Arginare il processo di deindustrializzazione in corso e rilanciare il sistema economico della provincia di Firenze attraverso una programmazione del territorio attenta a valorizzare il lavoro e il sistema imprenditoriale locale. Fare del prossimo Piano Strutturale del Comune di Firenze uno strumento con cui dare impulso ad un nuovo processo di industrializzazione nel manifatturiero, nel commercio e nel turismo, anteponendo lo sviluppo del territorio agli interessi della rendita. Sono questi i principali temi affrontati, questa mattina, nel corso del convegno “Il Piano Strutturale di Firenze e le grandi infrastrutture”, durante il quale Cna Firenze e il suo nuovo Centro Studi hanno indicato le scelte da compiere, in via prioritaria, per disegnare il nuovo volto di Firenze. In questo quadro l’associazione attribuisce al futuro Piano Strutturale Comunale un ruolo chiave, rappresentando il principale strumento con cui resettare la città e l’intero territorio provinciale, a condizione però che, nella sua elaborazione, l’amministrazione scelga di dare priorità agli interessi del tessuto economico anziché continuare a privilegiare la rendita parassitaria. “Mi chiedo quale futuro avremmo potuto prefigurare per la nostra città se aree come Castello, anziché finire preda della rendita immobiliare, fossero state orientate verso funzioni logistiche al servizio della comunità e del territorio” ha dichiarato Luigi Nenci, direttore Cna Firenze.
Il prossimo Piano Strutturale dovrà dunque contenere opportunità reali per favorire la permanenza di botteghe artigiane e commerciali nelle città contrastando, con opportune misure, la rendita immobiliare, causa principale dei fenomeni di progressiva espulsione che hanno interessato il territorio urbano negli ultimi anni. “Il nostro auspicio è che la lunga stagione dei centri commerciali e degli outlet sia davvero finita - continua Nenci - Firenze non può omologarsi ai tanti modelli Wall–Mart sparsi nel mondo, ma deve rilanciare ed innovare la propria vocazione di città d’arte e di botteghe di eccellenza”.
Per essere davvero utile il Piano Strutturale Comunale dovrà poi concretizzarsi in veri progetti. “Firenze non può essere trasformata in un gigantesco cantiere - ha affermato Giuseppe Moschi del Centro Studi Cna Firenze -. Quello di cui ha bisogno sono tanti interventi puntuali e ben pensati nelle loro interconnessioni, cioè ben progettati. L’altro aspetto che occorrerà tenere in considerazione è la semplificazione normativa, rovesciando il rapporto tra norma e progetto” Secondo Cna Firenze, un nuovo impulso all’economia del territorio non può poi prescindere dall’attuazione dei programmi già definiti, come quello dell’Alta Capacità Ferroviaria, rinunciando alla tentazione di rimettere in discussione continuamente quelle opere che hanno già completato il proprio iter per non esporre la città e la provincia al rischio di essere tagliate fuori dalle grandi reti di comunicazione nazionali ed europee.
Per essere di effettivo supporto al processo di reindustrializzazione del territorio è essenziale che il Piano Strutturale del Comune di Firenze sia proiettato in una dimensione di Area Vasta Metropolitana. “Occorre sforzarsi per fornire una rilettura della progettazione dello sviluppo territoriale in dimensione di Area Vasta Metropolitana – ha spiegato Alessandro Dini del Centro Studi Cna Firenze –. E’ questo l’unico modo per superare gli evidenti limiti della programmazione a carattere municipale, superare le incertezze progettuali, i risultati confusi e gli annunci di interventi che non paiono supportati da un adeguato fondamento scientifico e ricomporre lo scollamento tra politica e ambito sociale” In tema di infrastrutture e logistica, importanti fattori su cui si gioca la competitività delle imprese, l’Associazione chiede di migliorare la viabilità interna all’Area Vasta realizzando la bretella Prato- Signa e completando la Perfetti Ricasoli e di intervenire per il rilancio dell’interporto di Prato che, grazie ad un più efficace sistema di intermodalità ferro–gomma, può diventare la piattaforma di riferimento per l’Italia centrale. In merito all’Aeroporto è essenziale agire rapidamente per la sua messa in sicurezza, in modo da ottimizzarne le attuali potenzialità Ma è l’emergenza rifiuti la questione di cui, secondo Cna, gli attori istituzionali del territorio dovranno occuparsi in via prioritaria,accelerando la realizzazione del piano provinciale dei rifiuti e costituendo i termovalorizzatori di Case Passerini, Selvapiana e Testi. Oltre ai contenuti, alle priorità e alla dimensione che il nuovo Piano Strutturale dovrà avere, per Cna Firenze è fondamentale evitare che la sua redazione si trasformi in un’operazione calata dall’alto saltando a piè pari il coinvolgimento del tessuto democratico della città e le sue espressioni di democrazia delegata.
“La programmazione di un territorio non è un fatto che inizia e termina con l’approvazione degli strumenti della pianificazione, ma un processo che presuppone un confronto costante tra governo e cittadini - ha proseguito Nenci -. Anche se di questi tempi la concertazione non è più di moda, bisogna fare in modo che chi governa il nostro territorio abbia a mente il modello degli “Atelier popolari dell’urbanistica” con cui in Francia, da oltre 20 anni, si decide la programmazione del territorio”.