Dopo l'adozione, oggi, da parte del Consiglio comunale, della variante al Piano operativo che inserisce nel nuovo strumento urbanistico la norma per bloccare nuovi affitti turistici brevi nel centro Unesco di Firenze, ci sono state immediatamente varie reazioni politiche.
Queste le dichiarazioni dei consiglieri di Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo
“Grande è la confusione sotto il cielo se le cause di problematiche quali sovraffollamento, aggravio delle condizioni di inquinamento atmosferico e acustico e peggioramento della sicurezza urbana vengono ricondotte all’incremento degli affitti brevi. Chi lo afferma dimentica, in realtà, che a generare tali effetti sono state quelle misure - o mancate misure - che negli anni hanno spodestato i residenti dal centro storico e che hanno, conseguentemente, ridotto la disponibilità di alloggi per la residenziale stanziale.
L’alienazione dell’ex teatro comunale, al cui posto a breve sorgeranno oltre 150 alloggi a finalità turistica, ne è l’esempio pleonastico.La variante urbanistica proposta dall’assessore Biti poggia su un articolo di legge (art. 23-ter del D.P.R. 380/2001) vetusto e non aggiornato alle recenti modifiche normative introdotte, che la rendono, nei fatti, illegittima. Un provvedimento raffazzonato, contraddittorio e coercitivo che limita il godimento della proprietà privata e che nulla contiene per sciogliere il vero rebus: rendere competitivo l’affitto a lungo termine con quello a breve/medio termine e, soprattutto, rendere confortevole e conveniente vivere in centro anziché in periferia.
La misura proposta non solo non tiene conto minimamente di questo, ma rischia di spostare il problema e aggravarlo ulteriormente, come peraltro è già avvenuto dopo l'annuncio dell'ex sindaco Nardella nel 2023 e dopo il pronunciamento del TAR.Neanche la questione pregiudiziale posta dall’opposizione ha indotto la maggioranza a ritornare sui propri passi, che si assume così la piena responsabilità di scelte nefaste per la città. Firenze merita un’amministrazione all’altezza delle sfide che deve fronteggiare, non interventi spot per un like in più”.
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, capogruppo Sinistra Progetto Comune
“Esprimiamo soddisfazione per l'approvazione di un ordine del giorno articolato, di cui riportiamo integralmente il contenuto”.
Abbiamo impegnato il nostro Comune:
«A verificare entro la fine del 2024 la necessità di allineare il Piano Strutturale alla Variante al Piano Operativo collegata, o comunque ad agire sul Piano Strutturale in chiave rafforzativa rispetto alle intenzioni manifestate dalla Variante al Piano Operativo collegata, per contrastare gli effetti negativi del sovraffollamento turistico;A creare una struttura in cui Direzione Risorse Finanziarie, Direzione Corpo Polizia Municipale, Direzione Urbanistica e tutti gli uffici che detengono dati utili possano garantire un efficace sistema di controlli, da cui trarre dati utili anche ai rispettivi assessorati e alle commissioni consiliari di competenza;Ad avviare un tavolo con la Regione Toscana che entro dicembre 2024 definisca una modifica al quadro normativo regionale, con cui fornire maggiori strumenti a tutti i Comuni per contrastare e prevenire gli effetti negativi del sovraffollamento turistico, anche valutando eventuali modifiche:- Al Testo unico del sistema turistico regionale (Legge Regionale 20 dicembre 2016, n.
