di Mauro Banchini
Firenze Nascerà a Firenze un “Segretariato” per un diritto particolare: quello riguardante “l'accesso all'acqua e ai servizi igienico sanitari” in base al principio che gli enti pubblici territoriali hanno, e dovranno avere, un ruolo fondamentale nella governance dell'acqua come “bene pubblico necessario alla vita”.
Un protocollo d'intesa per promuovere la candidatura del capoluogo toscano è stato siglato ieri mattina a Firenze, in Palazzo Vecchio (sala Lorenzo), tra Comune di Firenze, Provincia di Firenze e Regione Toscana alla presenza di Mohand Cherifi, rappresentante di WACAP (World Alliance of Cities Agains Poverty), una alleanza fra città che nel mondo, sotto l'egida di UNDP (United Nations Development Program, organismo internazionale per lo Sviluppo), sono impegnate a contrastare le povertà.
Le firme in calce al protocollo, oltre che da Cherifi (“oltre un mi liardo gli uomini e le donne che ancora non hanno libero accesso all'acqua”), sono state apposte dall'assessore comunale agli stili di vita, dal presidente della Provincia e dal presidente della Regione.
Saranno i tre enti pubblici a coordinare il “segretariato” (il testo del protocollo – ha detto il presidente della Regione Toscana – sarà adesso validato dall'ONU, in un procedimento che comunque è già decollato) per estendere l'iniziativa, facilitare l'incontro fra domanda e offerta di collaborazione tecnico-scientifica sul tema dell'accesso all'acqua, coinvolgere università, aziende e associazionismo.
Sarà una struttura leggera, cui lavoreranno part-time dipendenti dei tre enti insieme a Water Right Foundation, associazione costituita dai Comuni dell'Ato3, Publiacqua, Consiag, Università di Firenze, Caritas di Firenze e Prato. Si lavorerà in prevalenza attraverso internet. Prevista, fra l'alt ro la costituzione di una Borsa internazionale dei gemellaggi e dei partenariati sul diritto all'acqua per incentivare politiche di dialogo e di governo condiviso nelle aree critiche del mondo, fra cui il Mediterraneo considerato una fra le zone più sensibili viste le proiezioni sui mutamenti climatici.
Saranno inoltre fatte circolare “buone pratiche” nei programmi di ricerca, in collaborazione con le Nazioni Unite e le reti internazionali di Regioni, per favorire l'uso appropriato e il risparmio dell'acqua.
Alla base del protocollo sottoscritto questa mattina, fra gli altri documenti, anche la “Carta dell'acqua bene comune” adottata dalla Regione Toscana nel 2003 nonché numerosi progetti toscani di cooperazione internazionale finalizzati a garantire il diritto all'acqua. Da notare che l'assemblea dei soci di Publiacqua spa (che in Toscana gestisce il servizio idrico integrato per conto dell'Autorità di Ambito “Med io Valdarno” e di cui il Comune di Firenze detiene il 36%) si è impegnata, partendo dal 2002, a destinare un centesimo di euro per ogni metro cubo d'acqua distribuita per sostenere progetti di cooperazione decentrata.
In questo modo dal 2003 a oggi sono stati destinati a questi scopo circa due milioni di euro.