Firenze, 27.01.2009– Giovedì 29 gennaio alle ore 16 la Sala Ferri del Gabinetto G.P. Vieusseux (piazza e Palazzo Strozzi, Firenze) ospiterà la presentazione del volume Le donne Medici nel sistema europeo delle corti. XVI-XVIII secolo (ed. Polistampa, 2 tomi, pp. 856, euro 48) a cura di Giulia Calvi e Riccardo Spinelli. Dopo i saluti di apertura di Edoardo Speranza e di Chiaretta Silla, interverranno Cristina Acidini, Angela Bianchini, Rosalia Manno Tolu e Maria Antonietta Visceglia. Coordinerà Anna Scattigno e saranno presenti i curatori e l’Editore.
Seguirà infine una visita guidata alla mostra “Caterina e Maria de’ Medici. Donne al potere”.
Per la prima volta una pubblicazione ripercorre la storia completa di una dinastia attraverso le sue figure femminili: pubblicato in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze e con l’Archivio per la Memoria e la Scrittura delle Donne “Alessandra Contini Bonacossi” il volume raccoglie i contributi – in italiano e in inglese – di più di 40 esperti intervenuti al Convegno Internazionale tenutosi a Firenze e San Domenico di Fiesole tra il 6 e l’8 ottobre 2005.
Il libro, a cura di Giulia Calvi e Riccardo Spinelli, presenta una struttura multidisciplinare che spazia dall’arte alla letteratura, dalla religione alla politica, dal cinema al costume, dalla cultura materiale alla storia delle donne e di genere.
È ricomposta non solo la storia della dinastia dei Medici dalle origini al tramonto, ma anche la costruzione dello Stato attraverso il legame indissolubile con quella famiglia. Dal 1536 al 1743 le donne Medici circolano oltre i confini dei singoli Stati: sono studiate sia quelle che si allontanano come spose – e a volte ritornano vedove – sia quelle che, “straniere a corte”, giungono a Firenze per entrare nella dinastia con le nozze.
Le giovani spose che arrivano e partono recano con sé personale, lingue, oggetti, opere d’arte, abiti, cibi, stili di vita, influenzando le culture con cui entrano in contatto. Oggetto (e soggetti) di complesse strategie di politica internazionale, la loro azione si riflette nella scrittura di migliaia di lettere che da Firenze si diramano in tutta Europa. Le fonti utilizzate, molte delle quali mai studiate prima, sono imponenti e vertono soprattutto sulle corrispondenze femminili. La ricchezza documentaria, iconografica e storiografica ha permesso di aprire nuovi percorsi di ricerca che presentano le grandi figure della dinastia sotto un’ottica inconsueta, sfatando tanti luoghi comuni, ma danno risalto anche a quei profili finora lasciati in ombra.
L’ampia lettura trasversale e il ricco corredo iconografico rendono la voluminosa pubblicazione più affascinante. (Irene Gherardotti)