Firenze- Martedì 27 gennaio 2009 ricorre il ‘Giorno della memoria’, giornata di commemorazione ma anche e soprattutto evento culturale e didattico come monito ai cittadini del domani, perché mai più si ripetano quei tragici fatti, avvenuti dal ’38 al ’45. La Toscana non dimentica: in occasione della Giornata della Memoria sono oltre 250 le iniziative organizzate in tutte le province, che avranno il loro culmine con la partenza del Treno della Memoria, e che spazieranno da incontri con testimoni e superstiti, a seminari, mostre, film, spettacoli, fino a presentazioni di libri e documentari.
Sarà un viaggio a ritroso nei luoghi della memoria per non dimenticare gli orrori dell'Olocausto e imparare una volta per tutte la lezione della storia.
Al binario 15 della Stazione fiorentina di Santa Maria Novella domani, domenica 25 gennaio, ci sarà anche il presidente della Regione Claudio Martini che, alle 11, saluterà gli 800 ragazzi delle scuole toscane in partenza con la sesta edizione del Treno della Memoria, organizzato dalla Regione con la Fondazione Museo e Documentazione della Deportazione e Resistenza, i Luoghi della Memoria Toscana di Figline di Prato e realizzato in collaborazione con Province, Circondario Empolese-Valdelsa e Aziende per il diritto allo studio.
Il convoglio lascerà la stazione alle 12. Ad accompagnare i ragazzi, oltre agli insegnanti, ci saranno, in rappresentanza della Regione gli assessori alla cultura Paolo Cocchi e all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, la consigliera regionale Anna Annunziata. L'arrivo ad Auschwitz è previsto intorno alle 8 di mattina di lunedì 26 gennaio. Sempre domani, alle 10.30, il vicepresidente Federico Gelli parteciperà al presidio di solidarietà con la comunità ebraica fiorentina, nella sinagoga di via Farini dove accompgnerà il Gonfalone della Regione.
Sul treno ci sarà anche il Parlamento regionale degli studenti: 10 giovani in rappresentanza delle Province toscane. “La presenza di questi ragazzi servirà a trasferire nell’iniziativa del Parlamento i temi della memoria, della lotta al razzismo e all’antisemitismo – ha commentato il vicepresidente dell’Assemblea toscana Alessandro Starnini – e l’azione di collegamento, tra i giovani della nostra regione e delle scuole di Berlino, vedrà collaborare insieme le nuove generazioni dei due paesi, rafforzando l’impegno sui valori e mantenendo vivo il ricordo di tragedie individuali e collettive”.
Il Consiglio regionale della Toscana celebrerà il Giorno della Memoria con una seduta solenne che si svolgerà martedì 27 gennaio alle ore 15,30 nel Palazzo Ducale di Massa. Aprirà la seduta il presidente dell’assemblea toscana, Riccardo Nencini. Seguiranno gli interventi di Roberto Pucci, sindaco del comune di Massa, Osvaldo Angeli, presidente della provincia di Massa-Carrara, Chiara Grassi, presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Valeria Galimi, docente all’università degli studi di Siena, Daniela Misul, presidente della Comunità ebraica di Firenze, Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana.
A trent'anni dalla prima edizione, torna nelle librerie italiane, questa volta nella sua versione integrale, "Ad Auschwitz c'era un'orchestra", un classico della letteratura dedicata alla Memoria.
Tradotto in tutto il mondo è la straziante testimonianza di Fania Fénelon, un'artista coraggiosa, sopravvissuta all'orrore di Auschwitz. Il volume sarà presentato in occasione della rassegna "Leggere per non dimenticare" il 28 gennaio alle 17,30 al Saloncino del Teatro della Pergola di Firenze.
“Il lavoro rende liberi”: la stessa scritta che accoglieva i deportati all’ingresso di Auschwitz accoglierà gli spettatori all’ingresso dell’auditorium; il lager è qui, oggi, il passato bussa alla porta e abbiamo il dovere di ascoltarlo.
