Bollo auto: se un’utilitaria diventa un’auto di lusso

Tra errori di accertamento e difficoltà di rapporti con i contribuenti. Il Difensore civico della Toscana Giorgio Morales in qualità di Garante del contribuente: “Regione ed ACI spieghino meglio procedure e situazione odierna relativa alla tassa automobil

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2009 15:17
Bollo auto: se un’utilitaria diventa un’auto di lusso

Targhe che riemergono dalle rottamazioni, utilitarie trasformate in macchine di lusso, pagamenti in ritardo accettati che generano ugualmente avvisi di pre ruolo: sono alcuni dei casi verificatisi nel corso di quel processo di accertamento relativo ai bolli auto che la Regione Toscana ha affidato ad Aci. Usando le istanze rivolte dai cittadini all’Ufficio del Difensore civico regionale come termometro della situazione si può dire, senza tema di smentita, che la febbre è alta.

Solo nell’ultimo mese, centinaia di cittadini hanno cercato tutela dagli uffici di via de’ Pucci anche in considerazione delle difficoltà incontrate nell’ottenere chiarimenti e risposte dalle opportune sedi provinciali e delegazioni Aci. Facendo un passo indietro, si scopre che la questione si apre quando la Regione Toscana, con apposita convenzione (decreto dirigenziale regionale n. 6538/06), affida la gestione dei servizi connessi alla tassa automobilistica regionale, compreso il recupero delle eventuali somme non versate, ad Aci.

Tra questi, anche quello di consulenza e informazione (per un costo forfettario annuo di 406.500 euro più Iva secondo quanto stabilito nell’allegato B della Convenzione); verifica dello stato fiscale e attestazione di pagamento; variazione dei dati del versamento; modifica dei dati del ruolo regionale. Tuttavia, per facilitare l’interazione con i contribuenti, si stabilisce che Aci attivi un call center a pagamento (scelta discutibile) con numero 199 (costo da rete fissa 0,0619 euro alla risposta più 0,1426 al minuto più Iva; da rete mobile secondo il piano tariffario del chiamante) per offrire assistenza al contribuente in tutti gli Uffici provinciali della Toscana stanziando 463.317 euro più Iva 20 per cento per l’anno 2008 e altrettanto per l’anno 2009 (decreto dirigenziale n.1561/08); questa cifra si aggiunge a quella sopra indicata per consulenza e informazione.

Le risorse impegnate, non si fermano qui. Lo stesso decreto che prevede lo stanziamento per l’attivazione del call center, dispone inoltre che la Regione paghi ad Aci 13,05 euro più Iva per ogni pratica gestita sia che venga confermata la legittimità dell’atto, sia che venga accertato, al contrario, un errore. “Per ogni avviso di pre ruolo annullato – ha spiegato Giorgio Morales nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati emersi dalla sua attività di Garante del contribuente - la Regione versa ad Aci la quota stabilita.

Ma gli elenchi delle posizioni presumibilmente non corrette (i cosiddetti pre ruoli) che la Regione invia ad Equitalia (società di recupero credito), sono forniti dagli stessi Uffici Aci”. Fin qui due decreti che fissano costi e servizi. Ne esiste un terzo (n. 1171 del 9 marzo 2008) redatto per quantificare le spese nei confronti di Equitalia in qualità di soggetto agente la riscossione del credito: per spedire gli avvisi, la società ha chiesto 120.520 euro per predisposizione e stampa, 351.080 euro per spese postali.

“Il campione rilevato dal mio Ufficio – ha continuato Morales - non può essere significativo. Tuttavia, considerata l’alta percentuale delle pratiche che si sono chiuse positivamente per il contribuente (oltre l’80 per cento, anche grazie alla fattiva collaborazione del Settore tributi della Giunta regionale), viene da chiedersi quante siano le posizioni realmente da annullare e soprattutto perché Aci debba riscuotere il corrispettivo previsto dalle convenzioni, a prescindere dagli esiti delle pratiche”.

E dopo il danno, la beffa: “Se confrontiamo il numero degli avvisi inviati – ha rilevato il Garante - e facciamo una stima media del costo di un bollo auto (attorno ai 150/200 euro), è facilmente intuibile a quanto ammonterebbe il totale del gettito che la Regione, se tutti i pre ruoli fossero corretti, dovrebbe incassare: circa 100 milioni di euro”. “La cifra, se confermata, sarebbe enorme e rappresenterebbe circa un quarto del gettito complessivo che il bollo auto porta nelle casse della Regione.

Da questi dati risulta abbastanza evidente l’importanza del monitoraggio e del controllo sia sull’accertamento sia sulla effettiva spettanza del dovuto. E questo anche per evitare di fare impazzire migliaia di contribuenti che, consapevoli di essere in regola, si devono recare da un Ufficio all’altro, con informazioni spesso incomplete e, soprattutto, senza avere in mano qualcosa di scritto che annulli la contestazione in essere”. A livello di procedura da seguire nel caso in cui un contribuente riceva l’avviso di pre ruolo, è necessario attenersi strettamente alle chiare informazioni in esso contenute. “Soltanto dopo essersi rivolti ai competenti Uffici Aci indicati nel retro dell’avviso e non aver risolto il problema – ha concluso Morales – è possibile chiedere assistenza e tutela al Garante del contribuente”.

(f.cio)

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