Liberazione: tanti modi per celebrare il ricordo del 25 aprile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2009 01:24
Liberazione: tanti modi per celebrare il ricordo del 25 aprile

Sono partiti ieri i 107 studenti che partecipano alla seconda edizione del “Volo della Memoria”, viaggio studio nei campi di concentramento e sterminio nazisti organizzato dalla Provincia di Firenze. L’idea di organizzare un charter per gli studenti fiorentini è nata nel 2008, dopo il gesto sconsiderato di alcuni giovani italiani che si erano introdotti nel campo di Dachau, fotografandosi a vicenda con addosso simboli nazisti e croci uncinate. Come lo scorso anno, i ragazzi saranno accompagnati, oltre che dal Presidente della Provincia, anche da Nedo Fiano, fiorentino, ex deportato, uno dei pochi sopravvissuti ad Auschwitz e prezioso testimone della Shoah.

Nedo non aveva ancora vent’anni, quando venne bloccato nel centro storico di Firenze e deportato perché ebreo. Ora con suoi drammatici racconti della vita al campo, delle violenze e delle umiliazioni subite, coinvolge i giovani sulle tematiche della libertà e della dignità umana. Gli studenti che fanno parte del gruppo in viaggio per Auschwitz e Birkernau provengono da molte scuole: istituto agrario di Firenze, liceo internazionale e classico Machiavelli-Capponi, liceo linguistico-pedagogico Pascoli, liceo scientifico Giotto Ulivi, Vasari di Figline Valdarno, istituto Balducci, Russell Newton di Scandicci, istituto d’arte per la ceramica di Sesto Fiorentino, Agnoletti di Sesto Fiorentino, Educandato Santissima Annunziata di Firenze, liceo scientifico statale Rodolico di Firenze e ITC di Firenze Galilei.

Il programma del viaggio prevede la partenza oggi pomeriggio da Firenze Peretola. In serata, dopo l’arrivo a Cracovia, i ragazzi ascolteranno i tragici racconti di Nedo Fiano. La giornata di giovedì sarà quella più emotivamente coinvolgente, per i 107 giovani di Firenze e provincia: visiteranno infatti i campi di Auschwitz e di Birkernau. In entrambi i campi, i ragazzi deporranno una corona e potranno dialogare con Nedo Fiano. Il gruppo in partenza per il Volo della memoria ha seguito un ciclo di incontri e conferenze ideato e organizzato dall’Istituto storico della Resistenza in Toscana di Firenze.

Le lezioni, tenute in Palazzo Medici Riccardi hanno riguardato questi temi: “la seconda guerra mondiale e il Nuovo Ordine Europeo”, “l’antisemitismo in Europa. Dalle Leggi di Norimberga alla “soluzione finale”, “la deportazione politica dall’Italia”. L’ultimo incontro, dal titolo “dalle leggi razziali alla deportazione degli ebrei dall’Italia” si terrà il 6 aprile. Direttrice del ciclo di incontri è Marta Baiardi.
Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione dei consiglieri Targetti, Verdi e Calò, emendata dal consigliere Gori, che condanna ogni forma di violenza e di razzismo nei confronti dei cittadini stranieri e di tutte le persone indifese a causa della povertà e dell’emarginazione, rafforzando l’iniziativa delle istituzioni per affermare i diritti sociali e di cittadinanza per tutti; ribadisce la netta contrarietà nei confronti di qualsiasi forma di revisionismo e di negazionismo storico, che offende la verità storica e la memoria di quanti sono caduti vittime del nazifascismo, rilanciando l’impegno sulla memoria e la ricerca storica; respinge l’ennesimo tentativo di equiparare i “repubblichini” ai partigiani, agli internati e ai militari antifascisti e chiede il ritiro della proposta di legge.
Approvata, con 20 sì e un no, la mozione dei consiglieri Targetti, Verdi, Calò, Campi, Lazzerini e Gori che esprime solidarietà all’ANPI ed alla famiglia Fanciullacci.

Il Consiglio provinciale di Firenze, nel doveroso rispetto per l’autonomia della Magistratura, esprime con forza piena solidarietà e vicinanza alla famiglia Fanciullacci, all’ANPI, ed a tutti i Partigiani, considerando comunque inaccettabili, offensive, e dunque da condannare, le espressioni rivolte nei confronti di Bruno Fanciullacci, Medaglia d’Oro della Resistenza Antifascista; ribadisce la netta contrarietà nei confronti di qualsiasi forma di revisionismo storico, che offende la verità e la memoria di quanti sono caduti per liberare il nostro Paese e rilancia l’attualità dell’impegno antifascista e antirazzista, per la democrazia e la giustizia sociale, per difendere e attuare la Costituzione Repubblicana; esprime netta contrarietà al tentativo di equiparare i “repubblichini” ai partigiani, agli internati ed ai militari antifascisti e chiede il ritiro della relativa proposta di legge.
Sono quattro le giornate, da giovedì 23 a domenica 26 aprile, con le quali il Comune di San Casciano ricorderà una delle pagine più importanti e tristi della nostra storia.

