Firenze, 4 Marzo 2009 - Il Consorzio Cavet, controllato al 75,9% da Impregilo, farà ricorso contro la sentenza del Tribunale di Firenze e chiederà la sospensione della sentenza che ha condannato Cavet a versare un risarcimento di 150 milioni. Impregilo precisa che il Tribunale di Firenze, nel condannare per reati in campo ambientale amministratori e dirigenti del Consorzio CAVET (incaricato della realizzazione della linea AV ferroviaria Bologna - Firenze) ha stabilito il pagamento di provvisionali pari a complessivi 150 milioni di euro circa.
Tali provvisionali saranno suscettibili di esecuzione al momento del deposito della sentenza per la quale il giudice si è riservato 90 giorni. Il Consorzio CAVET presenterà istanza di sospensione di dette provvisionali contestualmente alla presentazione del ricorso in appello avverso la sentenza.
"I Verdi della Toscana e della Provincia di Firenze, nell'apprendere l'esito del processo sui danni ambientali della Tav in Mugello, lanciano un appello alle istituzioni del governo locale e regionale, oltreché agli enti di controllo preposti, affinché questa vicenda possa almeno servire a non ripetere più questi disastri nella realizzazione delle grandi opere previste nel nostro territorio" hanno dichiarato Mauro Romanelli, portavoce dei Verdi della Toscana, insieme a Tommaso Grassi e Annalisa Pratesi, portavoce provinciali di Firenze "Fare accurate valutazioni ambientali e strategiche, spendere adeguate risorse nei monitoraggi periodici, dare piena autonomia e adeguati strumenti agli enti di controllo come l'Arpat o l'Osservatorio Ambientale Nazionale, sono scelte lungimiranti che evitano disastri e costi economici, ecologici, a volte anche umani (si pensi ai morti nei cantieri Tav), molto superiori alle cifre appunto investite nella prevenzione".
"Questo esito della vicenda ci insegna, inoltre - hanno spiegato i tre esponenti Verdi -, che è necessario dare ascolto alle associazioni ambientaliste, ai tecnici, ai ricercatori e al mondo scientifico indipendente, oltre che a quei comitati che troppo spesso vengono liquidati e tacciati di qualunquismo, ma che invece tante volte, e questo ne è un esempio macroscopico, hanno avuto amaramente ragione". "Ed hanno avuto ragione, ricordiamolo, dopo che per anni hanno dovuto combattere anche contro la burocrazia che rendeva difficile e talvolta impossibile accedere alle informazioni, soprattutto ambientali e della tutela del paesaggio, e agli studi commissionati: una vera e propria battaglia, che ieri ha avuto una parziale ricompensa con una sentenza che, anche se economicamente l'indennizzo verso la popolazione e le associazioni è totalmente inaccettabile, ha dato loro ragione, purtroppo a "giochi fatti".
"Ora è necessario guardare avanti, alle opere in corso: il sottottraversamento di Firenze, che vede un valutazione di impatto idrogeologico datata 1998 e un allarme sulla stabilità degli edifici nella zona Cure/Viale dei Mille, la variante di valico dell'autostrada con la discutibile operazione della megastazione di servizio di Bellosguardo presso Barberino di Mugello, la terza corsia con gli smottamenti nella zona di Giogoli, la stessa tramvia con i troppi abbattimenti ingiustificati di alberi e le irregolarità attestate dall'Arpat e inascoltate dal Comune di Firenze circa l'emissione di rumori e polveri".
"Nessuno vuole bloccare queste opere, ma si deve comprendere che la superficialità o la logica del risparmio a tutti i costi, nella valutazione, nel monitoraggio e nella sicurezza, è una logica scellerata che poi si paga in maniera assai salata". "Continuano a dirci che siamo quelli che frenano lo sviluppo e che siamo il partito del no - concludono Romanelli, Grassi e Pratesi -: se ci avessero ascoltato di più e se avessero ascoltato le voci indipendenti che per tempo si erano levate per mettere in guardia su quello che stava accadendo in Mugello, oggi tante risorse economiche, ma soprattutto tante ricchezze ambientali e alcune vite umane, sarebbero state risparmiate".
"Il processo alla TAV del Mugello - commenta la consigliera De Zordo di Per Unaltracittà - giunto a sentenza ieri con 27 condanne, mostra che in Toscana le grandi opere servono a favorire gli interessi privati delle imprese che perseguono profitti smisurati senza il minimo rispetto per l'ambiente e la vita di una comunità.
Il processo ha anche mostrato che i soggetti pubblici sono perlomeno inadeguati, superficiali e inefficaci nell'adempiere il ruolo di controllori. I costi sono lievitati del 500%, un ecosistema è stato devastato, i cittadini del Mugello sono stati defraudati per sempre del loro pregiato contesto naturale. La cosa però più grave è che oggi gli stessi meccanismi approssimativi nelle previsioni, disastrosi nell'applicazione, ma precisi nel garantire il profitto ai privati, sono stati attivati per l'inutile e dannoso progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze dagli stessi protagonisti del disastro Mugello.
Si replica: il potere politico è unito a quello economico che persegue i suoi obiettivi senza badare agli interessi di un'intera città. Nessun dubbio, nessuna riflessione, l'arroganza di Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze è di una gravità assoluta. L'assessore regionale Riccardo Conti (affiancato fino a pochi mesi fa dal dimissionario assessore comunale Gianni Biagi, che guarda caso era al tempo il dirigente regionale che ha gestito l'avvio della tratta Alta Velocità Firenze Bologna e oggi è indagato per corruzione in atti urbanistici), dovrebbe invece fermarsi a riflettere.
Il tunnel sotto Firenze è enormemente costoso, molto pericoloso (e vediamo gli effetti di una pericolosità non considerata), e del tutto inutile. La politica, se è amministrazione del bene pubblico, non può permettere anche questo scempio".
Un'interrogazione sulle polveri nella zona delle Piagge è stata presentata dal capogruppo dei Comunisti italiani Nicola Rotondaro. "Tra via Piemonte e via della Sala - spiega Rotondaro nell'interrogazione - da alcuni giorni arrivano molti camion e scaricano terra al lato dei binari della linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno con ruspe che subito la battono e la spianano causando vibrazioni per le abitazioni vicine e sollevamento di polveri.
Nell'area mancano i cartelli di descrizione dei lavori, di inizio e fine degli stessi e le polveri che respirano i cittadini potrebbero rappresentare un rischio per la loro salute". A fronte di queste considerazioni il consigliere Rotondaro interroga il sindaco per sapere "se i lavori sono stati autorizzati dall'amministrazione, se sono stati fatti dei controlli e come intenda intervenire per salvaguardare la salute dei cittadini".