Approvata la delibera che dovrebbe bloccare i nuovi affitti brevi, mentre l’oppositrice Cecilia Del Re fa notare che durerà “quanto un gatto in tangenziale”. Le nuove norme nazionali (decreto “Salva Casa”) sono fatte ad hoc per impedire i poteri delle amministrazioni locali in materia.
“No, non si può andare in ferie tranquilli. Le prime risposte che abbiamo ricevuto alla richiesta di avere esatta contezza dei numeri del turismo in città confermano la fondatezza degli allarmi che, ormai da troppo tempo, cittadini e associazioni cercano di far arrivare a chi governa gli enti locali.Partiamo dalla grave lacuna dei dati disponibili al pubblico. La Città Metropolitana, cui compete la raccolta, verifica e pubblicazione dei dati su strutture ricettive e flussi turistici, è ferma al consuntivo 2022.
Chi la governa? Chi governa Palazzo Vecchio -dichiara Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune- Anche tra gli open data della Regione Toscana, le cose non vanno meglio: sono consultabili anche dataset riferiti al 2023, ma al netto delle locazioni turistiche. Tradotto: mancano proprio i dati relativi al settore che più si sta espandendo da dieci anni a questa parte, le cui pesanti criticità sono diventate esplosive in molti comuni toscani. Chi governa in Regione? La stessa maggioranza politica alla guida di Palazzo Vecchio.
La Direzione Risorse Finanziarie del Comune di Firenze, che ringraziamo, ci ha fornito ieri delle stime, predisposte su base campionaria dal Centro Studi Turistici. I numeri sono da ritenersi parziali e incompleti, perché il sistema di trasmissione non è ancora a regime. Sono numeri inquietanti, in sé e nel merito.
Approfondimenti
In sé perché la necessità di ricorrere a stime, che gli stessi uffici avvertono essere necessariamente per difetto, attestano le gravi carenze di informazione e cognizione con cui ancor oggi il Comune e gli uffici devono confrontarsi, rispetto al dilagare di un’industria ad alto impatto: sociale, economico ed ecologico.
Nel merito, perché pur con i limiti evidenziati, queste stime attestano che in soli tre anni, l’espansione della ricettività nel Comune di Firenze ha fatto sì che dai 73.830 posti letto e 30.931 bagni facenti capo alle 6.904 strutture ricettive censite nel 2021, si sia arrivati nel 2024 ad avere 12.411 strutture con complessivi 95.653 posti letto (21.823, pari a un aumento del 22%), oltre a un non precisato numero di nuovi bagni.
Attendiamo informazioni da altri uffici, ma già quanto sopra dovrebbe spingere Comune e Regione ad agire subito, rafforzando gli strumenti, anche legislativi, per governare un fenomeno di cui palesemente si sono sottovalutate le pesanti esternalità, anche sui servizi.
In questo senso, urge ancor di più muoversi in fretta, anche rispetto alla nuova legge cosiddetta Salva Casa, sollevando senza esitazione e anche presso le Corti competenti, i legittimi dubbi interpretativi e di legittimità costituzionale, su cui siamo intervenuti ieri in aula e che oggi leggiamo nell’approfondimento specifico dato dal professor Gian Franco Cartei, dell’Università di Firenze, nell’intervista al Corriere Fiorentino.
Gli emendamenti che abbiamo presentato ieri andavano anche in questo senso, a rafforzare l’azione del Comune di Firenze. I pareri tecnici che hanno bloccato la maggioranza dal recepirli, meritano a nostro avviso un ripensamento approfondito, anche a difesa delle competenze che la Costituzione assegna agli Enti Locali, cui, fino a sentenza contraria, spetta il diritto-dovere di esercitare il governo urbanistico sul proprio territorio!Depositeremo un’interrogazione in queste ore, per invitare Palazzo Vecchio a fare giurisprudenza, coordinandosi al meglio con l'avvocatura e coinvolgendo la cittadinanza perché sia una lotta politica diffusa, partecipata, non di una sola parte”.
"Qualche scaramuccia con l’opposizione di destra che farà come al solito finta di difendere gli interessi di proprietà e libera iniziativa, e siamo punto e a capo -dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- avendo anche perso tempo prezioso che avrebbe potuto essere dedicato a risolvere i problemi che, a differenza di quanto dice chi amministra a Palazzo Vecchio, non sono di impedire che la situazione peggiori, ché i buoi sono già scappati dalla stalla e non sono più recuperabili, ma trovare soluzione al nuovo assetto della città.
I problemi sono che bisogna fare abbassare i prezzi in tutti i settori, individuare e costruire alloggi per residenti e studenti. Ci vuole quindi un piano di rinascita della città che non sia di mettere tappini ai buchi dell’attuale colabrodo. Piano di rinascita che blocchi la regalia di gran parte degli immobili ad aziende che vogliono utilizzarli per centri commerciali e alberghi di lusso, riducendo drasticamente le imposte ai proprietari chè affittino a famiglie e studenti; facilitare il turismo medio basso con strutture di accoglienza (aree di ristoro e servizi anche in centro) sì che il “mordi e fuggi” diventi rarità e non consuetudine, Scelte politiche, insomma, che ridimensionino il potere delle corporazioni dei commercianti e il condizionamento degli investitori".