di Francesca Calonaci
Firenze- La Regione Toscana chiede che vengano assicurate le risorse per gli Intercity, ancora in dubbio per il 2009, e che siano scongiurati ulteriori tagli a questa tipologia di servizi, visto che, a fronte di un fabbisogno indicato da Trenitalia in 250 milioni per il 2009, sono al momento disponibili solo 110 milioni.
Questa la principale richiesta rivolta oggi dall'assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture, Riccardo Conti, all'VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Durante l’audizione, è stata fatta un’analisi dettagliata delle principali necessità e delle criticità del servizio ferroviario in Toscana.
«La Regione - ha osservato Conti - ha stanziato 65 milioni di euro, che hanno attivato investimenti per oltre 323 milioni. Questo ha consentito di far fronte alle necessità per lo sviluppo del servizio ferroviario e per un parzial e rinnovo del parco treni “storico”. Il fabbisogno ulteriore è però calcolato ad oggi in 630 milioni di euro.
Per questo motivo, pur in presenza di un forte investimento sull’infrastruttura, solo un terzo dei convogli regionali risulta in grado di utilizzare le nuove tecnologie».
La Toscana, con 1518 km di linee, 900 treni al giorno su 14 direttrici, 840 treni regionali Trenitalia, 23,8 milioni di treni per km annui (12% del totale in Italia) ha negli ultimi anni potuto fruire di importanti interventi infrastrutturali. Con l’integrazione di risorse solo regionali (oltre 40 milioni di euro all’anno a partire dal 2009) si è realizzata una struttura di servizio cadenzata, Memorario, che ha portato ad un incremento di utenti dai 18.650 nel 2002 ai 22.650 nel 2008, con stime che arrivano ai 260.000 per il 2009.
Nei mesi scorsi, però, il taglio di numerosi treni Intercity ed Eurocity da parte di Trenitalia su tutto il territorio nazionale ha provocato disagi e disservizi anche in Toscana. I servizi veloci (fino a qualche anno fa comprensivi di una consistente offerta di Eurostar) garantiti per centri importanti come Prato, Arezzo e Chiusi C.T, nel giro di un solo anno si sono drasticamente ridotti. Con il nuovo orario, dal 14 dicembre scorso, sulla tratta Arezzo-Firenze 11 treni hanno avuto un incremento dei tempi di percorrenza compreso tra i 2 ed i 5 minuti e 2 Intercity sono stati soppressi, mentre sulla Arezzo-Roma quattro sono i treni soppressi e 12 registrano allungamento di tempo di percorrenza tra i 9 ed i 20 minuti.
La tratta Chiusi-Firenze invece ha registrato un allungamento dei tempi di percorrenza fino a 13 minuti per 14 treni, mentre verso Roma i treni che passano sulla linea lenta sono undici. Per i collegamenti Prato-Bologna, le nuove offerte Eurostar hanno prodotto la soppressione di 12 treni in andata e 5 al ritorno, ed allungamenti fino a 21 minuti nella percorrenza di molti treni ancora in servizio.
«Il bilancio dell'impatto dei servizi di lunga percorrenza sulla mobilità regionale – ha riassunto l'assessore Conti - evidenzia come, in assenza di un preciso intervento di indirizzo, per i prossimi anni la Toscana avrà una sempre maggiore riduzione del servizio disponibile per intere porzioni di territorio a favore del potenziamento dei servizi “commerciali”.
In presenza di un’infrastruttura ferroviaria “Direttissima” sulla dorsale Firenze-Roma, priva di un’alternativa che consenta tempi di percorrenza ridotti per le località intermedie (e quindi Prato, Arezzo, Chiusi, Orvieto), è necessario garantire la presenza di canali per ogni fascia oraria e le condizioni tecniche ed operative, che consentano il transito di servizi Intercity e regionali, in misura adeguata e comunque non inferiore all’attuale. Per risolvere tutte le criticit&agrav e; evidenziate oggi – ha proseguito Conti – sarebbero auspicabili strumenti più adeguati ed una maggiore flessibilità sui temi dello sviluppo dei servizi, in quantità ma ancora di più in qualità, e dell’integrazione intermodale.
Per la Toscana questo, infatti, è un tema importante, nella prospettiva della realizzazione del sottoattraversamento del nodo fiorentino. Per questo progetto è fondamentale poter realizzare un sistema integrato costituito da servizi ferroviari metropolitani, tramvia e autolinee. «Guardando ai prossimi anni – ha concluso Conti - la Regione Toscana chiede la garanzia di disponibilità del materiale rotabile, il completamento dell’attribuzione diretta delle risorse per i corrispettivi dei contratti ferroviari come previsto dalla finanziaria 2008 (quota dell’accisa sui carburanti sterilizzata dagli effetti di variazione dei consumi), e lo sviluppo di un’autorità indipendente per l’assegnazione della capacità ferroviaria.
Allo stato attuale, però, non è più rinviabile un piano nazionale per gli investimenti sul materiale rotabile. Queste risorse dovrebbero essere distribuite alle Regioni con un criterio di premialità che tenga conto del cofinanziamento che ciascuna garantisce e dell’intervento sul potenziamento del servizio».