Così il segretario del Pd Walter Veltroni, in una nota nella quale si dice solidale con i sindaci di Napoli e Firenze Iervolino e Domenici. Con tutto quello che sta affiorando dalle
[la vignetta è di Ferruccio Benevieri]
intercettazioni pubblicate, a proposito dell’affaire immobiliare Fondiaria SAI-Castello, in riferimento alll'inchiesta ieri sono stati ascoltati in procura il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, e il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, dopo che la notte precedente l'assemblea cittadina del Pd di Firenze, nella Casa del Popolo di San Bartolo, si era conclusa con le dimissioni capogruppo Pd in Comune.
Cioni invece, assessore indagato e un candidato alle primarie, per il Pd fiorentino è un problema. L´obiettivo del segretario cittadino Giacomo Billi è di riuscire a convincerlo nel modo meno doloroso possibile a lasciar perdere.
"Le dimissioni di Alberto Formigli da capogruppo del PD costituiscono un atto di sensibilità istituzionale e dimostrano che, in certi passaggi, ci si può difendere in modo più limpido e coerente facendo un passo indietro". E' quanto affermano Luca Pettini capogruppo La Sinistra, Alessandro Falciani capogruppo Partito Socialista, Tommaso Ciuffoletti segretario federazione Partito Socialista, Duccio Braccaloni e Sandra Giorgetti portavoci Verdi, Maurizio De Santis La Sinistra.
"La scelta di Formigli - dicono ancora - come quella precedente dell'assessore Gianni Biagi, rende ancora più imbarazzante l'ostinazione con cui l'assessore Graziano Cioni continua a non prendere atto che è giunto anche per lui il momento di fare un passo indietro e tiene in ostaggio il suo partito, le stesse istituzioni cittadine e la prospettiva di costruire un nuovo centrosinistra in grado di vincere nel 2009. L'assessore Cioni, intervenendo in consiglio comunale ha rivendicato e difeso un sistema di relazioni politico-istituzionali basato sui 'piaceri' e sul rapporto personale.
Un sistema lontano anni luce dall'imparzialità che la Costituzione impone alla Pubblica Amministrazione e lontano anni luce dalla nostra cultura politica: basata sull'estensione e la garanzia dei diritti per tutti, sulle pari opportunità, sull'imparzialità e sulla trasparenza". "La propria onestà - concludono gli esponenti de La Sinistra, Ps e Verdi - si difende con la limpidezza delle proprie azioni, con senso di responsabilità e con il rispetto delle istituzioni, non con la chiamata alle armi delle proprie truppe per una battaglia che non coincide con gli interessi della città e del centro-sinistra.
Questi atteggiamenti populisti li abbiamo osteggiati con tutte le nostre forze quando provenivano dalle fila della destra e non possiamo accettarli nel nostro schieramento. Chiediamo pertanto al PD un radicale ripensamento su tutta la vicenda delle primarie cittadine e l'apertura di una fase di confronto con le altre forze del centro sinistra e di vero coinvolgimento della città per l'individuazione di programmi e candidature condivise, che diano il senso della discontinuità e del rinnovamento.
E' questa l'unica strada per non consegnare Firenze ad una destra che non merita di governarla".
"Questo è un incontro che ho sentito il bisogno di fare, anche perché penso che in questo momento in assessorato si possano vivere momenti di preoccupazione. Sapete che ho preso una posizione molto netta, bloccando l'iter del Piano Strutturale. Ma sono qui per invitarvi a continuare con il vostro lavoro, poiché per quanto concerne l'ordinaria amministrazione si va avanti come sempre e non c'è nessun motivo di rallentare".
E' il messaggio che il sindaco Leonardo Domenici, che dopo le dimissioni di Gianni Biagi ha tenuto le deleghe dell'Urbanistica, ha voluto mandare ai dirigenti e funzionari dell'assessorato riuniti ieri nella sede di via Andrea del Castagno. Il sindaco, dopo essersi soffermato sulla decisione riguardo il Piano Strutturale ("una scelta sulla quale non ho dubbi, anche se potrebbe lasciare uno spazio ad una eventuale evoluzione di natura politica"), ha spiegato che su progetti che riguardano il futuro si riserva le decisioni dopo gli approfondimenti tecnici con i dirigenti, mentre "per la gestione ordinaria del lavoro non c'è alcun problema".