86) al punto 2 dell’Articolo 54 (Requisiti) della Sezione III (Definizioni e caratteristiche delle strutture ricettive extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione) e all’Articolo 70 della Sezione V, al fine di poter prevedere modifiche di destinazione d’uso degli edifici ai fini urbanistici per le attività prese in considerazione nella stessa Sezione III e Sezione V;- Alla Legge regionale 65/2014, n. 65, Norme per il governo del territorio, chiedendo al Consiglio regionale della Toscana di valutare la possibilità di:o Introdurre una sottocategoria per le locazioni brevi;o Spostare nella categoria turistico-ricettiva le attività ricettive extralberghiere (come case appartamenti, bed and breakfast, affittacamere e residenze d’epoca);Tutelando la privacy, secondo il quadro normativo vigente, a realizzare una mappa geolocalizzata e un registro pubblico di tutte le attività ricettive, inclusi gli affitti brevi, rendendo possibile:- Un accesso libero e pubblico ai dati, rendendo possibile alla cittadinanza;- La collaborazione con la Polizia Municipale per segnalare eventuali attività di locazione breve abusive;A valutare la sussistenza e la possibilità di azioni necessarie (come modifiche ai regolamenti e nuove azioni normative) per prevedere la decadenza della destinazione d’uso per residenza temporanea per gli immobili in cui una prolungata assenza di pagamento della tassa di soggiorno attesti che l’attività in essere non sia in esercizio;
Ad avviare la discussione sulle modifiche ai regolamenti urbanistici e sui criteri con cui individuare anche altre aree, oltre a quella del centro storico, particolarmente colpite dagli effetti negativi del sovraffollamento turistico», conclude Palagi.
Così Paolo Bambagioni, consigliere della Lista civica Eike Schmidt sindaco
“Un provvedimento inadeguato, parziale rispetto alla profondità del problema, tardivo perché i nodi sono emersi da parecchio e pure al limite della legittimità, viste anche le nuove modifiche introdotte dal Salva-Casa. Il tema del turismo di massa e delle conseguenti trasformazioni comporta una riflessione profonda e non certo scelte frettolose ma la Giunta ha tirato diritto per la sua strada. Sono convinto che i proprietari e le categorie economiche porteranno avanti le proprie rimostranze.
Più che un intervento, tardivo, lato urbanistica, avrebbe avuto più senso lavorare con il governo per una cornice normativa adatta alle città d'arte. Per evitare tutto questo avevo chiesto, a nome di tutte le minoranze, una sospensiva: il futuro di Firenze passa da questo tema, che va trattato coinvolgendo nel processo decisionale tutti gli attori della città e non in fretta e furia, ricalcando quanto fatto - male - da Nardella, solo per difendere l'operato di quest'ultimo. Se questo è, come definito da Funaro, un primo provvedimento qualificante della sua Giunta emergono chiaramente i limiti strutturali di questa amministrazione che ha difficoltà a elaborare risposte che non siano inadeguate o caratterizzate ideologicamente”.
Queste le dichiarazioni di Massimo Sabatini della lista civica Eike Schmidt
“Il PD fiorentino ha voluto forzare in tutti i modi l’approvazione di una norma che (a detta loro) dovrebbe tutelare Firenze e che invece rischia di fare danni incalcolabili. Incalcolabili come tutti i debiti fuori bilancio che questo scellerato agire del PD potrebbe generare contro le casse del Comune. Quanti ricorsi per incostituzionalità (ingerenza su proprietà privata) e per illegittimità (non considerazione del testo nazionale della recente legge nota come “Salva Casa”) arriveranno? Con quali tempi? Con quali valori? Chi pagherà gli errori del PD? Solo per quest’ultima domanda abbiamo la risposta: Le casse di Palazzo Vecchio!”.
Dichiarazioni del Capogruppo Lega in Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto“Lo ripetiamo come Lega dall’inizio del dibattito nel 2023 sul tema affitti brevi, che la proprietà privata non si tocca! Contestavamo a Nardella questo problema e lo ribadiamo ancor più oggi con la neo Sindaco Funaro che insiste nell’occuparsi, come primo fra le urgenze della città, degli affitti brevi. Non ha senso questa corsa contro il tempo quando in città imperversano ben altri problemi di interesse veramente di tutti”.“Ancora una volta il Pd si nasconde dietro il problema degli affitti brevi per coprire le proprie lacune e colpe politiche riguardo allo svuotamento del Centro Storico.
