di Francesca Calonaci
Firenze- Sì allo ‘spacchettamento’ del Gruppo Tirrenia, quantomeno della società regionale Toremar; sì al trasferimento formale delle funzioni in materia di cabotaggio; urgente un nuovo piano industriale della stessa Toremar: queste alcune delle richieste che Regione Toscana e Conferenza dei sindaci dell’Isola d’Elba hanno formulato al Governo. L’incontro è avvenuto questa mattina a Firenze alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Conti, e del sindaco di Portoferraio, Roberto Peria, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Isola d’Elba che hanno discusso della privatizzazione del Gruppo Tirrenia e di come garantire e migliorare i collegamenti di Toremar con l’Arcipelago.
Accanto alle richieste rivolte al Governo, la Regione e le istituzioni elbane hanno condiviso l’obiettivo prioritario che nelle operazioni di privatizzazione vengano tassativamente garantiti gli attuali livelli occupazionali.
Inoltre, per garantire l’operazione di liberalizzazione per il mercato, la Regione e la Conferenza dei sindaci dell’Isola d’Elba chiedono, in questa fase transitoria, tempi almeno di un anno o più per assicurare lo svolgimento concorsuale e l’effettuazione della messa a gara dei servizi. I proponenti ribadiscono anche la necessità di trasferimenti finanziari per consentire lo svolgimento della gara e garantire almeno i livelli attuali dei servizi. La Regione Toscana, infatti, si dichiara non disponibile a sostenere in alcun modo ipotesi di ridimensionamento dei collegamenti con le isole dell’Arcipelago, ed anzi, ribadisce la necessità di porre particolare attenzione ai collegamenti nel periodo invernale e di bassa stagione.
L'incontro ha inoltre ribadito e rafforzato la richiesta dell'assessore Conti al Governo di apertu ra di un apposito tavolo che consenta la collaborazione istituzionale più ampia per pervenire alla soluzione delle problematiche aperte mediante uno specifico accordo di programma.
«Concludendo – afferma Riccardo Conti - spero che questo momento difficile diventi l'occasione di miglioramento delle condizioni generali del mercato, evitando ogni situazione di monopolio poiché, come sosteneva Einaudi, “se tale dovesse essere che sia pubblico”».