Consiglio Comunale: il rientro di Domenici fa decollare il piano strutturale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 gennaio 2009 00:07
Consiglio Comunale: il rientro di Domenici fa decollare il piano strutturale

Il consiglio comunale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha approvato un ordine del giorno della maggioranza nel quale si «ritiene prioritario confermare il quadro di certezze amministrative per la città attraverso un'azione di fine legislatura coerente con il programma di governo 2004-2009 e il 'patto di fine mandato'». «Tale fase - si legge nel documento presentato dai capigruppo Rosa Maria Di Giorgi (PD), Luca Pettini (La Sinistra), Giovanni Varrasi (Verdi) e Alessandro Falciani (PS) - prevede quindi la discussione e l'approvazione del bilancio preventivo con l'adozione di misure in grado di contribuire a contrastare gli effetti sulle fasce più deboli dell'attuale crisi economica e del piano strutturale quale strumento ordinato di governo e di sviluppo del territorio attraverso un percorso di approfondimento delle tematiche più importanti e significative».


"Oggi abbiamo avuto la dimostrazione più evidente e 'plastica' di chi opera un sabotaggio nei confronti dei lavori di questo consiglio comunale. Più di una volta in passato, ho fatto dei richiami di natura istituzionale nei confronti di tutti, affinchè al consiglio si consentisse di svolgere i suoi lavori. Oggi è emersa chiara una cosa: all'opposizione di centrodestra di questo consiglio non interessa assolutamente niente". Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici in consiglio comunale, dopo le ripetute interruzioni ai lavori da parte del pubblico presente nel Salone dei Dugento.

"Sarebbe interessante se venisse fatta un'inchiesta per vedere a quale area politica appartenevano e appartengono tutti quelli che vengono in consiglio per impedirne i lavori. In realtà - ha aggiunto rivolto ai consiglieri di centrodestra presenti - non siete in grado neppure di controllare coloro che vi sostengono. E ritengo che ci siano aspetti perfino eversivi". "Per questo, il centrodestra non è in grado di candidarsi con un minimo di credibilità al governo della città. E credo che quello che si è visto in questi mesi sia particolarmente significativo e si commenti da solo".


«Siamo profondamene offesi e turbati. Il sindaco ha il dovere di chiederci scusa». E' quanto ha dichiarato Bianca Maria Giocoli, capogruppo di Forza Italia-PdL, replicando alle dichiarazioni del sindaco Leonardo Domenici. «Incontrando i giornalisti e poi intervenendo in aula - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - il sindaco ha detto che 'oggi si è visto chiaramente che alla destra di questa città il consiglio non importa un fico secco. E' una destra che ha in sé ancora elementi eversivi ed é una destra che non ha la capacità di controllare quello che fa.

E' una parte della destra che organizza queste gazzarre'». «Se tra i cittadini che assistono alle sedute c'è qualcuno che fa confusione non è certo colpa nostra - ha spiegato Bianca Maria Giocoli - non siamo noi che abbiamo il compito di mantenere l'ordine durante il consiglio. E ribadiamo che non abbiamo mai organizzato proteste del pubblico nei confronti del sindaco. Noi rappresentiamo una forza politica al governo di questo Paese, altro che eversori e sabotatori come ci ha descritti il primo cittadino intervenendo nel Salone dei Duecento».

«Il nervosismo del sindaco è ingiustificato - ha concluso la capogruppo di Forza Italia - denota solo manie di persecuzione. Visto che ha la 'querela facile' a questo punto saremo noi, nel caso non arrivino le scuse, a tutelare la nostra dignità. E consigliamo infine a Domenici di rimanere, il lunedì pomeriggio, nel suo ufficio: è la sua presenza a turbare i lavori del consiglio comunale».
«L'attacco che il sindaco ha rivolto al pubblico presente in consiglio comunale ricorda la vicenda dei cittadini schedati nel Salone dei Duecento dal comandante della polizia municipale Bartolini».

E' quanto sostiene Mario Razzanelli, capogruppo dell'Udc. «Le persone che assistono ai lavori dell'assemblea - ha aggiunto - non sono solo di centrodestra, ma rappresentano tutta la città, in modo trasversale, la città abbandonata e calpestata che si rivolta contro le decisioni di questa amministrazione e ancor più contro il modo in cui Firenze tratta i suoi cittadini, diventati meri sudditi aventi il solo diritto di rimanere in silenzio». «Questa amministrazione doveva essere commissariata.