Dopo averlo trasformato in un’immensa vetrina per soli turisti ora vorrebbero far retro marcia! La colpa è vostra perché nell’ultimo decennio l’avete data vinta a questo turismo “mordi e fuggi”. Soprattutto “mordi” visto che la gente mangia, purtroppo sporca e poi scappa via senza nemmeno vivere la bellezza della nostra città. Il turismo è una risorsa che va gestita in modo intelligente senza averne paura come sta dimostrando il PD”.“E poi adesso vi divertite ad imporre regole sugli affitti brevi, poi cosa altro vorrete “regolare”?Alberghi? Negozi? Ristoranti? Una scelta quella del PD che va contro il liberalismo del mercato e che mostra caratteristiche anti costituzionali perché impedisce lo sviluppo degli imprenditori locali.
Siamo preoccupati perché questa Giunta inizia il suo mandato con un “falso” problema. Oggi la priorità è la sicurezza, ma non si vuole dire a sinistra. Perché? C’è paura. Paura di sentirsi colpevoli di una città ridotta in queste condizioni fra spaccio, occupazioni abusive e spaccate. Una città dove certi malviventi si sentono “padroni” di fare quello che vogliono a causa del solito “buonismo rosso” che pervade la Giunta comunale”.“Proseguite con la vostra testardaggine e sarete sommersi di ricorsi.
La gente crede nella libertà, non accetta regole e forzature che la limitino in modo illogico. W la libertà sempre!”.
Queste le dichiarazioni di Renzo Pampaloni (Presidente Commissione urbanistica), Luca Milani (Capogruppo PD), Caterina Arciprete (Capogruppo Alleanza Verdi Sinistra – Ecolò) e Michela Monaco (Capogruppo Lista Sara Funaro)
“Abbiamo, fin dall’adozione del Piano Operativo nella scorsa legislatura, richiesto l’adozione di misure nazionali per porre un freno ai fenomeni del turismo di massa, un problema che non è solo di Firenze ma di tante altre città italiane. Per adesso, nonostante una recente apertura al confronto tra la Ministra Santanchè e la Sindaca Funaro, l’unica risposta pervenuta è il cosidetto Salva Casa che va in direzione esattamente contraria. Da qui la necessità di continuare la strada già percorsa e su cui il TAR ha dato un giudizio sul metodo e non sul merito.Con l'approvazione della delibera 54 di oggi è stato dato un primo segnale politico importante, punto di partenza di un percorso che deve continuare ad affrontare e approfondire soluzioni ulteriori così come abbiamo già iniziato a fare.
Nei due ordini del giorno presentati abbiamo quindi da una parte nuovamente ribadito la richiesta di una legge Salva Firenze sulla scia della legge Venezia, che consentirebbe al Comune di dotarsi strumenti realmente efficaci per favorire l’incremento dell’offerta di alloggi in locazione per uso residenziale di lunga durata, dall’altra abbiamo riportato una serie di proposte utili ad arricchire il quadro statale e regionale.Tra queste citiamo in modo non esaustivo, la creazione di un database pubblico georeferenziato delle strutture ricettive (comprensive anche delle locazioni brevi), l’individuazione di limiti massimi delle unità immobiliari diversificati in base al livello di pressione turistica delle varie zone della città, l’inserimento di limiti di nuova locazione turistica in appartamenti confinanti già utilizzati con la stessa funzione.La delibera approvata va dunque nella direzione di regolamentare, con gli strumenti della pianificazione urbanistica gli unici a disposizione del Comune, la distribuzione delle residenze destinate alle locazioni turistiche: non si tratta quindi di un condono come strumentalmente affermato dell’opposizione ma uno strumento di tutela della residenza stabile e di quella destinata alla locazione di lunga durata, uno strumento che tutela il diritto all’abitare e la vivibilità del nostro centro storico”, conclude.
