dettaglio, sono 33,7 i milioni destinati alle somme urgenze e al soccorso alla popolazione, 100, attraverso il Simest, per le aziende esportatrici e la filiera - sottolinea il consigliere regionale FdI e presidente della Commissione d’Inchiesta sull’alluvione Elisa Tozzi -, 50 i milioni per il recupero della capacità produttiva; 88,5 è l'ammontare dei finanziamenti destinati a varie necessità legate alla ricostruzione e 66 milioni sono stati resi disponibili grazie ad un emendamento al decreto Pnrr e sono quelli per i ristori da 5 mila euro alle famiglie.

Il problema è che la Regione non sta erogando quest’ultimi contributi perché sta rallentando le procedure che, da regolamento, dovevano essere seguite dai Comuni che però solo in questi giorni e solo alcuni stanno aprendo gli sportelli. Dopodiché c’è da dire che anche le amministrazioni comunali – che oggi hanno fatto il punto sui ristori puntando il dito contro il governo – hanno importanti responsabilità su quanto avvenuto soprattutto nelle zone densamente popolate come Montemurlo, Prato o Campi Bisenzio.

Tutti i Comuni hanno i piani della protezione civile aggiornati? C’è un controllo dei corsi d’acqua tombati? Chi ha approvato i piani urbanistici che hanno permesso di costruire ovunque?

C’è da chiedersi, poi, con quanta efficienza stia lavorando la struttura commissariale regionale, che per legge deve gestire queste risorse, dando risposte tempestive ai cittadini: struttura in capo al governatore Giani. Perché ancora oggi molti cittadini non sanno a chi rivolgersi per ricevere i contributi? Altro discorso sono i criteri per definire i ristori, materia su cui sarebbe opportuno aprire un confronto” conclude Tozzi.

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