Siena, 20 febbraio 2009- Aumenta il prezzo del petrolio, cresce la richiesta di mobilità e di qualità dei servizi pubblici. A fronte di un cambiamento nei comportamenti sociali, sul trasporto pubblico si spostano nuove e sempre più complesse esigenze da parte dei cittadini. Da qui nasce l’esigenza di un progetto di riordino del sistema di Trasporto Pubblico Locale, quello presentato dalla Provincia di Siena al Governo nazionale, ma in attesa di finanziamenti, che ha registrato l’attenzione da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli che lo ha definito “un progetto pilota in grado di poter ottimizzare l’offerta trasportistica locale”.
Un progetto che punta, tra cinque anni, a portare l’utilizzo dei mezzi pubblici dall’attuale 13% (la media nazionale è del 10%) al 25% degli utenti grazie all’integrazione del trasporto su gomma con quello ferroviario, l’abbassamento dei tempi di percorrenza, la razionalizzazione e l’incremento dei servizi per tutte le località del territorio. “Occorre superare il concetto di singole linee di trasporto a favore della percezione, da parte dei cittadini, di un sistema a rete in cui ferrovia e gomma siano un unico servizio integrato – ha detto il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini.
La vera novità sarebbe quella di realizzare la prossima gara per la gestione del servizio da parte delle aziende di trasporto in modo integrato con la prospettiva di costruire un nuovo modello di mobilità. Razionalizzazione, potenziamento e investimenti su rete ferroviaria. Queste le priorità del nuovo progetto con l’obiettivo di migliorare i collegamenti con Roma e Firenze. La lettera del ministro Matteoli ci fa piacere ma adesso occorre che alle parole seguano i fatti con la disponibilità a finanziare il progetto.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
“Gli investimenti della Fondazione MPS sulla mobilità – ha ricordato Gabriello Mancini, presidente della Fondazione MPS – sono stati negli anni consistenti e il progetto di riordino della Provincia avrà l’attenzione della Fondazione che, nella sua mission ha, tra le priorità, quella dello sviluppo e dell’ammodernamento infrastrutturale del territorio”. “Il progetto presentato dalla Provincia di Siena – ha sottolineato Riccardo Conti, assessore ai trasporti della Regione Toscana – si inserisce a pieno titolo nelle azioni per il riordino della mobilità e del sistema dei trasporti che la Regione ha in programma, specialmente in tema di ferrovie, dove è sempre più necessario un ammodernamento infrastrutturale su tutta la rete viaria toscana inserita in un più ampio contesto nazionale.
Al fianco di questo dobbiamo continuare nella direzione del miglioramento dell’offerta dei servizi agli utenti e sulla strada dell’integrazione ferro gomma”.
Con il sistema indicato, i vantaggi nei tempi di percorrenza sui principali itinerari treno/bus integrati sarebbero i seguenti: Siena-San Gimignano 54’ e San Gimignano-Siena 53’, contro 80’ circa di oggi, Siena-Abbadia San Salvatore 1 h 20’ e Abbadia-Siena 1 h 30’, contro le circa 2 h di oggi, Siena-Montepulciano (via Pienza) 1 h 15’ e Montepulciano-Siena 1 h 25’ contro 1 h 35’ di oggi, Siena-Montalcino in 60’ e Montalcino-Siena in 50’, contro i 70-75’ di oggi.
Integrazione dei servizi tra gomma e rotaia
Eliminazione dei collegamenti sulle stesse tratte ed alle stesse ore di pullman e treni e la creazione di alcuni “nodi” di scambio fra i mezzi pubblici e fra la mobilità pubblica e quella privata, iniziando anche a ipotizzare una gestione unica di treni e bus.
I principali nodi di scambio provinciali sono stati ipotizzati, oltre che a Siena, alle stazioni di Poggibonsi, Monteroni, Buonconvento, Castelnuovo Scalo, Asciano, Sinalunga, Montepulciano, Chiusi. Montepulciano avrebbe un nodo di scambio alla stazione un altro all’autostazione verso Chianciano e Chiusi. Per un sistema integrato occorre far arrivare i bus in stazione 5-10 minuti prima del passaggio del treno, facendoli ripartire subito dopo l’arrivo del treno stesso ed occorre inoltre mettere in comunicazione conducenti di linea e capi treno per garantire le coincidenze, e comunque assicurare che i viaggiatori vengano sempre seguiti per il complesso del viaggio con più vettori.
Individuazione di direttrici maggiori a servizio intenso per le linee dei pullman
Attraverso passaggi cadenzati durante la giornata, al fine di renderli facilmente memorizzabili e dunque di più semplice utilizzo, per consentire a chiunque di comprendere come andare e come tornare in una determinata località servita dalla rete, o da reti contermini con un servizio più o meno intenso secondo la necessità (30’-60’-120’).
Indispensabile a tale riguardo la proposta di circolari territoriali e di linee di collegamento con le stazioni nelle aree e nelle direttrici a minore traffico, anche in questo caso con collegamenti cadenzati per la facilità di memorizzazione.
Servizio a chiamata
Da istituire insieme all’utilizzo dei pullman comunali per linee integrative alla rete di trasporto pubblico locale, per raggiungere dalle frazioni i luoghi di interesse sociale, come mercati, sedi comunali e ospedali, o mete turistiche, tutto questo con un servizio più personalizzato per il cittadino, contrapposto ai pochi passaggi di bus a linee fisse oggi previsti.
Tali servizi innovativi devono però essere inseriti a pieno titolo – come orari e come tariffe – nella rete provinciale di trasporto, altrimenti la loro visibilità sarà sempre ridotta, e la loro utilità sarà minima.
Riordino e semplificazione tariffaria
Istituzione di biglietti turistici e di sconti per i residenti e le famiglie, nel presupposto che il cittadino debba essere messo in grado di trovare un’offerta adeguata ai suoi bisogni e di capire facilmente quanto spende per un determinato spostamento.
Inoltre occorre una tariffa unica per treno e bus, non la scelta fra l’uno e l’altro, con il biglietto integrato che costa di più rispetto a quello vettoriale (come il Pegaso), perché così si incentiva l’integrazione soltanto su pochissime direttrici.
Promozione del trasporto pubblico con specifici piani di comunicazione
Da adottare da parte degli enti locali in collaborazione con le imprese di trasporto.
Coordinamento degli orari delle grandi strutture (scuole, fabbriche, uffici)
Per facilitare l’utilizzo e l’efficacia del mezzo pubblico, adottando politiche di mobility management, con monitoraggio costante e interventi mirati, e con un dialogo costruttivo per capire le esigenze di trasporto, in un’ottica di coordinamento, opposta a quella finora seguita, consistente nel seguire le esigenze via via emerse.
Governo continuativo del trasporto
Istituzione di una specifica “agenzia della mobilità” cioè un organo – emanazione degli enti locali – che possa occuparsi dei molteplici aspetti relativi alla pianificazione degli spostamenti, come la sosta, la circolazione dei mezzi pubblici e privati, l’organizzazione logistica delle movimentazioni merci, la sensibilizzazione sugli orari di entrata e uscita, unificando le competenze di programmazione oggi disperse in vari uffici di solito impegnati con altre priorità.