Oggi, per le note vicende che hanno scosso la città, non ha più la legittimazione politica per l'approvazione del piano strutturale: l'atto più importante di un'amministrazione comunale». Lo ha detto Mario Razzanelli, capogruppo dell'UIdc. «Per i prossimi quattro mesi - secondo l'esponente delòl'opposizione - la giunta si dovrà limitare all'ordinaria amministrazione e se qualcosa di urgente deve essere realizzato lo può fare con una variante al piano regolatore vigente. Diversamente la volontà è quella di mettere un cappio al collo alla prossima amministrazione comunale».

«Mi auguro - ha concluso Razzanelli - che la prudenza e la ragionevolezza prevalgano e si lasci ai fiorentini la scelta il 5 giugno. Spetta ormai al prossimo sindaco e al suo consiglio decidere il futuro di Firenze».
"I lavori di questo consiglio hanno subito negli ultimi due mesi un andamento assolutamente anomalo -ribatte la consigliera di Unaltracittà/Unaltromondo, De Zordo- Con un sindaco che ha sovrapposto i problemi interni del suo partito e della sua colazione a quella governance che sembrava così centrale alla cultura politica che gli appartiene.

Privilegiare lotte interne di partito al buon governo della città ha di fatto tenuto in ostaggio questo consiglio, tanto che siamo arrivati a una richiesta di sue dimissioni condivisa dalle due opposizioni. Il che segna l'eccezionalità della situazione. L'anomalia sta anche nel fatto che il sindaco, anziché farsi carico di sciogliere questo nodo, lo ha stretto ancora di più rifiutandosi di partecipare alle sedute consiliari e indicandone il motivo nel fatto che "il dibattito politico cittadino in vista delle prossime elezioni amministrative condizioni totalmente il confronto e l'attività del consiglio comunale" .

Insomma, dopo aver contribuito a un'empasse politico-amministrativa con dichiarazioni pubbliche e assenze annunciate, si è comportato come se l'avesse subita; quel che è certo è che non ha esercitato il ruolo che gli è proprio di punto di riferimento per gli interessi della collettività e di Firenze di cui è primo cittadino".
Nella replica, il sindaco ha ringraziato i consiglieri di maggioranza intervenuti in consiglio per aver dato "un contributo importante". "Il nostro solo obiettivo - ha concluso - è completare il mandato, dare risposte alla città, esprimere ancora una volta una responsabilità di governo.

Perchè è questo che prima di tutto ci viane richiesto. L'obiettivo è che le istituzioni, in un momento non facile della politica, riescano ad essere coerenti e in sintonia con ciò che sente la città. Questa è la stella polare che ci ha sempre guidato, in una logica che concepisce la nostra funzione di governo non certo come asservimento a qualcuno, ma solo come spirito di servizio democratico per le nostre istituzioni."
“Domenici è ormai diventato la caricatura del sindaco che fu -risponde il Sen.

Pietro Paolo Amato- Le ultime sue esternazioni, con le quali qualifica addirittura di eversivo il centrodestra fiorentino, sono semplicemente patetiche , per non dire grottesche. La verità è che il Consiglio comunale di Firenze non riesce più a funzionare perché non c'è più una maggioranza politica. Se poi il sindaco aveva qualcosa da ridire sul comportamento del pubblico che ha assistito ai lavori in aula, non doveva far altro che chiedere al presidente del Consiglio comunale di intervenire.

Gli vorrei ricordare infatti che il Consiglio comunale ha regolamenti che vietano qualsiasi 'cagnara' al fine di tutelare il tranquillo svolgimento dei lavori. Perciò, nonostante gli strepiti di Domenici, tutti hanno ormai capito che la vera 'cagnara' la sta facendo esclusivamente il Pd : con le sue lotte intestine spacciate per primarie, con i suoi assessori impegnati a farsi pubblicità anziché a lavorare per il Comune, e con la sua incapacità di esprimere un'amministrazione e una maggioranza capace di governare la città.

Firenze merita molto meglio di Domenici e dei suoi compagni.”
«Ci sono forze politiche che hanno scelto di governare con responsabilità e altre che sembrano interessate solo a far propaganda. Troppo facile abbracciare la "politica dello sfascio", dire che niente va bene senza dare soluzioni alternative concrete, quando invece i cittadini hanno bisogno di risposte». Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Partito Democratico, è intervenuta oggi nel dibattito consiliare seguito alla comunicazione del sindaco Leonardo Domenici «sulle prospettive per la conclusione del mandato amministrativo».

