Un intervento per invitare i fiorentini a non disertare il ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, ricordando come già cinque anni fa, nel 2004, il centrosinistra cittadino fu chiamato ad una doppia sfida per conquistare Palazzo Vecchio, ma, soprattutto, le ragioni per cui dietro la tenda della cabina elettorale apporrà un segno sopra il nome di Matteo Renzi.
E' questo il sunto dell'intervento che Leonardo Domenici, sindaco uscente di Firenze e neo-eletto al Parlamento di Strasburgo, affida alle pagine odierne del quotidiano La Nazione.
“E' importante prima di tutto, che le elettrici e gli elettori fiorentini vadano a votare” si legge nel riquadro in basso a pagina 7, “del resto, non è la prima volta che si fa ricorso al ballottaggio: accadde anche nel 2004 e fu significativo che al secondo turno si recò alle urne la maggioranza degli aventi diritto”.
Poi, ecco perché Domenici sceglierà Renzi: “Le ragioni fondamentali di questa mia scelta, a parte l'amicizia e la simpatia personale, sono due.
La prima è semplice e intuibile. Si tratta della comune appartenenza al Partito Democratico. La seconda riguarda invece la prospettiva a breve e a lungo termine della città. Penso sia di gran lunga preferibile, per Firenze, avere un sindaco giovane, che tuttavia ha già compiuto un'esperienza di rilievo come presidente della Provincia e quindi conosce bene i problemi da affrontare, è più preparato e sa come funziona una macchina amministrativa”.
Inoltre, il sindaco che ha amministrato la città nelle ultime due legislature, mette in guardia dal “bloccare tutto e ricominciare da capo” perché “avrebbe sulla città un effetto devastante”.
Meglio, quindi, “andare avanti introducendo, dove necessario, miglioramenti, correttivi e modifiche, è la scelta più giusta”.
Infine nel penultimo paragrafo un 'autogiudizio': “Se si provenisse da quattordici anni di esperienza di governo 'fallimentare', i risultati elettorali per il Comune e i consigli di Quartiere non sarebbero questi”.
