60 anni di Costituzione: venerdì 3 ottobre 2008, ore 16,30, convegno a Firenze

Redazione Nove da Firenze
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01 ottobre 2008 14:51
60 anni di Costituzione: venerdì 3 ottobre 2008, ore 16,30, convegno a Firenze

Firenze, 1 ottobre 2008– In occasione del sessantesimo anniversario della Costituzione Italiana sulla quale si fonda la nostra Repubblica democratica, la Fondazione Rosselli organizza il convegno “60 anni di Costituzione. La Repubblica che è stata, la Repubblica che sarà”. L’iniziativa - promossa dalla Fondazione Rosselli con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena – si terrà venerdì 3 ottobre, ore 17,00, all’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, via Folco Portinari, 5 rosso a Firenze.

Tra gli interventi previsti, quelli di Stefano Grassi, Girolamo Strozzi Guicciardini, Stefano Merlini, Gianfranco Pasquino, Giuseppe Pericu, Massimo Rubechi, Valdo Spini, direttore della Fondazione Rosselli e Matteo Timiani.
A distanza di 60 anni, la Costituzione italiana dimostra tutta la sua attualità e rappresenta un esempio di grande convergenza mai verificatasi nel panorama politico italiano. E’ in questa Carta che vengono sanciti i diritti irrinunciabili di ogni cittadino come le libertà civili, politiche e sociali, e al tempo stesso i doveri attraverso i quali contribuire al buon funzionamento dello Stato.
L’incontro vuole essere, appunto, un’occasione per ripercorrere le tappe della democrazia italiana dal quel lontano 1948, anno in cui entrò in vigore la Carta fondamentale dell’Italia – che si apprestava a uscire dall’incubo fascista - fino ad oggi.

Ma anche un’opportunità per approfondire con serietà, accuratezza e una buona dose di laicismo le problematiche legate al funzionamento delle nostre istituzioni.
Punto di partenza della discussione la prima riforma attuata al testo costituzionale nel 2001 che introduce una ripartizione delle competenze normative tra Stato, Regioni e istituzioni locali, per proseguire sul terreno delle problematiche che sono affiorate nel corso della storia repubblicana e poi convergere in una serie di possibili proposte, soluzioni e azioni riformatrici capaci di riannodare i fili del dialogo fra forze politiche, condizione indispensabile per poter costruire progetti lungimiranti.

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