E questo comunque con la convinzione "della linearità e la correttezza di tutti gli atti amministrativi, che fin dal primo momento ho voluto confermare, sia in consiglio comunale che nell'incontro di ieri con i magistrati. E questo riguarda il sindaco, l'amministrazione e la struttura, alla quale confermo la mia fiducia". Una fiducia che, ha spiegato Domenici, aveva confermato anche all'ex assessore Gianni Biagi, al quale non aveva "mai pensato di togliere le deleghe", ma del quale ha poi compreso e accettato la richiesta di dimissioni.
Il sindaco ha anche aggiunto che per ora terrà per sé le deleghe, "ma nel caso in cui dovessi scegliere di riassegnarle - ha detto - le affiderei a qualcuno che già fa parte della giunta".
Nel clima politicamente infuocato di questi giorni anche la notizia che il sindaco ha cancellato la cerimonia di auguri alla città e alla stampa. "Tutto questo è l'ennesimo capriccio che va aggiungersi alle incertezze di questi giorni". E' quanto affermano i capigruppo di Fi- Pdl e An -Pdl Bianca Maria Giocoli e Riccardo Sarra.
"Sono giorni questi - hanno proseguito Giocoli e Sarra - caratterizzati oltre che da avvenimenti giudiziari di non poco conto anche da incredibili tira e molla del sindaco e del Pd fiorentino. Una situazione a dir poco incerta che ci spinge a rivolgere da parte nostra i più sentiti auguri al primo cittadino visto che sarà un 2009 piuttosto nebuloso". "Da parte del sindaco - hanno evidenziato Giocoli e Sarra - indecisioni e incertezze ci sono state sulla difesa dei propri assessori indagati, per i quali ha mostrato soltanto un timida difensiva in consiglio comunale e poi un'assenza pesante come una netta presa di distanza da tutti e un isolamento dalla sua stessa maggioranza".
"Per quanto riguarda il Partito Democratico incertezze e indecisioni ci sono state e ci sono sul problema Cioni e sul problema Formigli e soprattutto sulle primarie che incombono: prima si va tutti a Roma in gita sociale e si torna con un programma di viaggio verso il 2009 e poi ci si lacera nelle scelte imposte: si dimettono non si dimettono, si accettano le dimissioni di uno si e uno no e poi si cambia strada nuovamente (forse)". "Un sindaco - hanno aggiunto i due capigruppo - che pubblicizza al massimo il fatto di aver chiesto un incontro chiarificatore al Pm Quattrocchi quando invece essendo una persona informata sui fatti non puo' certo tirarsi indietro e non andare a colloquiare in procura.
Un sindaco che perde le staffe e annuncia querele a raffica e il cui comportamento è stato al centro della riunione della conferenza dei capigruppo che hanno unanimemente delegato il presidente Cruccolini a andarci a parlare per farlo soprassedere sulla intenzione di querelare la consigliera De Zordo. Riuscirà il presidente nell'intento o sarà vittima delle circostanza? Un'ultima considerazione: le dimissioni di Formigli da capogruppo. Tutto questo caos per una una carica interna al gruppo: pensate davvero che sia questa uscita la molla che dia credibilità ad un Pd che ormai è boccheggiante e asfittico? Dimissioni trasmesse in una lettera che lascia aperti molti interrogativi soprattutto dove dice "sono convinto di fare la cosa che ha meno senso" e "non ha senso continuare ad essere un capro espiatorio".
"Dopo tutto questo caos il sindaco prenda l'unica decisione possibile: si dimetta". "A questo punto - hanno concluso - siamo noi del Pdl che facciamo gli auguri alla città. Auguri Firenze che il 2009 ti porti non solo un nuovo sindaco ma soprattutto una nuova maggioranza di governo. Auguri Firenze ne hai bisogno davvero".
