Firenze- Fiditoscana, finanziaria di cui la Regione è già ora socio di maggioranza con poco meno del 40% delle quote, diventerà banca. Oggi era una società finanziaria vigilata. Domani, una volta completato l'istruttoria della Banca d'Italia, diventerà banca di garanzia e sviluppo. Lunedì la giunta aveva già approvato la proposta di legge ed oggi è arrivato il via libera da parte dell'assemblea dei soci, a cui ha partecipato anche l'assessore al bilancio della Regione: assemblea che ha approvato il nuovo statuto e la ricapitalizzazione da 87 a 117 milioni.
La nuova Fidi Toscana, spiega l'assessore, sarà una banca dove non si potranno aprire normali conti correnti. La raccolta di risparmio avverrà solo attraverso obbligazioni e finanziamento dei soci. Non potrà neppure concedere finanziamenti ma solo offrire garanzie (il cosiddetto 'credito di firma') , come già fa oggi l'attuale Fiditoscana. Grazie però alla trasformazione in banca sarà più ampia la platea a cui le garanzie potranno essere offerte: il nuovo statuto prevede infatti che ne potranno beneficiare non solo le imprese ma anche i cittadini.
E tanto più facile sarà l'accesso al credito, tanto minori potranno essere i tassi di interesse per chi ottiene un prestito da un istituto. Migliori garanzie, con un moltiplicatore atteso secondo l'assessore non di dieci ma di venti volte, e maggior sostegno dunque all'economia toscana. L'operazione, sottol inea l'assessore, porta a compimento quel riassetto della governance e degli enti regionali già delineato nel 2007. La crisi ha convinto la giunta ad accelerare e la trasformazione, per il cui perfezionamento occorreranno ancora alcuni mesi, è una delle scelte strategiche della Regione: uno strumento per sostenere meglio l'economia e le piccole e medie imprese toscane.
La partecipazione a Fiditoscana è strategica, dice l'assessore, e lo rimarrà anche nella futura banca. Ed è molto importante che anche l'attività futura di Fidi Toscana si confermi in armonia e sinergia con l'insieme degli altri garanti che operano nel sistema toscano, limitando le garanzie dirette a finanziamenti a lungo termine e di particolare rilievo e impegnando il resto in cogaranzie e controgaranzie che consentirà agli altri istituti di aumentare la percentuale di importi garantiti. Cosa che già accade con Artigiancredito Toscano e i Confidi.
La Regione parteciperà all'aumento di capitale di Fiditoscana conferendo alla società le partecipazioni ed obbligazioni assunte da Fidi, per conto della Regione, in alcune decine di cooperative e consorzi agricoli e agro-alimentari. Il valore stimato, da confermare sulla base di apposita perizia, si aggira sui 7,8 milioni. A questi saranno aggiunti almeno altri 6,1 milioni, già impegnati nel bilancio 2009. La proposta di legge per la trasformazione della banca, approvata dalla giunta, dovrà ora essere discusso dal Consiglio regionale.
Al fianco delle piccole e medie imprese, da 34 anni
Fidi Toscana è stata costituita nel 1975 per iniziativa della Regione e delle principali banche che operano in Toscana con l'obiettivo di agevola re l'accesso al credito delle piccole e medie imprese che pres entano valide prospettive di crescita ma non sono dotate di sufficienti garanzie. Fidi Toscana offre alle imprese anche la propria consulenza.
I soci
La Regione Toscana detiene il 39,4% delle quote di Fidi ed è il socio di maggioranza relativa.
Il Monte dei Paschi di Siena ha il 29,1%, la Cassa di Risparmio di Firenze Gruppo intesa San Paolo il 10,6%. Sono soci anche la Banca nazionale del lavoro (5,74%), la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno Gruppo Banca Popolare (3,25%), il gruppo Cassa risparmio San Miniato (1, 65%), la Federazione delle Banche di credito cooperativo (1,55%) e altre banche ed enti locali per una percentuale dell'8,7.