Chiude giovedì la tendopoli toscana

Prima di lasciare l'Abruzzo, i tecnici della Regione hanno preso a cuore anche il restauro della statua di San Giovanni Battista, patrono di Castelnuovo, festeggiato come a Firenze il 24 giugno.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2009 17:09
Chiude giovedì la tendopoli toscana

Si concluderanno al massimo giovedì prossimo le operazioni di smantellamento della tendopoli organizzata a Castelnuovo di San Pio delle Camere dalla Regione Toscana dopo il sisma di sei mesi fa in Abruzzo. Gli abitanti della frazione ancora ospiti, una ventina, saranno stati a quel punto tutti dirottati su soluzioni alternative temporanee: case in affitto o alberghi, parenti o amici, usufruendo del contributo per l’autonoma sistemazione, oppure con oneri a carico della Protezione civile. La stessa che in stretta collaborazione con Comune e Regione Toscana ha fornito l’assistenza alla popolazione al campo, ma ha anche supportato attivamente l’amministrazione locale nella ricerca di soluzioni abitative prima di arrivare alla consegna dei moduli abitativi provvisori (map), cioè le casette di legno prefabbricate di prossima fornitura e montaggio da parte dello stesso Dipartimento nazionale della Protezione civile.

Il loro pieno utilizzo dipende dalla realizzazione delle opere di urbanizzazione per l’erogazione dell’energia, del gas e dell’acqua; la data di consegna non dovrebbe comunque andare oltre dicembre. Per ora, sulla collina di fronte al paese distrutto, le ditte incaricate dal Comune stanno gettando le piattaforme di cemento armato che serviranno da base per le casette di legno. Dopo sei mesi di vita in tenda, di utilizzo dei servizi igienici nei container e di pasti cucinati e consumati nella mensa comune, la permanenza nella tendopoli da parte della popolazione tra cui molti anziani e bambini, già provata dal disastro del terremoto, stava diventando davvero insopportabile, soprattutto in considerazione dell’avvicinarsi dell’autunno e quindi di condizioni meteorologiche difficili.

La sera si registrano intorno a dieci gradi e la mattina la piccola valle in cui è situato il campo è spesso avvolta nella nebbia. La dismissione del campo di Castelnuovo era quindi l’unica soluzione possibile per garantire alla popolazione condizioni di vita più adeguate in questo particolare momento dell’anno. Le operazioni materiali di chiusura del campo sono state avviate da una decina di giorni, sotto la direzione della Protezione civile regionale e con l’intervento di circa 50 volontari del Comitato operativo regionale del volontariato (Anpas, Cri, Misericordie, Vab).

Man mano che i residenti lasciano le tende, queste vengono smontate e impacchettate, pronte ad essere sistemate nei container che saranno poi ripresi dal Dipartimento. Lo scorso 15 settembre era stato portato via il modulo cucina con la mensa della tensostruttura e, grazie ad un accordo tra il sindaco e un cuoco residente a Castelnuovo - il cui ristorante è ora tra le tante macerie del paese - i pasti sono stati garantiti da un servizio di cucina svolto presso il circolo ricre ativo rimasto per fortuna indenne dopo il sisma. Prima di lasciare l'Abruzzo, i tecnici della Regione hanno preso a cuore anche il restauro della statua di San Giovanni Battista, patrono di Castelnuovo, festeggiato come a Firenze il 24 giugno.

Sono stati coinvolti due giovani tecnici di restauro di Teramo, diplomati presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che restituiranno integro al paese questo simbolo intorno a cui la comunità si è sempre raccolta. Alcuni numeri della gestione di questi sei mesi

  • Popolazione ospitata: 200 persone;
  • volontari impiegati: 1400 (a rotazione);
  • dipendenti regionali e degli enti locali che hanno prestato servizio: 35;
  • 150 autovetture;
  • 101 fuoristrada;
  • 45 furgoni;
  • 49 ambulanze;
  • 2 automediche;
  • 1 PMA (posto medico avanzato);
  • 2 mezzi antincendio;
  • 4 container bagni;
  • 35 tende pneumatiche;
  • 2 tensostrutture;
  • 1 modulo cucina/mensa;
  • 120.000 caffè;
  • 80.000 pasti;
  • 40.000 colazioni;
  • 5.000 rotoli carta igienica;
  • 30.000 bottiglie d’acqua;
  • 40.000 litri di gasolio per riscaldamento e gruppo elettrogeno;
  • 350.000 kw di corrente elettrica;
  • 1500 grelle (pari a 1 km di strada) – sono i tappeti di plastica traforati che servono come pavimento delle tende.
di Dario Rossi

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