«Sono rimasta delusa - ha spiegato Di Giorgi -, perché pensavo che le opposizioni entrassero nel merito, avrei voluto sentire il loro pensiero sui contenuti di quelli che sono gli impegni che dovremo portare avanti in questi ultimi mesi del mandato. Invece ho ascoltato solo dichiarazioni di propaganda politica, senza concretezza. Comprendo che a qualcuno possa dar fastidio che a Firenze vi sia una maggioranza che ha deciso e continua a decidere, avviandosi in modo tranquillo alla fine del mandato.

Una maggioranza che tiene e che governa, preparandosi a governare anche per i prossimi cinque anni, come dimostra il dibattito aperto sulle primarie di coalizione, uno strumento democratico per scegliere il futuro di Firenze». «Oggi come ieri, di fronte a chi ha scelto la "politica dello sfascio", noi rispondiamo con il nostro senso di responsabilità, preparandoci a affrontare decisioni importanti per la città - ha continuato la capogruppo del Pd -. Gestire gli enormi cambiamenti che Firenze ha vissuto negli ultimi anni non è stato facile, ma siamo riusciti ad andare avanti per il bene dei cittadini.

Ci sono opere come la tramvia, che sono passi fondamentali per il nostro futuro e che abbiamo portato avanti con decisione perché crediamo in questo progetto. Si è detto che la maggioranza non c'è più, che c'è stata un'interruzione nel governo della città. Ebbene, vorrei sapere quando questo sarebbe successo. In questi mesi abbiamo portato avanti il governo della città, come abbiamo sempre fatto in passato, lavorando all'interno delle commissioni e portando avanti il nostro impegno in consiglio».

«Adesso - ha precisato Di Giorgi - affronteremo con serenità gli ultimi atti che ci sono rimasti. Approveremo nuovamente il bilancio, che è lo strumento fondamentale anche per comprendere quali saranno le scelte per il futuro della città. Scelte nate dal lavoro della maggioranza di centro-sinistra e che riporteremo in questo nuovo bilancio già condiviso. Un atto in cui affronteremo con attenzione anche le misure anticrisi, come già anticipato nell'intervento del sindaco, a dimostrazione di come noi prendiamo sul serio il momento difficile attraversato dal nostro paese e di come ci facciamo carico dei problemi di questa città.

Approveremo il Piano Strutturale, un lavoro già fatto con questa città, portato avanti con pazienza certosina e con professionalità, anche grazie all'impegno del corpo tecnico del Comune, considerato che si tratta di una materia molto complessa, dotando la città di uno strumento essenziale per il suo sviluppo. Penso che sia sufficiente questo a far capire la differenza fra noi e le opposizioni, la stessa che passa fra chi lavora per i cittadini, con atti concreti, e chi fa propaganda» ha concluso la capogruppo del Pd".
«Se il sindaco ha una maggioranza lo dimostri e lunedì prossimo faccia votare la delibera sul servizio idrico integrato».

Lo ha detto l'onorevole Gabriele Toccafondi, consigliere di Forza Italia-PdL. «Altro che eversivi e sobillatori - ha aggiunto - i consiglieri del centrodestra chiedono solo di sapere se c'è ancora qualcuno che sostiene Domenici. Punto e a capo».
«La vicenda è gravissima e quella della giunta è una scelta inaccettabile, sotto ogni profilo». Così il consigliere Giovanni Donzelli (AN-PdL) commenta «la decisione del sindaco di affidare all'assessore Paolo Coggiola, dimessosi il 9 dicembre del 2008 dalla giunta, un incarico esterno per svolgere gli stessi compiti come consulente tecnico per un costo di 5976,56 euro».

«Il provvedimento 2009/DD/00543 del 23 gennaio - ha spiegato l'esponente del centrodestra - prevede l'incarico a tempo dal 28 gennaio al 15 aprile 2009 per completare il trasferimento del palazzo di giustizia, il piano di riqualificazione delle Piagge e gli interventi per la messa in sicurezza delle scuole, esattamente le stesse cose che Coggiola doveva ancora svolgere da assessore, come testimoniato dalla sua lettera di dimissioni datata 9 dicembre 2008 e dagli interventi in consiglio. E' la peggiore rappresentazione della politica, è il teatrino dell'assurdo.

Un assessore che si dimette per incompatibilità politica e si trasforma in consulente tecnico per svolgere gli stessi compiti è un fatto inaudito e inammissibile». «Il declino del centrosinistra fiorentino - secondo Donzelli - ha superato anche le peggiori previsioni. I fiorentini non meritano queste offese».

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