GREVE IN CHIANTI- Leggere per passione ma anche per valutare i libri più avvincenti, incontrare gli scrittori, condividere con altri lettori l’esperienza del viaggio nella narrativa contemporanea. Riparte con una nuova edizione, esattamente la numero ventidue, il Premio Letterario Chianti, l’iniziativa che fa della lettura collettiva e del giudizio popolare i propri punti di forza. Purtroppo è questo l’anno in cui il premio per la prima volta non potrà più contare sul contributo di uno dei più celebri esponenti della cultura italiana che nell’ambito dell’iniziativa chiantigiana ricopriva il ruolo di Presidente della Giuria Tecnica: Giorgio Luti, scomparso lo scorso novembre.
L’impegno e le eccezionali qualità del letterato, legato al premio dal 1987, sono stati ricordati alla presenza della figlia Federica lo scorso 13 gennaio presso la biblioteca comunale di San Casciano. Anche grazie a lui l’iniziativa è cresciuta significativamente nel corso dei venti anni di attività, in termini di qualità dei contenuti e quantità del pubblico dei lettori coinvolto, fino a diventare una manifestazione di rilievo nazionale. Lo ha recentemente riconosciuto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha inserito l’iniziativa tra quelle di rilievo nazionale nell’ambito del progetto “Italia Pianeta Libri”.
Le caratteristiche
Il Premio Letterario Chianti si distingue per il coinvolgimento territoriale ed umano che realizza tangibilmente il progetto originale dell’iniziativa di promuovere la lettura e la conoscenza degli autori italiani contemporanei.
L’assegnazione del premio avviene infatti attraverso il parere di una maxi giuria composta da oltre trecento lettori. Questi ultimi sono gli stessi utenti delle biblioteche civiche del Chianti, reclutati nelle biblioteche civiche dei comuni convenzionati con la manifestazione fondata nel 1987 da Paolo Codazzi della rivista culturale Stazione di Posta. Altro tratto saliente è il riferimento ad opere di narrativa edite nell’anno precedente la manifestazione: ciò esonera il premio dai mercati delle stagioni letterarie e nello stesso tempo ripropone testi di narrativa immeritatamente passati sotto silenzio.
Con la differenza che al Premio Letterario Chianti non si celebrano autori già affermati ma, al contrario, spesso, la semplice partecipazione all’iniziativa, se non la vittoria, è stata per molti autori l’inizio di una promettente carriera. “L’obiettivo del premio – dichiara Massimo Mariottini, assessore alla Cultura del Comune di Greve in Chianti, ente capofila – è da sempre non solo quello di celebrare lo scrittore migliore tra i cinque selezionati, decretato dai lettori per le sue caratteristiche professionali e umane, ma soprattutto quello di favorire la lettura e la fruizione delle biblioteche civiche quali poli di attrazione culturale al servizio della comunità.
Un ringraziamento sentito a Paolo Codazzi e alle bibliotecarie grazie alle quali ogni anno il premio prende vita e si realizza coinvolgendo e destando l’interesse di un numerosissimo e attento pubblico di lettori”.
I libri finalisti e gli incontri
Promosso da sei comuni del Chianti fiorentino e senese (Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti – ente capofila, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa), in collaborazione con Stazione di Posta, il premio prende il via il 31 gennaio e si protrae fino al 28 marzo.
La cerimonia finale è prevista al Teatro Niccolini di San Casciano il prossimo 18 aprile. Cinque gli appuntamenti dedicati alla letteratura contemporanea nel corso dei quali saranno gli stessi autori a promuovere i propri lavori e a rispondere alle domande, alle curiosità, ai commenti dei lettori. Il via alla manifestazione è dato dall’incontro con Michele Mari che il 31 gennaio alla Casa del Popolo di Impruneta presenterà Verderame (Einaudi 2007). Il 14 febbraio è la volta di Marco Malvaldi che al cinema comunale di Radda in Chianti avrà modo di promuovere il suo ultimo lavoro, La briscola in cinque (Sellerio 2007).
Ancora una data a febbraio, il 28, alla Fattoria Castello di Verrazzano di Greve in Chianti, per confrontarsi con Stefano Bernazzani, autore de L’inverno che non dimenticheremo (Mobydick 2007). Gli ultimi due appuntamenti si terranno a San Casciano e a Tavarnelle: il primo, previsto il 14 marzo al Teatro Niccolini, avrà quale protagonista della serata Simonetta Agnello Hornby che concorre con Boccamurata (Feltrinelli 2007), il secondo, in programma il 28 marzo, presso il Teatro della Filarmonica G.
Verdi di San Donato, mira a far conoscere ai lettori del premio Paolo Albani che parlerà del suo La governante di Jevons (Campanotto 2007).
La giuria
Una giuria tecnica, appunto presieduta fin dall’inizio dal compianto Giorgio Luti, e formata oltre che da Paolo Codazzi, da un membro nominato da ognuno dei comuni convenzionati, seleziona ogni anno una cinquina di testi tra quelli avviati al premio dalle case editrici. I cinque autori presentano il loro testo al pubblico dei lettori, il sabato pomeriggio dei primi mesi dell’anno, in splendidi luoghi del Chianti secondo un calendario che prevede alla fine la cerimonia finale con proclamazione del vincitore.
Il vincitore viene decretato dallo spoglio delle schede di preferenza dei lettori, scrutinate in tempo reale durante la manifestazione finale.
Le altre edizioni
Ricco il novero dei finalisti che hanno partecipato alle edizioni precedenti del premio. Tra gli altri Andrea Camilleri, Cristina Comencini, Cristina Acidini, Danilo Sacchi, Enzo Lauretta, Ugo Riccarelli. L’edizione 2008 è stata vinta dalla scrittrice siciliana Tea Ranno.
La storia
Il Premio Letterario Chianti nacque da un’idea dello scrittore Paolo Codazzi, direttore della rivista culturale “Stazione di Posta” e fu fondato nel 1987 mediante la collaborazione tra l’amministrazione comunale di Greve in Chianti e la rivista culturale Stazione di Posta.
Le prime edizioni alternavano annualmente Poesia e Narrativa, poi dall’edizione del 1992 il Premio si è riferito esclusivamente alla Narrativa. Nelle edizioni 2001\2002 si aggiunse una sezione di Opera Prima e nel 2002\2003 fu dedicato esclusivamente all’Opera Prima.