Stamani il Presidente della Provincia di Firenze ha dichiarato “ufficialmente aperta allo studio” Villa Favard, nuova sede del conservatorio Luigi Cherubini. L’intervento di Renzi - nell’augurare buon lavoro ai responsabili del conservatorio il Presidente ha assicurato che “l’impegno della Provincia continua” – è stato accolto da un lungo applauso che, di fatto, ha concluso una lunga e complessa vicenda che nelle ultimi fasi ha visto la Provincia di Firenze impegnata per il restauro dell’antica villa di Rovezzano, denominata anticamente Palagio dei Pini.
L’intervento edilizio realizzato a Villa Favard ha permesso, oltre al restauro dell’immobile di pregio, anche e soprattutto la realizzazione degli spazi per le aule del conservatorio Luigi Cherubini.
La villa, che si sviluppa su una superficie di oltre 3200 mq, è di proprietà del Comune di Firenze, fu concesso in comodato alla Provincia di Firenze proprio allo scopo di destinarlo a sede del Conservatorio Cherubini, previa realizzazione dei necessari interventi di restauro e di adeguamento normativo.
“L’intervento eseguito dalla Provincia - ha spiegato l’Assessore provinciale all’Edilizia, Stefano Giorgetti - è costato oltre 3 milioni di euro. Tra le varie opere realizzate vi sono anche i consolidamenti strutturali della copertura, delle fondazioni delle volte e dei solai. Inoltre si è provveduto all’inserimento nella struttura dei servizi igienici, all’adeguamento della normativa antincendio, al rifacimenti integrale di tutti gli impianti e al restauro e alla realizzazione di infissi interni ed esterni.
Inoltre sono stati realizzati tutti gli interventi connessi alla nuova destinazione dell’immobile, ovvero ad ospitare le attività musicali”.
Villa Favard, denominata anticamente "palagio dei pini", appartenne alla famiglia dei Cerchi, che nel 1493 la cedette ai Bartolini. Nel 1823 il Principe Stanislao Poniatowsky acquistò la proprietà , e a sua volta la vendette nel 1855 alla baronessa Fiorella Favard de l'Anglade. Suzanne Bacheville, futura baronessa Favard, trasformò la propria villa in un centro di cultura, dove si potevano incontrare i maggiori intellettuali ed artisti del tempo.
Proprio la baronessa incaricò Giuseppe Poggi di eseguire i lavori di ammodernamento ed abbellimento dell'edificio e del giardino. Con la morte della baronessa Favard (1889) iniziò il periodo di decadenza, che culminò con l'occupazione della villa da parte delle truppe tedesche durante l'ultima guerra mondiale. Nel 1949 tutto il complesso fu dato all'Opera Pia Madonnina del Grappa. Negli anni '70, l'apertura della via Rocca Tedalda ed il frazionamento dell'intera proprietà ne alterò definitivamente la struttura originaria, separando la villa dal grande viale d'accesso sulla via Aretina, dalla cappella gentilizia e dal parco.
Attualmente il parco è di proprietà del Comune di Firenze.