di Paolo Ciampi
Firenze- Dopo un imponente restauro viene restituita alla sua comunità e alla cultura toscana la Smilea, la villa rinascimentale, con i suoi caratteristici torrioni merlati, che negli anni scorsi è stata acquisita dal comune di Montale. Un risultato di grande rilievo, sul terreno dell'impegno per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, che si concretizzerà domani, sabato 4 aprile (inizio ore 10) con l'inaugurazione della struttura restaurata a cui seguiranno due giorni di eventi.
La Regione Toscana, che ha cofinanziato il progetto, sarà rappresentata dal vicepresidente Federico Gelli. «Villa Smilea è un traguardo che ci aiuta a smentire un luogo comune per cui in una situazione di crisi dei conti pubblici non si può che tagliare e la cultura non può che essere la prima vittima di tutto questo – sottolinea Gelli - Qui abbiamo invece inv estito in un grande progetto di cultura, con la consapevolezza che questa scelta non è solo un costo, è anche un grande investimento.
Investire in cultura, investire nei nostri beni culturali, significa infatti far crescere le nostre comunità, dotarle di nuovi strumenti per affrontare le sfide della modernità, sviluppare la competitività e l'attrattività dei nostri territori. Significa aver capito che la cultura è in grado di arricchire quel capitale umano che in una società della conoscenza come la nostra è fondamentale per qualsiasi sviluppo”.
Polo espositivo, biblioteca comunale, centro studi al servizio anche del recupero e della valorizzazione delle tradizioni popolari, spazio pubblico: sono molte le funzioni che potrà ospitare Villa Smilea, al servizio non solo di Montale ma dell'intera comunità toscana.
«Senza dimenticare un altro aspetto che trovo di grandissimo rilievo e che spero possa essere riproposto in molte altre circostanze, ovvero il percorso partecipativo che è stato promosso per dare voce ai cittadini sulle proposte di uso di questo immenso patrimonio. Un passaggio importante perché questa villa e le sue attività possano davvero essere condivise da tutta la cittadinanza».