Una lettera, aperta, al sindaco di Firenze Matteo Renzi, al prefetto della città, al presidente dell'Osservatorio Ambientale, all'assessore regionale con deleghe al Territorio ed alle Infrastrutture, e, infine, al presidente del Q5 di Firenze. A 'scriverla' (e consegnarla, domani, nel corso della prima seduta del rinnovato Consiglio comunale) un gruppo di cittadini che vivono nei dintorni del parco degli ex Macelli. Questo il testo della lettera che Nove da Firenze ha ricevuto e pubblica. “Siamo cittadini che viviamo nella zona di viale Corsica, Via Circondaria, Via Gordigiani, Via Mariti, Via dell’Arcovada, Via Zeffirini (tutti quindi del quartiere 5). Sappiamo che nei prossimi mesi inizieranno nell’area ex macelli i lavori per l’alta velocità e quindi la nostra zona si trasformerà in un grande cantiere. Sappiamo che è previsto il passaggio di centinaia di tir al giorno per movimentare un milione di metri cubi di scarto prodotto dagli scavi per la costruzione della stazione sotterranea (.progetto Forster).
Sappiamo che lo scavo della stazione sotterranea raggiungerà e taglierà la rete di canalizzazione dei numerosi corsi d’acqua che scendono nel sottosuolo da nord verso il Mugnone. Sappiamo che lo scavo scenderà fino alla falda idrica, creando un reale rischio di dissesto per tutti gli edifici del quartiere, addirittura di effetti di bradisismo. Sappiamo che i lavori comporteranno effetti dirompenti in termini di inquinamento atmosferico ed acustico. Sappiamo che i nostri figli subiranno tutto questo in quanto alunni della scuola Rodari (50 metri dal mega cantiere) e scuola Rosai (80 metri dal mega cantiere).
Sappiamo che i nostri figli, gli anziani e tutti i residenti della zona non potranno più frequentare il giardino di Via Danti, che seppur insufficiente per le esigente del quartiere è comunque uno dei pochi punti di aggregazione, poiché diverrà una mega rotonda per i camion che vi passeranno attorno. Sappiamo invece che la qualità della nostra vita sarà distrutta. La tutela della qualità della vita dei cittadini e della loro salute dovrebbe essere il principio ispiratore dell’azione dei nostri governanti. Non sappiamo per quali gravi ed eccezionali motivi tale principio non è oggi rispettato. Per questo vogliamo essere ascoltati e informati. Per questo chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto per discutere l’organizzazione dei lavori, valutare il loro impatto, individuare soprattutto soluzioni alternative. Se questo non ci verrà garantito ci opporremo fermamente all’inizio dei lavori e saremo pronti a prendere tutte le iniziative che pensiamo necessarie per impedire tutto ciò". Firmata, un gruppo di cittadini abitanti e residenti nel Quartiere 5.