“Il tema dell’emergenza abitativa deve essere della massima attenzione come la gestione dell’overturism, ricordando comunque che il turismo è una ricchezza e va gestito.Non abbiamo votato questa delibera – spiega il capogruppo del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – in quanto le locazioni vanno disciplinate e regolate e, se pur ne possiamo apprezzare il concetto, non è certo questa la strada da percorrere.Serve una norma nazionale che impedisca a chi specula sulle grandi città, così si danneggia i più piccoli, ricordiamoci che esiste chi lo fa in forma non imprenditoriale perché ha necessità e mi viene da chiedere se, per esempio, ci siamo confrontati con gli host?Esistono anche gli affitti non professionali e vi rientrano in questa categoria anche coloro che spesso affittano per esigenze diverse ad esempio, si affitta una camera nell’appartamento dove vive perché è aumentato il mutuo…Il Comune, con l’inserimento della residenza temporanea, si espone, molto probabilmente, alle medesime censure avanzate nei ricorsi, principalmente anche di competenza, in quanto interviene su questo tema attraverso la modifica dello strumento urbanistico.Riteniamo che ci sia un’urgenza, ma non tale da predisporre una delibera urgente che non ne dà, tra l’altro, alcun giustificativo per esserne discussa oggi.Serve un’attenzione maggiore per evitare ulteriori azioni legali.
Questa tempestiva corsa ad approvare la delibera può essere controproducente, proprio ieri abbiamo approvato delle variazioni di bilancio dove la conseguenza erano proprio le spese legali derivanti da cause che il Comune ha perso. Essere frettolosi nell’andare a disciplinare un tema con uno strumento, secondo molti inidoneo per regolare un settore che riguarda la proprietà privata, espone notevolmente la Pubblica amministrazione a nuove cause legali in quanto, ad oggi, il quadro nazionale e precisamente il decreto salva casa ha presentato un nuovo testo, entrato in vigore lo scorso 28 luglio, che cambia il quadro normativo.
Siamo davvero sicuri che questo percorso non esponga il Comune a nuove cause legali? E che non sia un boomerang per le tasche del cittadino?Inoltre – conclude il capogruppo del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi – perché i privati scelgono gli affitti brevi piuttosto che le locazioni a lungo periodo? Ce lo siamo mai chiesti? Ed anche per questo invito il governo nazionale ad una riflessione più ampia”, conclude.
“Ribadisco che Forza Italia – spiega il capogruppo Alberto Locchi – è assolutamente contraria ai modi con cui l’amministrazione vuole tentare di arginare il turismo “mordi e fuggi” nella nostra città bloccando l’apertura di nuove strutture adibite ad affitto breve nel centro di Firenze.
A parte l’incostituzionalità della cosa, il turismo di massa non è quello che deriva dai B&B ma è quello degli arrivi in pullman, del turismo navale, insomma di chi arriva al mattino per poi andarsene dopo qualche ora: su tutto questo si deve intervenire, aumentando le tasse di ingresso dei pullman, creando percorsi museali esterni al centro storico e tassando il turismo navale.
Firenze, da parte sua, ha però l’obbligo di offrire comfort ai turisti incrementando le panchine, con più bidoni della spazzatura e più bagni pubblici, miglior decoro e, finalmente, piu sicurezza!
Se poi si crede che bloccando i nuovi B&B si riportino i cittadini in centro, avremo due risultati: nessuno tornerà in centro perché ormai il centro stesso è svuotato di ogni servizio in maniera tale da rendere impossibile qual si voglia attrattiva residenziale e, allo stesso tempo, con l’ovvio e conseguente aumento degli affitti in periferia, assisteremo ad un’ulteriore allontanamento di chi - come studenti e operai - avevano trovato la loro dimensione abitativa.
Molto più oppprtuno ed efficace – conclude il capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi – sarebbe predisporre controlli sulla regolarità delle strutture ricettive andando a valutare permessi e norme e rivalutare la tassa di soggiorno che premi i turisti virtuosi e penalizzi chi, viceversa soggiorna a Firenze solo una notte”, conclude.