Esaltare il significato del sacrificio di chi perse la vita per conquistare e tutelare la vita di chi sopravvisse. Nel nome della libertà, della democrazia, della speranza, dei diritti. Sono questi i valori posti al centro delle celebrazioni, organizzate dall’amministrazione comunale per commemorare il 64° anniversario della Liberazione. Un programma di iniziative ricco e articolato che vede la presenza straordinaria di alcuni reduci. A partire dalle 10 di domani, giovedì 23, il Comune accoglierà l’arrivo di sette dei protagonisti della guerra che si consumò nelle terre chiantigiane e che, combattendo contro le truppe tedesche, contribuirono alla liberazione di San Casciano avvenuta nel Luglio 1944: gli ex soldati neozelandesi, coinvolti dagli amministratori comunali nel percorso dei ricordi volto a riaffermare i valori dell’antifascismo.

Le iniziative si aprono con la presentazione del documentario a cura del Gruppo Irene “Col cuore di donna” (23 aprile, Auditorium BCF ore 21), illustrato dagli interventi di Otello Pampaloni e Remo Ciapetti; proseguono con la proiezione del film “Roma città aperta” organizzata dall’associazione Gassa D’Amante (24 aprile Teatro Niccolini, ore 21.15) e gli eventi legati alle Deposizione delle corone nel capoluogo e nei luoghi degli eccidi nazifastisci (25 aprile, Palazzo Comunale dalle ore 10).

Oltre al Monumento dei Caduti, le delegazioni si recheranno, per deporre le corone, al cimitero americano, al Tondo delle Corti, a Fabbrica, al Cimitero di San Piero a Castelbonsi. Nel corso della giornata è prevista anche la cerimonia di intitolazione del piazzale del Poggione ad uno dei protagonisti sancascianesi dell’antifascimo: Dante Tacci. Le celebrazioni si concluderanno con la presentazione del libro 21 Luglio – 4 agosto 1944 I giorni della Liberazione – Le truppe neozelandesi da San Donato alle porte di Firenze (26 aprile, Auditorium Bcf ore 9,30), realizzato in collaborazione con i Comuni di Tavarnelle e Scandicci.

All’iniziativa prenderanno parte l’assessore regionale Paolo Cocchi, i sindaci Stefano Fusi e Simone Gheri, alcuni storici e reduci neozelandesi e il direttore generale della Bcf, Andrea Bianchi. Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito.
Liberazioni di frequenze, ristampe in dvd de 'La Battaglia di Firenze', sostegno all'Anpi contro il nuovo ddl con cui il Governo Berlusconi torna alla carica per equiparare i Repubblichini ai Partigiani. E poi, proiezioni, camminate sui luoghi della Resistenza, reading, concerti e incontri.

E' il 25 aprile 2009 dell'Arci di Firenze mobilitata, come sempre, con i suoi Circoli per l'Anniversario della Liberazione del nostro Paese dai nazifascisti. Durante la settimana sono numerose (in allegato forniamo un elenco) le iniziative organizzate a Firenze e provincia per celebrare una delle date fondamentali dell'Italia libera e repubblicana. In particolare, per il 64° anniversario, l'Arci di Firenze ha curato in collaborazione con l'Anpi e il coordinamento dei Circoli Arci del Q4, la ristampa in dvd di 500 copie de 'La Battaglia di Firenze', film/documentario realizzato nel 1985 dall'Associazione Intercomunale dell'Area Fiorentina, con immagini e interviste sui giorni che portarono alla fuga dal capoluogo toscano delle truppe nazifasciste.

Durante i numerosi appuntamenti, inoltre, l'Arci di Firenze raccoglierà le firme per la petizione dell'Anpi contro il disegno di legge 1360, che mira ad equiparare i 'volontari' della Repubblica di Salò ai Partigiani. L'Arci di Firenze è inoltre direttamente coinvolta in quattro eventi. Dopo l'appuntamento organizzato martedì scorso assieme a Fondazione Circolo Rosselli e Anpi alla Casa del Popolo 25 Aprile per la proiezione del documentario 'Firenze o' Cara' di Andrea e Antonio Frazzi coprodotto da RaiTre e Istituto Luce, venerdì 24 aprile alla Casa del Popolo del Galluzzo (ore 20.30,Via S.Francesco d'Assisi 1 – Fi), è in programma 'La Resistenza e il 25 aprile, Valori di tutti', nel corso della quale saranno proiettati, alla presenza del regista Mimmo Calopresti, '43-45 Pane, Pace e Libertà' e '1943 – La Scelta'.

