L'ultimo sondaggio reso pubblico l'ha piazzato al terzo posto nella corsa a Palazzo Vecchio. Eppure Valdo Spini, fiorentino classe 1946, nell'agone della politica ancor prima di compiere diciotto anni, trascorsi da parlamentare, sottosegretario, ministro nei governi Amato e Ciampi, ma anche docente alla “Cesare alfieri”, non sembra dare ai numeri lo stesso peso attribuito dai suoi avversari. “Ci danno al terzo posto - chiede con un sorriso -, all'inizio di quest'avventura un noto quotidiano mi attribuiva lo 0,4 per cento.
Piuttosto che contestare lo trovo positivo, adesso puntiamo al secondo posto e poi, in caso di ballottaggio, puntiamo alla vittoria”.
D'altronde la sua ricetta è semplice: “Se riusciamo a dimostrare che c'è un'alternativa potremo veramente prendere tanti voti, in particolare alla sinistra dove fondano i nostri valori e i nostri principi, ma credo più in generale fra quei cittadini che potranno fidarsi di affidare la città ad una persona con l'esperienza e la competenza che ho cercato di mostrare in questi anni di vita politica”.
Il candidato del Pd ha dichiarato che, in caso di secondo turno, non farà alleanze.
Lei invece?
“Parlare di ballottaggi ancor prima della consegna ufficiale delle liste (avverrà oggi, sabato 9 maggio; ndr) mi sembra un po' prematuro”.
Poi, come in un duello di scherma, via con la prima stoccata: “Renzi rifiuta un'offerta che nessuno gli ha fatto, perché nessuno gli ha proposto una trattativa in caso di ballottaggio. Credo che con un atteggiamento di quel genere lui insista in una specie di collocazione, se vogliamo utilizzare un termine politico, centrista della sua candidatura.
Alla parte più riflessiva dell'elettorato democratico quella posizione non piacerà e, quindi, sono convinto che più che portargli voti gliene alienerà degli altri”.
Questo nell'ipotesi di un ballottaggio Galli-Renzi, se invece ci sarà lei al secondo turno?
“La domanda sarebbe da fare a chi rimane escluso dal ballottaggio e sarei molto curioso della risposta. Una risposta, lo dico con molta umiltà, mi piacerebbe sentirla anche dalla De Zordo se la sua preclusione nei miei confronti arriva fino al punto di non votarmi anche ad un eventuale ballottaggio”.
Quanto potrà pesare la presenza di un'ulteriore lista a sinistra?
Stavolta, ricalcando per certi versi il copione della risposta precedente, chiama in causa l'elettorato.
“Questo è un tema che va posto a quei cittadini e quelle cittadine che possono essere incerti nel voto fra la mia lista e quella della De Zordo. Lei sarà portata dalla logica della sua posizione soprattutto a sgomitare nei nostri confronti, ma riterrei un errore affrontare la mia campagna elettorale in un duello con Ornella De Zordo”.
Ed ecco l'indicazione di chi sono e saranno i suoi principali competitors: “Cerco di vedermela con Renzi e Galli”.
Quanto è mancato, però, al raggiungimento di un accordo?
“Ho sempre affermato che ero disponibile a ritirarmi per una personalità che potesse raccogliere più consensi di me, ma non ero disponibile a subire un veto del tipo 'lui comunque no'”.
Come sa la De Zordo ribalta la preclusione affermando che la candidatura Spini era già stata presentata e non era più trattabile.
E qui l'ex ministro, ricordando come forze che inizialmente erano state accostate alla consigliera comunale uscente hanno successivamente optato per sostenerlo, precisa: “Lo so che è difficile accettarlo, ma la mia candidatura è davvero scaturita in termini nuovi, da un appello di cittadini e cittadine indiscutibili.
Ho aspettato che fossero circa 400 per dichiararmi disponibile. Capisco che questo tema magari qualcuno lo vuol rimuovere, ma la cosa interessante della coalizione che ho messo assieme è che è una coalizione mista, ci sono esperienze partitiche in senso tradizionale, ma ci sono anche liste civiche, comitati di cittadini. In questo senso credo che sia effettivamente un qualcosa di nuovo, un... rinnovamento”.
“Non sono stati neppure in grado di contrapporre qualcuno alla mia candidatura, a meno che non si tornasse alla De Zordo. Che però lei a me non ha mai avanzato. Mi sembra che le altre forze politiche (Verdi, Prc, Pdci; ndr) fossero più interessate ad appoggiare la mia”.
Allora, serenamente verso le amministrative?
“Assolutamente! Da parte mia non voglio acuire contrasti, anche perché nell'ipotesi di ballottaggio credo che per la De Zordo si riproporrebbe il problema: chiusura netta nei confronti della mia candidatura o scegliere fra Spini-Galli e Spini-Renzi? Da parte mia non farò nulla per rendere più difficile questa eventuale scelta”.
Non rischia però con Verdi, Rifondazione, Comunisti italiani e comitati civici di fare all'interno di Firenze una sorta di Unione e restare intrappolato tra i vari 'no'?
“In ogni coalizione ci sono dei rischi e questa porta con sé i propri.