Ecco il testo dell’intervento della capogruppo Cecilia Del Re, Firenze Democratica:“Buongiorno a tutte e tutti,Cercherò di essere breve perché poco è il tempo a disposizione, così come breve è stato il tempo che ci è stato dato per esaminare questa delibera, a cui arriviamo dopo un “pasticcio” che qualche mese fa avevamo evidenziato in quest’aula come gruppo di Firenze Democratica, - cercando di evitarlo -, quando a 24 ore dal voto in aula fu stralciata dalla giunta la cd “norma anti-airbnb”, norma su cui avemmo modo comunque di dire come la pensavamo politicamente e di presentare anche emendamenti per porre riparo ad alcuni effetti distorsivi della medesima.Non abbiamo presentato emendamenti questa volta perché il testo della delibera che ci è stato sottoposto è divenuto nel frattempo illegittimo, cioè privo di fondamenti normativi oggi vigenti, e così siamo di fronte ad un nuovo pasticcio: gli articoli di legge su cui la relazione urbanistica afferma, infatti, di fondare l’inserimento delle 2 nuove norme nel piano operativo non esistono più perché, nel frattempo, il Decreto Legge “Salva Casa” – approvato dal governo lo scorso maggio e convertito poi in legge la settimana scorsa – ha profondamente modificato l’art.
23-ter del Testo Unico dell’Edilizia, statuendo che la nuova norma è “direttamente applicabile”, e a questa devono attenersi regioni e comuni, che possono solo prevedere soluzioni volte a semplificare ancora di più l’iter.Senza dilungarsi in digressioni troppo tecniche, cosa dice il nuovo art.23 ter del Testo Unico dell’Edilizia: dice che i cambi d’uso all’interno della medesima categoria funzionale sono sempre possibili, e toglie poi quello spazio di manovra ai comuni per limitare, all’interno di una determinata categoria, le possibili facoltà di utilizzo.Appare evidente come questa modifica sia stata fatta dal Governo per evitare che un comune potesse adottare delibere come questa, ed il governo è andato però poi anche oltre perché ha in sostanza liberalizzato tutti i cambi d’uso, anche tra categorie funzionali diverse.
Legittimamente o meno, non spetta a noi dirlo (ma sarà la Corte costituzionale auspicando un intervento della Regione Toscana in tal senso), anche perché il dato di fatto è che oggi quelle norme sono in vigore.A nostro avviso, e lo abbiamo sempre detto, non era questa la via migliore per regolamentare gli affitti brevi, perché l’effetto del condono che si creava per le migliaia di appartamenti nel centro storico andava a creare una nuova rendita, e sottraeva per sempre quei posti letto alla residenza “pura”, alla casa per residenti veri, studenti, lavoratori, famiglie, oltre a far schizzare ancora di più valori immobiliari e canoni di affitto.
Ma a questo punto, possiamo dire che l’effetto più distorsivo che quella delibera ha provocato sta nel provvedimento arrivato dal Governo, che se non altro attenua la liberalizzazione per i cambi d’uso al piano terreno per in qualche modo lasciare almeno qui uno spazio d’azione ai comuni e alle regioni a salvaguardia del commercio di vicinato. Su questo fronte, infatti, a inizio 2023 il governo ci aveva già provato, ma proprio da Firenze, appena mi accorsi di questo intento governativo, lanciai un allarme, raccolto dalle categorie economiche e da Anci, che portò ad eliminare quella norma.E allora, prima di avviarmi alla conclusione, sono per lo meno 2 i dati da evidenziare, entrambi politici.Il primo è che la prima delibera che questa Sindaca con la sua Giunta porta in aula è illegittima perché riporta riferimenti normativi errati, e non era una delibera di poco conto, è quella delibera da giorni sbandierata su tutti i quotidiani nazionali e che sappiamo già che sarebbe stata oggetto di plurime impugnative, con richieste di risarcimento danni già minacciate.
Nessuno ha evidentemente avuto la cura di studiarla per bene, prendendosi un po’ di tempo, e di informarsi rispetto a quello che a Roma stava succedendo con il Decreto Salva Casa (eppure la casa è un tema che, a parole, dovrebbe interessare a questa amministrazione). E non si dia tutta la colpa agli uffici tecnici: perché l’amministratore o l’amministratrice non può essere il mero ripetitore della parte tecnica comunale perché così si decreta la morte della politica.Il secondo dato politico riguarda la capacità delle forze politiche di questa maggioranza di remare nella stessa direzione con un’azione coordinata.
