Primarie di coalizione il 15 febbraio, con ballottaggio il 22 febbraio se nessun candidato supererà il 40% dei consensi. Si conferma cioé la decisione già assunta dieci giorni fa con la sola variante del calendario che ci concede un tempo supplementare di 15 giorni: si vota il 15 febbraio, con uno slittamento di due settimane sulla prima data ipotizzata; ci sarà un turno di ballottaggio, fra i due candidati più votati, la domenica successiva a meno che il primo non abbia raggiunto la soglia del 40%; il voto sarà aperto alla coalizione che ha sottoscritto il programma di governo.
«Diamo un giudizio positivo sull'esito della discussione sulle primarie che permetterà una competizione seria e garantirà agli elettori del centrosinistra la possibilità di scegliere i migliori candidati della coalizione per le elezioni di sindaco e presidente della Provincia».
E' quanto hanno dichiarato Rosa Maria Di Giorgi vicecapogruppo del PD, Luca Pettini capogruppo de La Sinistra, Gianni Varrasi capogruppo dei Verdi e Alessandro Falciani capogruppo del Partito Socialista insieme ai rappresentati delle forze politiche della coalizione, Giacomo Billi (PD), Maurizio De Santis (La Sinistra), Sandra Giorgetti (Verdi), Tommaso Ciuffoletti (Partito Socialista) e Sabatino Clementini (IDV). «Quanto agli adempimenti da svolgere in questa fase finale della legislatura - hanno aggiunto - ci impegneremo ad approvare, nel più breve tempo possibile, la delibera di bilancio alla quale vogliamo associare un 'pacchetto anti crisi' per fornire un aiuto a quanti sono in difficoltà per la grave crisi economica in atto».
«Abbiamo anche avviato - hanno concluso Di Giorgi, Pettini, Varrasi e Falciani, Billi, De Santis, Giorgetti, Ciuffoletti e Clementini - una discussione sul piano strutturale e sui provvedimenti di tipo urbanistico da approvare entro la fine del mandato».
Ma ieri ha fatto sopratutto scalpore leggere sul giornale che il sindaco di Firenze non voglia prendere la tessera del Partito Democratico. Leonardo Domenici -dopo aver bacchettato tutti i candidati alle primarie, per aver preso le distanze dall'esperienza amministrativa- ha dichiarato che gli esponenti del centrodestra fiorentino non sono animali politici ma 'politici animali'.
"Voglio allora rispettosamente ricordargli che lui non è un sindaco bestiale ma semplicemente un sindaco bestia." ribatte il Sen. Pietro Paolo Amato. ''Conoscendo Leonardo Domenici non credo che ci saranno divorzi dal Pd''. Ne è convinto Vannino Chiti.
Ed ecco il commento del sen. Achille Totaro (AN/PDL): "Il sindaco Domenici sostiene che molti esponenti della destra fiorentina abbiano difficoltà a passare da quella fase in cui si è semplici politici animali a quella in cui si diventa animali politici.
E' evidente che il centrosinistra sta uscendo fuori dal seminato. Prima accuse e strali avvelenati all'interno del loro stesso partito, ora dichiarazioni offensive contro gli esponenti del centrodestra. Consigliamo vivamente a tutti loro, sindaco compreso, di rivolgersi ad un bravo psichiatra perchè trattasi probabilmente di disturbo mentale. Far governare la città di Firenze a degli squilibrati è quindi fortemente dannoso per tutti i cittadini".
Primarie con o contro il PD? "Abbiamo scelto uno slogan abbastanza secco punto e a capo -spiega Lapo Pistelli- Significa accentuare con il linguaggio della comunicazione che finisce un ciclo di dieci anni e ne comincia un altro, che non ho avuto responsabilità dirette nel governo del territorio in questo periodo perché impegnato in Italia e in Europa, che un passaggio del genere può divenire un'occasione per impegnare tante energie e competenze nuove.
Tutto qui. evidente che gli obiettivi di lungo periodo, come la rigenerazione infrastrutturale della mobilità che sta caratterizzando la nostra città da dieci anni, devono essere confermati, così come ogni acquisizione positiva di questi anni deve essere rivendicata con orgoglio dall'intera città e, a maggior ragione, da chi l'ha politicamente guidata. Anche in questo caso, vedo che un altro candidato, il presidente della provincia, attacca quotidianamente il partito nazionale - in questi giorni rappresentato da Vannino Chiti - il partito regionale, il partito provinciale guidato per altro dal vicepresidente della provincia amministrata assieme a lui, il partito cittadino, il sindaco, gli assessori.
Voglio ricordare al più giovane presidente di provincia di Italia che nel 2004 quel suo ruolo è stato conquistato né con le primarie né con un concorso ma proprio dopo una trattativa fra partiti e in quanto lui personalmente segretario da quattro anni di un partito. Lo dico una volta sola e non ci tornerò più nei prossimi 30 giorni: ora basta con le polemiche, con le strumentalizzazioni, con la ricerca degli incidenti per guadagnare visibilità, con il vittimismo, con gli zig zag disinvolti, con le strizzate d'occhio".