Firenze- “Il Padule che vorremmo”, ovvero coinvolgere i cittadini e far scegliere loro, assieme alle istituzioni, il miglior progetto condiviso per la futura gestione delle acque del Padule con un confronto sulla proposta del Comune per la localizzazione del futuro depuratore.
La Regione finanzierà il progetto di partecipazione locale di Ponte Buggianese, proposto dall'amministrazione comunale. I cittadini saranno coinvolti per un confronto sulla localizzazione di un nuovo impianto di depurazione e più in generale nella riorganizzazione del sistema di depurazione civile del Comune e della Valdinievole, con l’obi ettivo di riflettere insieme sul futuro dell’area.
Sei mesi di tempo: tanto durerà il processo partecipativo.
La scelta del sito del depuratore avverrà entro ottobre con un confronto diretto sulla proposta di localizzazione in via del Liscaio, già deliberata dall'amministrazione comunale nel settembre scorso. Una decisione che ha riscontrato alcune critiche, e sulla quale, pertanto, l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno intraprendere un’ulteriore riflessione, coinvolgendo direttamente i cittadini. Nei mesi successivi - entro dicembre probabilmente - l'attenzione si concentrerà sull'utilizzo e la regolazione delle risorse idriche e sul futuro del Padule nel suo complesso.
La realizzazione di un depuratore finalizzato ad immettere acqua 'pulita' nel Padule di Fucecchio è l'ultimo passaggio di un processo decisionale lungo e complesso finalizzato alla realizzazione di un impianto che dovrebbe concorrere alla completa riorganizzazione del sistema.
A garantire il processo partecipativo sarà nominato un comitato scientifico. Il processo prevede una fase preparatoria in cui saranno realizzate una serie di interviste a cui seguirà una diffusa campagna di informazione, compresa la realizzazione di pannelli elettronici e l'attivazione di alcune pagine web. Saranno organizzati anche gruppi di lavoro. L'obiettivo è spiegare i progetti ed affrontare i problemi con un linguaggio accessibile anche a chi non è tecnico, coinvolgendo anche i cittadini non organizzati e non solo quelli che hanno una maggiore capacità di lobbying.
Il costo del processo partecipativo sarà per la quasi totalità a carico della Regione, con le risorse e secondo quanto previsto dalla legge regionale sulla partecipazione. La Regione crede nella partecipazione costruttiva, spiega l'assessore alla partecipazione: quell a, cioè, che si realizza nel coinvolgimento dei cittadini e degli interessi, con l’obiettivo di mettere le loro idee e le loro opinioni a disposizione di chi dovrà decidere, ovvero le istituzioni democraticamente elette. Ed è questo il tipo di partecipazione che sarà messo in campo: un impegno che l'assessore aveva preso a febbraio durante un convegno proprio a Ponte Buggianese.