Ataf lancia gli sconti per gli over 65

Sconto di 100 euro per gli anziani che hanno compiuto 65 anni di età e sono titolari di Isee inferiore a 12.500 euro. Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil bocciano lo stanziamento di 100mila da parte del comune di Firenze per ridurre il costo degli abbonamenti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2009 14:40
Ataf lancia gli sconti per gli over 65

Sconto di 100 euro per gli anziani che hanno compiuto 65 anni di età e sono titolari di Isee inferiore a 12.500 euro (Indicatore di Situazione Economica Equivalente rilasciato gratuitamente presso i Caaf convenzionati e presso l’Inps): un abbonamento annuale Ataf&Li-nea costerà per loro 210 euro invece di 310. La novità partirà dal 26 ottobre prossimo. I richiedenti devono recarsi presso la Sala Clienti di Ataf (pensiline della Stazione di Santa Maria Novella lato piazza Adua; dal lunedì al venerdì 7:30-19:30, il sabato 7:30-13:30, chiuso i festivi; salaclienti@ataf.fi.it; telefono 055.5650.642) portando l’attestazione Isee in corso di validità, un documento di identità, una foto tessera e il codice fiscale.

L’agevolazione interessa i residenti del Comune di Firenze. “Siamo contenti di poter annunciare questa agevolazione – commenta il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi - per le persone anziane che si trovano in una situazione economica non facile. E siamo anche lieti di poter annunciare un’altra novità che arriverà a breve. Si tratta della possibilità di rateizzare il pagamento degli abbonamenti annuali Ataf&Li-nea, così come richiesto dalla Commissione Consiliare Servizi Sociali di Palazzo Vecchio.

I dettagli su quest’ultima agevolazione, che interesserà tutti a prescindere dall’età e dalle condizioni economiche, saranno resi noti nelle prossime settimane”. La lettera dei sindacati “I giornali di sabato scorso hanno dato ampio risalto alla scelta dell’amministrazione comunale di Firenze di stanziare 100.000 euro per ridurre il costo degli abbonamenti Ataf agli ultrasessantacinquenni. Tale provvedimento – si legge in un comunicato stampa siglato dallo Spi-Cgil, l'Uil Pensionati e il Fnp-Cisl - va in una direzione diversa da quella, normalmente adottata nelle scelte concordate con le amministrazioni pubbliche.

Infatti, Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil e le stesse amministrazioni pubbliche hanno finora ritenuto opportuno operare una riduzione delle tariffe non legata all’età anagrafica, ma collegata con la condizione economica della persona e della famiglia in cui essa è inserita, utilizzando la strumento dell’Isee per valutarne la consistenza reddituale e patrimoniale”. “Questa scelta, derivante dalla necessità di sviluppare un più alto livello di equità, fa tesoro della consapevolezza che nella provincia di Firenze ci sono quasi 100.000 pensionati, un terzo terzo del totale, che percepiscono pensioni inferiori a 700 euro al mese e 15.000 di questi hanno una età compresa fra i 55 e i 64 anni.

Mentre 40.000 pensionati oltre i 65 anni di età percepiscono redditi superiori a 1.400 euro al mese. Questi dati rendono evidente che ridurre le tariffe soltanto attraverso l’età anagrafica produce un serio livello di ingiustizia verso quei cittadini anziani, giovani o meno giovani che percepiscono redditi sensibilmente più bassi dei loro concittadini più maturi, ma anche meno poveri” continuano i tre sindcati. “Per queste ragioni, organizzazioni sindacali come quelle che rappresentiamo e che si occupano di tutelare e migliorare le condizioni di vita dei pensionati e delle persone anziane, ritenendo necessario un intervento che incentivi l’uso del mezzo pubblico anche attraverso un positivo intervento sulle tariffe, non comprende come una amministrazione, che dovrebbe essere attenta ai problemi sociali della città, possa stanziare una cifra sicuramente modesta, ma non trascurabile, a vantaggio di persone sicuramente non più giovani ma potenzialmente detentori di redditi superiori a molti stipendi percepiti in questa città ed a moltissime pensioni erogate dopo molti anni di lavoro.

Fermo restando la nostra piena disponibilità ad un positivo confronto, all’interno del quale valutare l’insieme dei problemi delle persone che rappresentiamo, invitiamo l’amministrazione comunale a rivedere la scelta compiuta, a convocare le organizzazione sindacoli e a costruire un provvedimento equo” concludono Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

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