Presso la rotonda di Ponte alla Vittoria questa mattina è stato piantato un tasso, formato arbusto, di 25 anni, per ricordare Abdul Guibre, un ragazzo che viveva a Milano, figlio di migranti. I suoi genitori gli avevano trasmesso, assieme ai requisiti per essere cittadino italiano, anche un colore della pelle diverso, più scuro di quello dei suoi coetanei. E' stato quel colore che lo ha reso bersaglio riconoscibile di un'aggressione razzista. E' stato per quel colore che il sospetto di aver rubato un pacco di biscotti lo ha portato direttamente all'obitorio, ucciso a bastonate. Pochi giorni dopo, 6 migranti di pelle scura sono stati massacrati a Castelvolturno.
"In molte culture si pianta un albero ad ogni nascita - spiega in un documento l'Associazione per una sinistra unita e plurale - Vogliamo piantarne uno qui a Firenze per la morte di Abdul William Guibre, perché vogliamo che questa morte segni la rinascita nella nostra città e nel nostro paese della capacità di costruire relazioni fra le persone senza distinzione... di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione).
Non possiamo continuare a nasconderci dietro la favola secondo la quale siamo brava gente e il razzismo è estraneo al nostro comune sentire. Non possiamo nemmeno limitarci a generici "mea culpa": il razzismo che sta nascendo in mezzo a noi è il frutto congiunto di politiche economiche che alimentano la guerra fra poveri, sostenute da un'informazione che costruisce la paura del diverso, indicandolo come capro espiatorio di tutti i nostri problemi. Perciò quella che deve rinascere è anche un'opposizione di massa a questo Governo e alle forze che lo sostengono, prima che sia troppo tardi".