Firenze- Da 75 giorni i tre operatori del Comitato Internazionale della Croce Rossa Mary Jean Lacaba, Eugenio Vagni e Andreas Notter sono nelle mani del gruppo di Abu Sayyaf. I rapitori minacciano di uccidere uno di loro se entro domani mattina, martedì 31 marzo, il Governo delle Filippine non accoglierà le loro richieste e ritirerà le truppe. Fra i volontari, rapiti lo scorso 15 gennaio nell'isola di Jolo (Filippine) all'uscita di un carcere visitato nell'ambito di un progetto di ristrutturazione, c'è appunto anche il toscano Eugenio Vagni, di Montevarchi in provincia di Arezzo.
L'assessore regionale alla Cooperazione Internazionale Massimo Toschi si è recato oggi pomeriggio a Montevarchi, in provincia di Arezzo, presso l'abitazione della famiglia di Eugenio Vagni.
«Ho trovato una famiglia scossa e molto preoccupata per la sorte del proprio congiunto. La moglie con estrema semplicità ha rivolto un appello alle televisioni per la liberazione del marito ed è in stretto contatto con l'unità di crisi della Farnesina» – ha detto Toschi lasciando la casa. «Ogni sequestro è una partita a scacchi, difficile e angosciosa – ha continuato l'assessore -, e l'ultimatum di queste ore rende l'attesa oggettivamente più difficile. Confidiamo tutti nelle capacità dell'unità di crisi del ministero degli esteri.
Non bisogna disperare. Ch i deve operare sta operando e nel passato l'ha fatto bene.»
Il Commissario Straordinario Francesco Rocca, in questo momento impegnato in Congo, altra area da anni interessata da conflitti e povertà, chiede a tutti i comitati regionali, provinciali e locali dela Croce Rossa Italiana, ma anche a tutti gli italiani, di mobilitarsi in favore dei tre operatori del Comitato Internazionale della Croce Rossa rapiti nelle Filippine accendendo una luce di speranza. Il Presidente del CICR ha rinnovato un appello al rilascio immediato ed incondizionato dei tre membri dello staff.
Rocca ha espressamente richiesto che questa notte sia accesa una candela in ogni Comitato ed in ogni casa per sostenere l’appello alla liberazione di Mary Jean, Eugenio e Andreas e riaffermare la totale neutralità dell’azione della Croce Rossa.