Firenze- R endere il sistema degli ammortizzatori sociali più aderente alla realtà produttiva toscana e sostenere le imprese e i redditi dei lavoratori anche nella piccola e piccolissima impresa. Questo l'impegno della Regione che sta lavorando da tempo sul duplice fronte del sostegno dei redditi e sulle iniziative in grado di rafforzare il sistema e preparare un rilancio dell'economia. Dal primo di gennaio per la prima volta i lavoratori di tutti i settori produttivi, compresi terziario e servizi, possono accedere alla cassa integrazione straordinaria in deroga.
In Toscana infatti è solo meno della metà dei lavoratori dipendenti a poter usufruire, a causa dei vincoli della normativa, di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. Grazie a una serie di successivi accordi la Regione ha ottenuto di estendere il meccanismo della cassa integrazione alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti e ad alcuni settori produttivi prima scoperti. Prossimo obie ttivo concordato con le parti sociali, non appena lo consentirà lo sblocco delle risorse del Fondo sociale europeo da parte della Ue, quello dell'estensione dell'istituto della mobilità anche alle imprese dei servizi e del terziario che ancora non possono accedervi.
E' un obiettivo che punta a dare maggiori garanzie anche ai lavoratori di tante piccole e piccolissime imprese del commercio e del turismo.
Lo ha ricordato oggi l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro nel corso dell'incontro organizzato dalle categorie economiche del commercio e del turismo (Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) all'Hotel Michelangelo a Firenze. Dal primo di gennaio, per la prima volta, grazie ad un accordo fra Regione e parti sociali, si è estesa la possibilità di concedere la Cassa integrazione in deroga anche alle piccole imprese del settore terziario e dei servizi.
Di grande importanza anche la novità scaturita dall'accordo siglato con le parti sociali in aprile, che affida alla Regione il compito di autorizzare la Cassa integrazione in deroga, una novità che è già operativa e che risponderà soprattutto alle esigenze delle microimprese: sono infatti destinati a questa tipologia di impresa 46 dei 50 milioni fino ad oggi disponibili per la Toscana e che si sono aggiunti ai primi 10 milioni, anticipati dal governo all'inizio dell'anno. Con il ricorso alle risorse Fse, una volta ultimato l'approfondimento tecnico con la Ue, la nostra regione avrà a disposizione, per il biennio 2009-2010, fino a 175 milioni di euro l'anno per il sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro.
Nel primo trimestre la cassa integrazione in Toscana ha raggiunto complessivamente circa 5 milioni di ore, con un incremento del 139 % rispetto allo stesso periodo del 2008. I dati in corso di elaborazione per il mese di aprile segnalano però una preoccupante accelerazione delle richi este di trattamento straordinario. L'assessore ha ricordato anche l'impegno sul fronte della formazione, con la riforma del sistema tradizionale e la maggiore possibilità per le imprese di incidere sulle scelte secondo il fabbisogno.
E' un impegno che continua perchè il fronte della formazione va presidiato più e meglio di prima: solo qualificando il lavoro potremo assicurare al sistema produttivo toscano la possibilità di tornare a crescere.