Però, mi sembra che la Regione Toscana sia caratterizzata dalla partecipazione al governo di queste forze e non mi sembra che sia particolarmente frenata, in crisi. Prenderei un esempio vicino piuttosto che ricorrere a Prodi”.
“Posso oggettivamente sollecitare un voto trasversale oltre che quello della sinistra - ci tiene a ribadire Spini - perché da un lato un mio successo può anche rafforzare quell'ala che non vuole una involuzione del Pd, dall'altro lato ci sono anche dei cittadini, magari di centrodestra, che mi hanno conosciuto come uomo che ha un senso dello Stato vero, non da sceriffo, e che possono pensare che se a New York, a Londra o a Parigi va il sindaco Spini può davvero rappresentare tutta Firenze e non soltanto una parte di essa”.
Tema sicurezza: fra i suoi '66 punti' parla anche di 'guardia' di quartiere...
“Non voglio arrivare alla situazione del nord dove l'elettorato della sinistra è finito a Berlusconi o alla Lega. Ascolto la gente, sento i problemi e quindi cerco di dare una risposta.
Certo, deve essere una risposta democratica”.
Pausa di riflessione e via con la seconda stoccata ad uno dei due più accreditati concorrenti. “Per esempio a me verrebbe la voglia di sentire da Giovanni Galli se si sente più vicino a Fini o Maroni sui temi della sicurezza?”
La guardia di quartiere dovrebbe essere composta dai vigili urbani, poliziotti o carabinieri?
“I vigili urbani, ma possono essere anche i poliziotti o i carabinieri. Tuttavia ammetto che i compiti dei carabinieri dovrebbero essere altri”.
Poi, come per ribadire che il tema della sicurezza è sempre stato presente nella sua attività politica, Spini ricorda l'impegno profuso per l'istituzione di punto di Polizia nel quartiere di Brozzi.
“Da questo punto di vista si deve pensare anche ad un riconversione del corpo dei vigili urbani”, accompagna le parole con una statistica tratta dal maggiore quotidiano economico italiano e incentrata sul numero di multe elevate nelle principali città del Belpaese.
“Quindi rendere il corpo più amichevole nei confronti dei cittadini e dedicarlo più alla loro difesa che non alla ricerca di soldi per il Comune. Naturalmente nessuna colpa dei vigili urbani... dipende da che istruzioni hanno”.
L'argomento, in parte, l'ha già introdotto lei. Centro storico e periferie...
“I cittadini di Firenze sia che vivano nel centro storico, sia che vivano nelle periferie devono avere gli stessi diritti e gli stessi servizi”. E non esclude da questo argomentare il tema della fruibilità dei servizi culturali presenti in centro (teatri, cinema...).
Allude anche ad una riorganizzazione dell'Ataf per esempio?
“Sì, perché noi abbiamo un modello tutto Duomo-stazionecentrico che fra le altre cose la tramvia non mette in discussione, ci va sopra.
Io sono per mettere in discussione questo modello. Non ho capito perché per collegare due punti se non è necessario passare dal centro storico, perché ci devi per forza passare?”
Ma non ha paura di inimicarsi quella parte dell'elettorato composta dai dipendenti del Comune?
“Credo che ci sia molta frustrazione all'interno del Comune e credo che potrei ridare entusiasmo alla macchina comunale. Senza questa macchina non si fa nulla. Vorrei dare loro nuova carica, nuovo dinamismo, nuovo entusiasmo e, quindi, nuova considerazione da parte dei cittadini perché credo che oltre lo stipendio (il dipendente pubblico; ndr) voglia anche una considerazione sociale del ruolo esercitato”.
Cominciamo l'elenco dei grandi problemi: tramvia linee 2-3?
“Mi sembra che ormai ci sia un consenso generale sul fatto che questi due percorsi non vadano bene”.
A chi parla di impegni presi e penali da pagare in caso di stop ai lavori Spini replica ipotizzando “un'amministrazione capace di fare un piano del traffico, un piano dei trasporti” tale da offrire degli interventi alternativi, interventi che assicurerebbero maggiori collegamenti fra Firenze e la sua area metropolitana e capaci di promuovere un alleggerimento della presa sul centro storico e le zone ottocentesche.
“Credo che un'amministrazione autorevole debba porre questo problema” argomenta ancora Valdo Spini e tornando alla tramvia nel centro storico pone la questione che se i binari, per esempio, occuperanno tutta via Cavour ad essere congestionate saranno le strade e le vie parallele.
Quindi chiosa: “Puoi pensare di ridurre fortemente ma non puoi pensare di abolire il trasporto su gomma”.
Poi la discussione lascia spazio ad una preoccupazione figlia della durata dei lavori per la messa in funzione della prima linea della tramvia che dovrebbe comunque essere ampliata fino a 'toccare' l'ospedale di Torregalli. “Sono terrorizzato all'idea che per i prossimi cinque anni ci siano i lavori per altre due linee della tramvia, per il sottoattraversamento dell'alta velocità, più la nuova stazione, come noto la cura del ferro fa bene a certi ammalati...
però non vorrei che l'ammalato arrivasse alla fine di questi cinque anni boccheggiando. Di qui l'idea che bisogna fare qualcosa subito”.