Nella giornata di sabato 25 aprile, gli eventi sono due. Il primo si tiene il pomeriggio, dalle 16, sulla Terrazza del Circolo 'Il Tiglio' a Vicchio. Si tratta di 'Liberazioni di Frequenza', festa per salutare l'inizio delle trasmissioni, proprio nell'anniversario della Liberazione, di Novaradio CittàFutura sui 107.3 Mhz in Mugello e parte della Val di Sieve. Alle 21, invece, l'Exfila di Firenze 'libera' un bella fetta di jazz fiorentino, con la ricomparsa dopo ben dieci anni di uno degli ensemble rimasti nel mito della città: 'L'Orchestra del Cotechino Marcio' di Renato Cordovani e Massimo Santini (via Leto Casini 11 – Firenze) ribattezzata per l'occasione 'Dada-I-Da Orchestra'.
Ci sono le storie dei soldati e dei civili, i fatti militari e le cronache locali, centinaia di immagini inedite, tratte dagli archivi militari inglesi e neozelandesi e da archivi privati – fra cui alcune preziose fotografie a colori della distruzione dei ponti sull’Arno a Firenze da parte dei genieri tedeschi in ritirata – e soprattutto testimonianze dirette e toccanti dei soldati neozelandesi, oltre ad accurate ricostruzioni dell’Intelligence, nel libro “21 luglio-4 agosto 1944.

I giorni della liberazione: le truppe neozelandesi da Tavarnelle alle porte di Firenze" scritto a più mani e realizzato dai Comuni di Tavarnelle Val di Pesa, San Casciano e Scandicci per raccontare la Liberazione del Chianti fiorentino dall’occupazione nazista nel luglio-agosto 1944. Per la presentazione del volume, e per una serie di eventi da oggi fino al 27 aprile, fra cui incontri al Consiglio Regionale della Toscana, visite ai cimiteri, incontri con le scuole e con i civili italiani che nel luglio di quasi 60 anni fa erano poco più che bambini, saranno in Italia cinque reduci neozelandesi, soldati che presero parte alle battaglie per liberare Tavarnelle, San Casciano e Scandicci.

Il libro propone una prospettiva originale e una visuale inconsueta, di lettura degli eventi storici che portarono alla Liberazione del Chianti e dei territori di Tavarnelle, San Casciano e Scandicci dall’occupazione nazista, nei mesi di luglio e agosto del 1944. Non tutti sanno che l’uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, anche per il territorio del Chianti, ha significato dure battaglie, scontri di mezzi corazzati, bombardamenti aerei, con centinaia di morti e un numero ancora maggiore di feriti, e anche stragi, impunite, di civili.

E il fatto che la battaglia per Firenze che fu combattuta sulle colline del Chianti per arrivare alle porte della città, sia stata a lungo dimenticata, misconosciuta, taciuta, niente toglie alla straordinarietà di quei giorni e di quegli accadimenti. Il libro racconta la storia della Liberazione non solo e non prevalentemente con gli occhi degli Italiani che in quei mesi dell’estate del ’44 furono vittime o spettatori di quegli eventi, ma anche e soprattutto con gli occhi di chi quella Liberazione l’ha vissuta in prima persona, in prima linea, sulla propria pelle e su quella dei propri commilitoni.

Sono gli occhi delle truppe Alleate e in particolare di quelle arrivate dalla lontana Nuova Zelanda, che vennero a combattere in Italia, in Chianti, e che furono protagoniste della cacciata dei tedeschi dal territorio a sud di Firenze, arrivando fino alle porte della città, anzi forse fin dentro la città. Come si vede dalle testimonianze viene aperto un fronte, per restare nel gergo militare, su chi siano stati i primi ad entrare a Firenze: i sudafricani, come vuole la storiografia ufficiale, oppure i neozelandesi, come affermano molteplici e concordanti testimonianze? Per scrivere il libro è stato stretto un rapporto di collaborazione con alcuni reduci neozelandesi, e in particolare con quelli che fanno riferimento all’associazione “Italy Star”.

Il libro rappresenta dunque un’operazione di verità e ricostruzione della memoria di una storia militare che da noi si tende a dimenticare o misconoscere. Basti pensare che fino a qualche anno fa la vulgata, ad esempio a Tavarnelle, voleva che il paese fosse stato liberato dagli Americani, dal momento che i primi Alleati ad entrare in paese furono i Maori del 28° Battaglione neozelandese, indigeni di pelle scura che furono scambiati per neri americani. Fra l’altro la storiografia militare neozelandese ha documentato abbondantemente la storia delle battaglie che condussero a liberare Firenze, fra cui quella di S Michele viene più volte citata come una “seconda Cassino”, a testimonianza del prezzo di vite umane che costò, tale da farla ricordare come seconda soltanto alla più nota battaglia che portò alla distruzione della famosa abbazia.

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