Quindici storie dalle macerie dell'Aquila

Il ricavato dalla vendita del libro è destinato a borse di studio per gli studenti dell’Università dell’Aquila affinché non lascino la città.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2009 18:57
Quindici storie dalle macerie dell'Aquila

“La cosa che più mi colpì la mattina di lunedì 6 aprile, quando arrivai a l’Aquila - scrive Fabrizio Paladini - inviato da Panorama - fu la vita rimasta sospesa alle 3:32 della notte. Vedere le case aperte, senza più una parete, senza una finestra, senza una protezione, così che qualsiasi sguardo estraneo poteva posarsi su quella notte. Così che ogni passante, vittima, soccorritore o curioso poteva entrare nelle abitazioni degli altri e violare ancora una volta una riservatezza finita, in tutti i sensi, sotto le macerie”.

L’autore de “Gli artigli dell’Aquila. Vita morte e miracoli dal terremoto” in libreria per i tipi di Vallecchi nella collana Le Stelle (pp.180, 16 euro) dopo il primo reportage all’indomani del terremoto, torna in Abruzzo nei luoghi devastati, per dare voce alle parole dei sopravvissuti e di coloro che hanno prestato il loro servizio nelle operazioni di soccorso. Nasce un libro che raccoglie quindici indimenticabili testimonianze in prima persona, storie che danno voce ad altre migliaia vissute in silenzio.

Esempi di come possa esser soltanto la tenacia di ognuno di noi a trasformare il dolore privato e lo sgomento collettivo in speranza per l’intera comunità. Quindici storie e quindici protagonisti ritratti da uno dei più grandi fotografi italiani Massimo Sestini accompagnato da Dario Orlandi in questo compito non facile, volti toccati dalla tragedia ma pronti a ricominciare e a mostrare tutta la loro determinazione. Il primo è Giulio Marinacci guardia forestale di Villa Sant’Angelo, quella notte sta per prendere servizio, censimento di cinghiali, cervi e caprioli ad Assergi, ma il sisma lo sorprende proprio mentre si sta preparando, sarà uno dei primi a prestare soccorso agli abitanti del suo paese, conosce le case coloro che vi abitano, riuscirà a salvare dalle macerie 13 persone. Eleonora Calesini è stata l’ultima persona estratta viva dalle macerie della casa in cui viveva a l’Aquila, 42 ore dopo il terremoto, il padre è rimasto fuori tutto il tempo con la speranza di trovarla ancora viva, quasi un miracolo, purtroppo Enza, la sua compagna, non ce l’ha fatta. Antonietta Centofanti, a capo del Comitato dei familiari delle vittime della casa dello studente, sotto le macerie ha perso il nipote Davide, 19 anni, l’ultima telefonata alle 23 di quella tragica notte. Sara Perozzi, 30 anni, assistente sociale, per venti giorni ha lavorato giorno e notte e organizzato la tendopoli al campo di Collemaggio, insieme ai volontari della Croce Rossa; vittima di una disputa burocratica dovrà abbandonare il suo lavoro tra gli sfollati. Paolo Paolucci nella sua Onna ha perso madre e sorella, racconta con grande lucidità i primi soccorsi in uno dei centri maggiormente colpiti dal terremoto e poi il recupero della statua della Madonna, rimasta integra e delle campane che sono ritornate a suonare dopo qualche giorno. Suor Mirella Del Vecchio è responsabile di una casa famiglia a San Gregorio intitolata alle Zelatrici del Sacro Cuore, tre edifici attigui, in tutto una cinquantina di persone, tra suore, madri e ragazzi, tutti salvi, eccetto suor Anna Palombo di Paganica. Lorenzo Sebastiani, 21 anni, pilone dell’Aquila rugby, rivive nel racconto dell’amico di squadra Dario Pallotta, quella notte non andò a dormire a casa sua, ma da amici, a Pile, il corpo sarà ritrovato dopo tre giorni di scavi. Guido Liris è un giovane medico, quella notte, così come la maggior parte dei suoi colleghi e senza esitare un attimo, diviso tra l’ospedale e Pianola, il suo paese, nella tendopoli ha messo su un presidio medico. Eleonora Parroni 37 anni capitano dei Carabinieri e medico legale è stata a capo di una squadra speciale del Ris per i riconoscimenti, un compito molto delicato e difficile, su 291 salme, 40 erano senza identità, sono stati identificati tutti. Fabrizio Lisi è un generale di brigata della Finanza e comandante della scuola marescialli dell’Aquila, qui alla caserma di Coppito è il padrone di casa, Nec recisa recedit, il motto delle Fiamme gialle è divenuto il motto di tutto l’Abruzzo, ci vuole altro per piegare gli abitanti di questa regione. Antonella Pasqua, agente di polizia, il racconto di una donna coraggiosa, rimasta vedova a 35 anni con tre figli da crescere, scampata al terremoto e che ancora una volta si trova a dover affrontare da sola tutti i problemi della vita reale. Giustino Parisse il giornalista de Il Centro, per i suoi due figli Domenico e Maria Paola non c’è stato niente da fare, un dolore immenso, il lavoro, la moglie Tina, l’Abruzzo, tre buone ragioni per continuare ad andare avanti. Chiara, un fratello perso nella tragedia, una sorella di cui quasi non ne sapeva l’esistenza, una storia incredibile ai giorni nostri. Luisa Innocenzi proprietaria di un centro ippico capace di ridare un sorriso ai bambini sfollati e Dudi Coletti velista napoletano con il pallino per il cinema che a Villa Sant’Angelo ha allestito un cinema all’aperto, un Nuovo cinema paradiso per regalare un’ora di svago e far uscire dalle tende le persone. Questi i protagonisti di “Gli artigli dell’Aquila.

Vita, morte e miracoli dal terremoto”. L’autore Fabrizio Paladini, classe ’57, dal 2004 è caporedattore di Panorama. Giornalista dal 1978, ha lavorato ventidue anni al Messaggero. Nel 2000 ha portato in Italia la free press, fondando e dirigendo il quotidiano Metro. Dal libro che pubblicò nel 1986, Bankwang, quattro anni per droga nelle carceri thailandesi, è stato tratto il film Una vacanza all’inferno con Murray Abraham e Giancarlo Giannini. Le Foto I ritratti all’interno del libro sono di Massimo Sestini e Dario Orlandi, i cui scatti illustrano spesso le copertine di famosi magazines italiani e internazionali: da Panorama al Sun, da TV Sorrisi e Canzoni al Venerdì di Repubblica.

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