Firenze– Il Consiglio regionale ha respinto, con 16 voti a favore e 37 contrari, la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulla vicenda Castello, proposta che era stata avanzata da FI-Pdl, An-Pdl, Udc e Af. La votazione, su richiesta del capogruppo di An-Pdl, Roberto Benedetti, si è svolta con appello nominale. L’Aula ha approvato invece, con i voti favorevoli del centrosinistra e quelli contrari del centrodestra, la proposta di risoluzione (sottoscritta dai capigruppo di Pd, Prc, Pdci, Sd, Verdi, Misto e Ps) con la quale si dà mandato alla commissione Ambiente “di verificare la compatibilità e sostenibilità delle scelte strategiche sull’area di Castello con gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale della Regione e con gli atti di indirizzo assunti dal Consiglio regionale in materia”.
“Voglio precisare che in merito al multiplex di Novoli la Regione ha rilasciato un’autorizzazione amministrazione dopo che essa, respinta in prima battuta, è stata ripresentata in maniera corretta”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura, Paolo Cocchi, sollecitato ad intervenire nel dibattito da alcuni passaggi dell’intervento di Paolo Marcheschi (FI-Pdl) che si riferivano alla vicenda della multisala in fase di realizzazione a Novoli. Il dibattito sulla vicenda di Castello è poi proseguito con l’intervento di Alessia Petraglia (Sd), che ha definito chiara e condivisibile la ricostruzione fatta dal presidente della Giunta, Claudio Martini ma ha aggiunto che “la degenerazione politica ed etica che si registra a Firenze ferisce tutti”.
E se la scelte della Regione sono state assunte con “rigorosa coerenza”, ha detto, emerge che “nelle modalità è mancato un più marcato coinvolgimento del Consiglio regionale in tema di pianificazione dello sviluppo urbanistico”. Petraglia ha invitato tutti a riflettere su cosa significhi parlare di sviluppo urbanistico in un’area della città già affollata di insediamenti e di progetti. “Molti interventi sembrano indicare che resta un punto interrogativo negli anni che vanno dal 2004 al 2006.
A questo riguardo la Giunta e il sottoscritto sono disponibili a fornire qualsiasi approfondimento”. Così ha esordito, in fase di replica, il presidente Claudio Martini. In secondo luogo, Martini ha detto di voler accogliere l’invito “affinché la Regione sia più protagonista in questa vicenda. È la cosa più rilevante di questa discussione e me ne faccio carico”. Infine, circa la richiesta della commissione d’inchiesta, Martini, che ha detto che sarà comunque istituita non appena una delle due commissioni d’inchiesta in essere concluderà i suoi lavori, ha affermato di “considerarla un errore istituzionale, poiché dovendo discutere di questione che riguardano il Comune e la città di Firenze” l’utilità sarebbe solo quella di “fare le bucce” al Comune del capoluogo.
In sede di dichiarazione di voto Alberto Magnolfi (FI-Pdl), a proposito della contrarietà espressa dalla maggioranza di centrosinistra e dal presidente Martini di istituire una commissione d’inchiesta, ha parlato di una “chiusura” e di “arroganza politica”. “La commissione – ha aggiunto – sarebbe invece la strategia giusta per giungere alla verità”. Roberto Benedetti (An-Pdl) ha annunciato il voto favorevole sulla proposta di istituzione della commissione d’inchiesta, “necessaria per la rilevanza della vicenda”, e quello contrario sulla proposta di risoluzione della maggioranza.
Infine, Marco Carraresi (Udc) ha detto di condividere alcuni passaggi della replica di Martini ma non quello sulla commissione d’inchiesta. “Qui – ha spiegato – siamo a colmare le lacune del passato e servirebbe aprire una fase all’insegna di un di più di trasparenza, comunicazione e condivisione”.