Un rincorrersi di comunicati stampa, dall'una e l'altra parte, tutti o quasi sull'affaire faccia a faccia. Per annusare il clima politico di questa giornata è sufficiente pensare che le ultime due e-mail spedite dai comitati elettorali di Matteo Renzi e Giovanni Galli hanno per orario rispettivamente le 21:19 (Agnoletti: “Pronti al confronto ma non accettiamo diktat”) e le 21:55 (“Distrazioni, omissioni e dimenticanze del portavoce di Renzi”).
Eppure, verrebbe da dire, tanto tuonò...
che piovve.
Perché questa sera alla trasmissione “8 e mezzo” de La7 i due candidati a sindaco per Firenze si sono affrontati e, in alcuni momenti, anche scontrati.
Gessato blu, camicia bianca e cravatta rossa con puntini che riprendevano la camicia per Renzi, giacca scura, camicia righe bianco-blu per Galli. Difficile dare un giudizio sulle performance degli sfidanti. Sicuramente più composto, televisivamente parlando, l'ex portiere della Nazionale. Mentre il presidente uscente della Provincia proprio per la sua parlantina spedita è stato ripreso in un paio di occasioni dalla giornalista ed ex europarlamentare Lilli Gruber (“Renzi, vuole essere un po' disciplinato per cortesia”, sbottava, infatti, la rossa padrona di casa intorno al ventesimo minuto).
A parte tutto la sfida potrebbe giovare a Firenze città, da anni estromessa dalla ribalta politica nazionale e improvvisamente sotto i riflettori dei mass media grazie ad un trentaquattrenne battagliero ed un ex calciatore dai modi gentili.
Le ragioni di un insuccesso
“Non ho vinto al primo turno”, ha spiegato Renzi, “perché non sono riuscito a convincere tutti i cittadini di Firenze, dal Galluzzo a via Pistoiese, che è il mio orizzonte di riferimento, non le praterie americane.
Penso che noi abbiamo raggiunto un risultato del quale essere molto soddisfatti”.
Quindi, incalzato, su eventuali sbagli commessi Renzi ha ammesso, “probabilmente, di essersi accontentato”.
Ammucchiata selvaggia
La data di 'scadenza' si avvicina. Entro questa settimana i due sfidanti al dopo Domenici dovranno rendere noti eventuali apparentamenti.
E proprio sul tema alleanze il candidato del centrosinistra cittadino se n'è uscito con uno de suoi ficcanti slogan: “Penso che si debba smetterla con la logica dell'ammucchiata selvaggia, dove si sta tutti insieme senza un'idea e un progetto”.
Porte chiuse ai circoli Arci?
Non c'è dubbio che destò scalpore, durante la prima fase della campagna elettorale, l'incontro di Giovanni Galli in un circolo Arci.
Forse per questo che il candidato del centrodestra aveva intenzione di riprovarci da qui al 21 e 22 giugno, arrivando a proporre perfino lo svolgimento di uno dei famosi faccia a faccia in quelle che un tempo venivano semplicemente chiamate “case del popolo”.
Ma, come ha sottolineato stasera a “8 e mezzo” lo stesso Galli (e ribadito in uno dei serali comunicati stampa), i vertici locali dell'Arci avrebbero “bloccato assolutamente qualsiasi intervento, manifestazione, incontro, dicendo che le porte sono chiuse”.
Berlusconi al governo del Paese? Colpa del centrosinistra
Ma la trasmissione di questa sera non si è incentrata solo e soltanto su Firenze.
In poco più di trenta minuti c'è stato spazio per parlare con Renzi del futuro del Pd (che dovrà essere “fresco, entusiasmante” e capace di mettere al centro alcuni importanti temi), dei suoi leaders emergenti (Debora Serracchiani e Giuseppe Civati), ma anche di quanto fatto dal centrosinistra in questi ultimi anni: “Se al governo c'è Berlusconi la responsabilità è del fatto che il centrosinistra si è messo tutto insieme appassionatamente, da Mastella a Luxuria, ha fatto 281 pagine di programma e ha fatto schifo”, ha sentenziato duro Renzi.
Non chiederò al premier di venire a Firenze
Berlusconi visiterà la città una seconda volta? No, almeno non su richiesta del suo candidato. E' stato infatti Galli a ribadirlo rispondendo ad una domanda diretta della Gruber.
Poi l'ex portiere della Fiorentina ha sottolineato l'exploit della sua lista e ricordato a Renzi che, se dà peso a quanti lo hanno scelto nel corso delle primarie, altrettanto deve fare con quei fiorentini e quelle fiorentine che hanno detto di no alla tramvia con un voto referendario.
Per gli altri round ci sono ancora otto, lunghi giorni.