Sempre ieri il Consiglio provinciale ha approvato (20 sì del gruppo PD e 12 no di FI, AN, PRC, Verdi, PDCI, La Sinistra) la mozione del capogruppo PD Riccardo Gori sull’Area di Castello dove: “Il Consiglio provinciale, sentita la relazione del Presidente della Provincia; prende atto e condivide la relazione del Presidente e si impegna, inoltre, anche tramite l’ottava commissione ad avviare un iter degli atti amministrativi di competenza della Provincia relativi alla previsione dell’Amministrazione Provinciale di ubicare il polo scolastico ed il Centro Direzionale dell’ente provinciale nell’ambito dell’area di Castello”.
Respinta la mozione di FI e AN (7 sì e 25 no di PD; PRC, Verdi, PDCI, La Sinistra) che: “Impegnava l’ottava commissione ad avviare un iter di verifica degli atti amministravi in merito alla variante di Castello, che partendo dall’accordo di programma hanno consentito l’approvazione della variante urbanistica del Comune di Firenze inerente tale area ed inoltre di tutti quegli atti relativi alla volontà più volte espressa dall’amministrazione provinciale di costruire sempre in suddetta area il polo scolastico ed il centro direzionale dell’ente provinciale e impegnava la Giunta a non portare modifiche al PTCP inerenti l’area di Castello in relazione al piano Strutturale di Firenze”.
Respinta anche la mozione dei gruppi PRC, PDCI, Verdi, La Sinistra (12 sì e 20 no) che: “Impegnava l’ottava Commissione ad avviare immediatamente una verifica degli atti amministrativi in merito alla variante di Castello e agli altri atti che coinvolgono la Provincia (sede uffici della Provincia, polo scolastico, protocollo con le ferrovie); ed impegnava la Giunta provinciale e le Commissioni competenti ad aprire questo percorso, a riferire e coinvolgere il Consiglio, anche in relazione agli sviluppi dell’inchiesta e della vicenda urbanistica”.
Un'interrogazione in merito alla "crisi della sede fiorentina di Seves Spa" è stata presentata dal consigliere di Fi-Pdl Massimo Pieri.
"Dalla stampa - spiega il consigliere di Forza Italia -si apprende che la Seves, leader mondiale negli isolatori in vetro e in composito per il trasporto dell'energia elettrica e nella produzione di mattoni in vetrocemento, avrebbe disposto un piano aziendale che prevede la mobilità per 20 dei 175 dipendenti dello stabilimento fiorentino e la cassa integrazione straordinaria per un anno". "La Seves risulterebbe un'azienda solida - prosegue Pieri nell'interrogazione -che copre circa il 40% del mercato globale nel suo settore e l'assemblea dei lavoratori avrebbe deciso di proclamare lo stato di agitazione per contrastare l'ipotizzata intenzione di dimettere la sede fiorentina con conseguente perdita dei posti di lavoro.
L' azienda ha inoltre richiesto un cambio di destinazione d'uso del terreno su cui sorge lo stabilimento, ubicato in via Reginaldo Giuliani n.360, al fine di trasformare l'immobile da produttivo a residenziale". A fronte di queste considerazioni il consigliere di Forza Italia vuole sapere "se effettivamente la Seves ha richiesto al Comune di Firenze il cambio di destinazione d'uso del terreno e in caso affermativo." Pieri chiede inoltre "se l'amministrazione è a conoscenza dei piani aziendali di Seves e se intende valutare la concessione del cambio di destinazione d'uso, eventualmente richiesto, alla luce della salvaguardia dei posti di lavoro che potrebbero venirne compromessi".
"Come Unione Comunale del Partito Democratico di Bagno a Ripoli desideriamo esprimere il nostro disagio e la forte preoccupazione a proposito della nota vicenda politica fiorentina che da giorni occupa le prime pagine dei quotidiani locali e la cronaca politica di quelli nazionali -scrive Franco Pestelli, Coordinatore Comunale di Bagno a Ripoli- Il danno che tale vicenda sta procurando al partito è palpabile nelle manifestazioni di disagio e disaffezione che quotidianamente dobbiamo registrare presso il nostro elettorato, tra tutti coloro che hanno partecipato alle primarie dello scorso anno, nelle risposte che ci giungono ai banchi del tesseramento.
I personalismi che in questa situazione prevaricano l’interesse del partito rischiano di rendere vano e di disincentivare l’impegno e il lavoro che tanti nostri militanti stanno disinteressatamente dedicando al radicamento territoriale della nostra proposta politica".