Torna “Al Cinema Vacci Tu” dopo la breve sospensione estiva della rubrica, anche a causa dell’ovvia carenza di titoli “appetibili” da vedere al cinema in questo periodo . E torna inventandosi ex abrupto una minirubrica interna che potrebbe diventare un appuntamento fisso : i consigli per i “recuperi” nelle arene estive di film spesso scivolati via , schiacciati dai blockbuster americani nelle preferenze del pubblico, o semplicemente mancati perché si aveva da fare. Una summa, anche per scrive, utile per parlare anche di film che non hanno trovato spazio nella rubrica regolare durante l’anno. Citazione iniziale d’obbligo per Si Può Fare di Manfredonia, splendida favola targata Cattleya sul mondo della malattia mentale .
Basata sulla storia vera della cooperativa sociale Noncello, il film, scritto dal regista insieme a Bonifacci, sempre più penna simbolo della nuova commedia sofisticata all’italiana, racconta del sindacalista Bisio (strepitoso e credibilissimo…..del resto, viene dal Piccolo, se troppi anni di Mediaset ce l’avevan fatto scordare) nell’Italia degli anni ’80, che si inventa direttore di una cooperativa che fabbrica parquet….peccato che i suoi soci siano tutti pazienti di una casa di cura per l’igiene mentale, retta da uno psichiatra anti-basagliano (Colangeli) che osteggerà l’impresa, che di per suo si presenta già ostica .
Bisio – Nello combatte per i suoi matti e per sé stesso, perde tutto, quasi anche la fidanzata (la sempre bella Caprioli) ma alla fine riesce nella realizzazione della sua personale Utopia dei Pazzi. Bravissimi tutti gli interpreti, Andrea Bosca e Pietro Ragusa in particolare, grande la faccia di Giovanni Calcagno, e segnatevi un nome, che emergerà : Maria Rosaria Russo. Se qualcuno se l’è perso non è male Uomini che Odiano le Donne, tratto dal bestseller omonimo, e postumo, di Stieg Larsson.
L’ondata di fan dell’ultim’ora dello svedese si è ingrossata largamente in questa estate, e il film nonostante alcuni scivoloni retorici (sul nazismo) e una mezz’oretta di troppo , non è male. Grandi facce quelle di Mikael Nyqvist e soprattutto di Noomi Rapace, che interpreta il personaggio – cult di Lisbeth Salander. Altro piccolo capolavoro da non farsi sfuggire in queste afose serate è L’Ospite Inatteso di Thomas McCarthy, al contempo affresco delicato e duro sulla morte della libertà della società Americana, attraverso le vicende di un professore universitario in perenne lutto per la morte della moglie, e della sua amicizia con un giovane suonatore di tamburo siriano, che gli farà scoprire quanto il suo cuore ancora batta forte.
A ritmi africani. Quando Tarek, clandestino, viene arrestato, il professore, Walter Vale, si batte per liberarlo , per non farlo espellere, ma riuscirà solo ad incontrare sua madre e ad innamorarsene. E per finire, si può andare a vedere senza sdegno Diverso Da Chi, con la coppia Gerini-Argentero, opera prima di Umberto Carteni,ancora targato Cattleya e ancora scritto da Fabio Bonifacci (vedi sopra) . I due attori funzionano, la storia anche (una campagna elettorale per la poltrona da sindaco condotta da un candidato di sinistra gay e dalla sua vice designata, centrista e vagamente pivettiana ).
Gli ovvi equivoci e passioni sbocciano e vengono condotti magistralmente verso un finale forse troppo lieto ma almeno non banale e reazionario. E aldilà dei due volti noti, non si può non notare quanto bravo sia diventato Fabio Nigro, e quanto si possa ancora sfruttare la grande faccia di Cederna. di Marco Cei