Alta velocità?
“Penso che vada seriamente considerato il progetto Abruzzo, verificato seriamente”, spiega il candidato a Palazzo Vecchio ponendo contemporaneamente l'accento su alcune questioni emerse in questi ultimi mesi e legate ai lavori per il sottoattraversamento: “punto primo, le stesse Ferrovie hanno ammesso che il materiale dello scavo non sarebbe smaltito via ferrovie, ma sarebbe invece caricato su dei camion che girerebbero Firenze; poi, i giornali oggi parlano di edifici che possono andare in crisi”.
Oppure, “ammesso che le cose vadano come sono state decise, comunque per cinque anni avremo una stazione di superficie, credo Campo di Marte, possibile che non si pensi a questi cinque anni? Cinque anni sono un ciclo economico. Non ho capito perché questi cinque anni sembrano una cosa transitoria. Qualunque stazione si scelga dovrebbe essere fortemente attrezzata”.
E parte la terza stoccata, stavolta verso l'amministrazione ormai a fine mandato.
“Capisco che la giunta uscente sta facendo di tutto per, diciamo, bloccare le decisioni della giunta nuova: penale se non partono le linee 2 e 3 della tramvia, firma dell'accordo per il sottopasso, firma dell'accordo per lo scambio di aree che dovrebbe portare a vendere le aree ferroviarie di Campo di Marte e, in questo caso, ci sono le firme di Comune, Provincia e Regione.
Inviterei a lasciare libero corso all'espressione democratica dei cittadini e lasciare la nuova giunta il più libera possibile di assumere le proprie decisioni”.
Vicenda stadio?
“Prima dei Mondiali (nel 1990 si disputarono in Italia e anche il Franchi fu sede di alcuni match; ndr), arrivavano dei soldi per i nuovi stadi. Molte città ne hanno approfittato per costruire un nuovo impianto. Noi, invece, abbiamo pensato di sfondare la pista d'atletica e risistemare quanto di esistente.
Già allora ero per un nuovo stadio”.
Quindi ribadendo la sua contrarietà al trasferimento dal centro storico di istituti d'istruzione superiore ed allo spostamento della sede della Regione, Spini aggiunge di non avere preclusioni “per uno stadio a Castello. Però, siccome penso che non vada espiantato il parco e che non vada dismesso l'aeroporto, penso che si debbano cercare altre aree. Io faccio un nuovo piano strutturale e nell'ambito di questo piano strutturale si risolverà anche il problema di un nuovo stadio”.
Sul Parco della Piana e Parco dell'Arno le sue idee sembrerebbero quelle di un candidato alla Provincia. Forse si esprime già da sindaco della città metropolitana?
“Arno, Parco della Piana e Colline darebbero davvero un diverso assetto ambientale a Firenze.
Intanto sarei, se possibile, per un'area metropolitana vasta, cioè per una programmazione che tenesse conto anche di Prato e Pistoia. Certamente non credo affatto che il sindaco di Firenze possa programmare il suo territorio senza un rapporto solidale, di programmazione anche con gli altri sindaci che va assolutamente ricercato”.
Aeroporto di Peretola?
“Certamente va riorganizzato tenendo presente i due parametri ambiente e funzionalità. Sono aperto a verificare le cinque idee di ristrutturazione alla luce dei due parametri detti, perché Firenze ha un beneficio dall'aeroporto” bisogna però pensare anche a quei cittadini che abitano nelle vicinanze dell'infrastruttura.
Tra l'altro lo stesso aeroporto, ricorda ancora Spini, sta vivendo pure una crisi occupazionale.
Poi un'ulteriore precisazione: “Naturalmente è un aeroporto, cosiddetto regionale”, utile a collegare Firenze con i Paesi confinanti l'Italia ma “non sarà mai un aeroporto intercontinentale. Quindi è giusta l'integrazione di Firenze con Pisa. Non voglio fare il campanilista però no alla resa nei confronti di Bologna che è già messa molto bene fra alta velocità, aeroporto e così via...
non vorrei che domani le nostre attività economiche ed espositive trovassero più conveniente andare a Bologna che a Firenze. Con tutti gli auguri che faccio a Bologna, città che sentiamo sorella, qui si tratta di difendere gli interessi di Firenze”.
Infine un occhio alla tecnologia con l'Adsl su tutto il territorio comunale e aree fre-wireless nelle piazze, nei parchi e nei principali luoghi d'aggregazione. E' davvero possibile?
“Penserei addirittura ad un'associazione cui si può aderire liberamente, in cui lo studente dell'Università di Firenze, quello dell'università americana, dell'università europea, se vuole, si iscrive e con il sostegno del Comune svolge attività culturali integrate”.
Tutto ciò per Spini significherebbe anche avere a disposizione i progressi compiuti nel campo delle moderne tecnologie di comunicazione.
“Ci sono già in Europa situazioni in cui piazze e fori sono attrezzati per poter avere l'interazione moderna, poter portare il proprio computer e comunicare con gli altri”, conclude il candidato della lista 'Spini per Firenze'.
Stefano Romagnoli