di Aldo Piombino
Molti i cittadini che hanno partecipato a questo evento simbolico, con nonni che facevano vedere ai nipoti il nuovo "tranvai", che riporterà in agosto la rotaia a Firenze dopo decenni. Si è trattato di una prova sulla sagoma del tram: in altre parole il viaggio è stato fatto solo ed esclusivamente per testare la geometria dei binari e verificare che la sagoma del tram non incontrasse ostacoli. Un passaggio obbligatorio per ottenere la circolabilità da parte delle autorità ministeriali competenti.
La mancanza della alimentazione elettrica, dovuta ai ritardi nella predisposizione delle sottastazioni elettriche in viale Talenti e a Santa Marian Novella (è l'ennesimo problema...) hanno costretto la direzione dell'ATAF ad utilizzare un trattore da San Lorenzo a Greve a Santa Maria Novella (nel tratto dal capolinea a questa località le prove si susseguono regolari, con la catenaria elettrica regolarmente alimentata).
Complici le continue soste per la verifica accurata della geometria del binario, la prova si è svolta a bassissima velocità, consentendo a molti cittadini (una buona parte dotati di macchina fotografica) di seguire il tram passo passo, fino a via Jacopo da Diacceto, dove all'Hotel Londra si è svolta una conferenza stampa.
Alcuni addirittura hanno percorso a piedi tutta la tratta da San Lorenzo a Greve fino in centro a Firenze.
Rispondendo alle domande dei giornalisti il vice-sindaco Giuseppe Matulli ha dichiarato che i primi passeggeri potranno salire sul tram in agosto.
A precisa domanda ha dichiarato, mettendo ufficialmente fine alla ridda di voci a riguardo, che sarà valido il normale biglietto dell'autobus. In questo momento non è in discussione il prezzo del biglietto, ma, con una azienda in più, c'è una trattativa per ridistribuire i proventi della vendita di biglietti fra le varie aziende che gestiscono il servizio pubblico nel comune di Firenze, a partire da ATAF e Ferrovie dello Stato. Dopo aver osservato che a Firenze qualsiasi novità è sempre stata fonte di polemiche, ricordando Michelucci e il progetto della nuova stazione di Santa Maria Novella, tanto contestato allora quanto ritenuto oggi uno dei massimi esempi di architettura pubblica del XX secolo, ha parlato brevemente del contestato proseguimento verso Piazza Duomo.
Ricordando che a causa dell'inquinamento che le corrodeva le "Porte del Paradiso" sono state spostate e sostituite con una copia, il vice-sindaco ha dichiarato che la chiusura totale della piazza a qualsiasi traffico se non la tramvia è un segno per migliorare la qualità dell'aria nella zona e che, in ogni caso, nessun esperto di trasporti ha trovato una soluzione alternativa, perchè come è organizzata la città il servizio pubblico ha in piazza Duomo un fulcro indispensabile e che è necessario un mezzo di trasporto veloce (e possibilmente pulito) per raggiungerla.
Qualcuno in sala ha ricordato i Tapis-roulant dell'architetto Winkler di una ventina di anni fa che dovevano collegare il Duomo con piazza dell'Unità Italiana e Piazza San Marco.
In calce notiamo come la sbandierata manifestazione di associazioni e comitati di cittadini contrari “allo scempio della tramvia” si è risolta in una gazzarra inscenata al massimo da una quarantina di persone, una nettissima minoranza rispetto ai tanti che con entusiasmo hanno seguito la prova. Sono comunque riusciti a fermare per una quindicina di minuti il tram.
E' stato l'unico loro successo: la maggior parte degli intervenuti, guardandoli, si è limitata a scuotere la testa quando no0n ha espresso giudizi peggiori.
Ci sono stati anche dei limitati scontri verbali fra sostenitori e nemici del tram.