Frodi alimentari in aumento: in Toscana 20 milioni di prodotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2009 00:30
Frodi alimentari in aumento: in Toscana 20 milioni di prodotti

“Occorre un’intensificazione dei controlli, proseguendo sulla strada intrapresa della “tolleranza zero” contro frodi e contraffazioni di prodotti agroalimentari che coinvolga sempre di più forze dell’ordine e istituzioni locali. Una piaga in forte espansione, che pone gravi problemi per la qualità dei prodotti venduti anche in Toscana, a dispregio delle norme a tutela della salute e della sicurezza dei consumatori e con grave danno per le produzioni locali e le aziende serie”.
Fedagri-Confcooperative Toscana lancia un grido di allarme, a fronte dei dati diffusi negli ultimi giorni, che evidenziano un aumento consistente di contraffazioni e frodi alimentari, che colpiscono anche la nostra regione.
“Secondo i dati di uno studio Nomisma su “Frode e contraffazione nel sistema agroalimentare italiano” – spiegano da Fedagri Confcooperative Toscana – la Guardia di Finanza ha sequestrato, nel 2008 nella sola Toscana, 20 milioni di prodotti, ma il Censis stima che il giro d’affari a livello nazionale arrivi a ben 1.153,7 milioni di euro.

E’ un problema che sta assumendo contorni preoccupanti e non solo per il danno economico alle aziende e all’erario, ma principalmente per il possibile danno che può arrecare ai consumatori, con prodotti che spesso non rispettano le regole sanitarie e con ingredienti di diversa qualità, come il concentrato di pomodoro cinese, le mozzarelle taroccate, prodotte con latte in polvere o l’utilizzo di surrogati e aromi artificiali per mascherare la scarsa qualità. La linea della “tolleranza zero” portata avanti dalle forze dell’ordine, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas in primis, sta dando i suoi frutti, con il sequestro di oltre 1.100 tonnellate di prodotti, in particolare ortaggi (44,8 %), pesce (11,4%), formaggi e latticini (7%).

I dati Nomisma ci dicono che, a livello europeo, i sequestri sono aumentati del 62% nel 2008 e di fronte a numeri che appaiono impressionanti è sempre più necessario garantire la riconoscibilità e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari. Un passo che le nostre oltre 3.700 imprese cooperative, a livello nazionale, hanno già fatto, utilizzando materie prime controllate e italiane, che provengono per l’83% dal conferimento diretto dei loro soci. Questo ci consente di garantire non solo il rispetto delle regole sanitarie, ma anche l’origine, la tracciabilità e la qualità delle produzioni agroalimentari”.

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