Il giovanissimo fuoriclasse del Barcellona Semën Suvalov ha un ingaggio di 19 milioni di dollari. Più i diritti di immagine, gli sponsor, le apparizioni in tv. Semen ha realizzato il sogno che lo accompagnava da quando dava calci al pallone in un depresso sobborgo di Mosca e andava male a scuola. Il collegio del Cska, il debutto in prima squadra, la popolarità internazionale e la sfida alla mafia russa che vorrebbe vederlo con la maglia del club inglese del superboss. Ma Semen vuole il Barcellona del suo idolo Crujff.
Il paradiso del calcio vero. E, con mille intrighi, ci riesce.
Sarebbe finita qui se in testa non gli balenasse un dubbio: è veramente un campione, o i suoi sponsor pagano gli avversari per lasciarlo giocare da campione? Per risolverlo Semen si trasformerà in un allucinato detective, fino a compromettersi la carriera e la vita. Fino all’ultima partita giocata al Camp Nou.
"Un fuoriclasse vero", titolo che esce oggi per i tipi della Isbn Edizioni, rompe con le storie edificanti sul calcio che realizza i sogni dei bambini, portandoci, con il ritmo forsennato di una incredibile spy story, fin dentro l’incubo del calcio apocalittico che si gioca negli spot pubblicitari.
L'autore
Sergej Samsonov (Podolsk, 1980).
Ha studiato scrittura creativa al Moscow Literary Institute e lavora come copywriter presso una casa editrice moscovita. Un fuoriclasse vero è il suo romanzo di esordio. Ha appena pubblicato in Russia il suo secondo romanzo "Anomalia Kamlaeva".