Perché non abbiamo sentito nessun parlamentare fiorentino facente parte delle forze di maggioranza inveire contro il Decreto Salva Casa e denunciare una manovra fatta in fretta e furia (- come in fretta e furia è stata fatta anche questa delibera, con lo stesso metodo dell’urgenza adottato dal Governo -) anche per mettere i bastoni tra le ruote all’amministrazione fiorentina. E, d’altronde, questa situazione kafkiana già si rinveniva a livello regionale, quando tra le nuove norme approvate dalla giunta regionale per il Testo Unico del Turismo c’è anche quella che, in buona sostanza, permette agli albergatori di gestire appartamenti affittati ai turisti, alimentando così ancora di più l’uso di case – di residenze – da parte di turisti, facendo diventare le nostre città toscane degli alberghi diffusi.
Un altro condono di fatto, per sanare qui gli aspetti legati alla concorrenza sleale. Ma al tema casa, allora, chi ci pensa davvero?Abbiamo letto, Sindaca, del suo incontro con la Ministra Santanchè, dove dichiarava di aver posto il tema degli affitti turistici e di aver con questa aperto un dialogo; mentre avveniva quell’incontro prontamente immortalato per i media, le aule di camera e senato approvavano il nuovo testo di quella norma sopra citata per rendere testualmente illegittima la sua delibera.
Per dialogare, occorre sapere di cosa dialogare, e quindi se il suo predecessore aveva assunto una fotografa personale e 3 social media manager con soldi pubblici, invitiamo lei a investire queste risorse in altro modo per guardare più alla sostanza delle cose e meno all’immagine. C’è una città che chiede delle risposte concrete, e non degli spot che fanno finire questa città in una situazione di confusione totale tra norme e stralci, guerre al tar e richieste danni. Ad ogni modo, questa delibera avrebbe - di fatto - alimentato ancor di più l’overtourism e avrebbe ancor di più drogato il mercato immobiliare e i canoni di affitto.E allora cosa fare adesso? Occorre dialogare, per davvero.
Sospendere oggi l’approvazione di questa delibera (nessuno tifa poi contro l’amministrazione: avremmo potuto lasciare che fosse il Tar a dirvelo, ma siamo qui per portare un contributo costruttivo e per evitare che la città finisca in un nuovo caos e voi in mezzo a richieste di risarcimento del danno), e chiediamo con forza al governo di emanare un nuovo decreto, un “decreto Salva-Firenze” questa volta, perché con quelle nuove norme i comuni perdono poteri anche in materia di pianificazione urbanistica.
E’ sufficiente una sola norma, che deleghi al comune (di Firenze, ma anche delle altre città d’arte) il potere di normare il settore delle locazioni turistiche mediante la concessione di licenze, come peraltro chiede anche una proposta di legge depositata da parlamentari del PD, sulla scia della proposta di Alta Tensione Abitativa, lasciando inalterata la competenza pianificatoria dei comuni e quindi ripristinando per le città d’arte, quelle a vocazione turistica, il precedente assetto normativo.
Perché altrimenti, dopo la liberalizzazione del commercio, sarà il far west anche sul fronte del governo del territorio. Anche dalle fila del consiglio comunale e della minoranza, siamo disponibili a dare mano, portando il nostro contributo.Chiedo al capogruppo Schmdit, che sono sicura ha a cuore il destino di Firenze, di favorire un dialogo proficuo con le forze al governo che lo hanno sostenuto nella sua corsa. Senza questo dialogo proficuo e senza un decreto salva Firenze, non resta a quel punto che scendere in Piazza.
Come a Barcellona, ancora più forte che a Barcellona, perché qui si sta giocando con il presente e il futuro della nostra città, e Firenze non lo merita”.