In occasione del Giorno della Memoria Il Frantoio di Fucecchio propone un viaggio, quello dei deportati e quello del pubblico, fra passato e presente, perché il dialogo fra i due tempi rimanga vivo. Nel corso della settimana circa 400 ragazzi delle scuole secondarie di primo grado verranno chiamati ad essere testimoni. Si varca la soglia del campo di concentramento e già non si è più uomini, non si ha più un’identità, al suo posto un numero; viene il momento della spogliazione e della rasatura, la dignità viene strappata via, si indossano le uniformi e si diventa oggetto fra gli oggetti; ci si aggira in un mondo fuori dal tempo fatto di pile di capelli, vestiti, denti, occhiali, montagne di oggetti che prima appartenevano a qualcuno; ogni cosa è ammassata, ogni resto ha un posto, un utilizzo, perché dell’animale non si butta via niente.
Si avanza al ritmo della marcia, si ha l’immagine del lavoro forzato, massacrante, al freddo per ore, senza fine, corpi stremati in una neve che rende facile il morire, piagati da torture sotto le quali è facile cedere. Il male è una mente lucida e minuziosa, niente è lasciato al caso; è quella che la regista Firenza Guidi definisce “La Macchina”, un meccanismo dal rigore matematico, sempre in movimento, con mille occhi, che è ovunque, che calcolato tutto: è un ingranaggio perfetto con i ritmi di una fabbrica perché l’Olocausto è applicazione quotidiana di gesti semplici e monotoni.
A fare da guida, in questo percorso di terrificante disumanizzazione, la voce. C’è quella distaccata e metallica della guida, perché in primo luogo è necessario capire e conoscere con la mente. C’è quella flebile e spezzata di uomini e donne che hanno vissuto l’orrore, perché in secondo luogo bisogna capire con i sensi. E c’è, infine, la voce corale, imponente, di milioni di cadaveri che rivendicano il ricordo, perché davanti allo sterminio non si deve far altro che tremare. La performance, ispirata al recente viaggio della Guidi ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, oltre a quello del 2007 a Terezin e Ebensee insieme agli studenti di Cerreto Guidi, Vinci e Sovigliana, vuole rievocare un momento storico che non ha uguali per il danno fisico, materiale e spirituale provocato a milioni di esseri umani, è una testimonianza del passato, un invito a scorgerne i segni nel presente.
In occasione della Giornata della Memoria il Comune di San Casciano organizza una serata benefica al Teatro Niccolini.
Martedì 27 gennaio, alle ore 21, andrà in scena lo spettacolo “Storie di Villa Triste” per la regia e drammaturgia di Nicola Zavagli e l’interpretazione di Beatrice Visibelli. Promossa dall’amministrazione comunale con l’intento di celebrare la giornata nazionale dedicata alla memoria e devolvere i proventi dell’incasso all’Associazione Nazionale Ex Deportati, la rappresentazione ripercorre alcune delle pagine più dolorose della nostra storia. Villa Triste è il nome di un palazzo situato in via Bolognese a Firenze.
Tra il 1943 e il 1944 fu sede di una sezione della polizia politica tedesca. I tedeschi concessero ai fascisti l'uso di alcuni spazi dello stabile dove il comandante Mario Carità mise in piedi il Reparto Servizi Speciali. Il corpo, costituito da criminali e psicopatici, commise atti efferati e torture di ogni genere. “Storie di Villa Triste” porta in scena, attraverso il processo alla banda Carità e l’arringa di Piero Calamandrei, i testimoni di quel tragico periodo, uomini e donne fiorentini, che sulla loro pelle, e spesso con la vita, pagarono per i loro grandi ideali di libertà.
Sul palco, insieme a Beatrice Visibelli, Giovanni Esposito, Giulia Attucci, Marco Cappuccini, Paola Landi Chiara Martignoni, Francesca Nicodemi, Massimiliano Padelli, Valentina Testoni. Le musiche sono di Vladimiro D’Agostino, i costumi di Cristian Garbo. Ingresso: intero 5 euro, ridotto 2 euro (minori di anni 16). Per informazioni e prenotazioni: Ufficio del Teatro 055 8290146 – e-mail: segreteria@teatroniccolini.it.