Firenze, 15 Settembre 2008- Via libera per la costituzione del Consorzio "Comunità di Ambito Toscana Centro". Il consiglio comunale ha approvato (26 voti a favore, 16 contrari, un non voto) la delibera che prevede la costituzione del nuovo soggetto per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che raggruppi gli attuali tre Ambiti Territoriali Ottimali: 6 (Firenze), 10 (Prato) e 5 (Pistoia e comprensorio Empolese). Della nuova Comunità di Ambito Toscana Centro faranno parte 73 Comuni delle province di Firenze (compreso il circondario Empolese-Valdelsa), Prato e Pistoia.
Il Comune di Firenze detiene il 16,95% delle quote. "La costituzione della Comunità di Ambito Toscana Centro - ha spiegato l'assessore Coggiola - recepisce la legge regionale del novembre 2007 che prevede l'istituzione di sole tre Comunità di Ambito per la gestione dei rifiuti, al posto degli attuali 11 Ato. Con l'istituzione del Consorzio di 'Comunità di Ambito Toscana Centro' avremo un unico consiglio di amministrazione, invece di tre, formato da 6 membri oltre il presidente. Ovviamente, le competenze del nuovo soggetto rimarranno le stesse di quelli attuali e riguarderanno la programmazione e pianificazione nella gestione del ciclo dei rifiuti, la realizzazione degli impianti, la determinazione della tariffa di igiene ambientale, i contratti di servizio con i gestori o il gestore".
«Un no deciso ad un consorzio che, nato in nome della razionalizzazione dei diversi livelli decisionali nonché del risparmio in termini di risorse, rischia di essere un ulteriore carrozzone che non sarà neanche in grado di interpretare e svolgere bene le tante funzioni che gli sono attribuite».
E' quanto ha dichiarato la consigliera di An-Pdl Gaia Checcucci. «Oltre al personale comandato dalle varie amministrazioni - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - il consorzio, e per esso il presidente del consiglio d'amministrazione, potrà assumere tutto il personale che vorrà, decidendo persino i livelli dirigenziali e attribuendo consulenze e incarichi». «Inoltre - ha proseguito Gaia Checcucci - viene formalizzato un fantomatico "comitato di garanzia" con tre esperti individuati dalle amministrazioni per controllare l'attuazione del piano industriale, specifico compito che l'Ato poterebbe svolgere con personale interno.
Con tali premesse si rischia di avere, invece di una razionalizzazione delle risorse e funzioni, un raddoppio di competenze e anche di costi. Unica nota positiva è l'approvazione dell'ordine del giorno che ho promosso per affrontare in consiglio comunale la questione dell'affidamento del servizio al gestore e della realizzazione del termovalorizzatore. Scelte che il consorzio d'ambito, nel quale siede anche l'assessore Coggiola, affronterà senza neanche un passaggio in consiglio comunale. Consapevoli della delicatezza e dell'urgenza del percorso da intraprendere - ha concluso la consigliera di AN - riteniamo che il coinvolgimento dell'assemblea elettiva sia doveroso e quanto mai opportuno».
«Oggi, insieme a Libero Mugello, voteremo contro la costituzione del consorzio per la gestione dei rifiuti 'Comunità di Ambito Toscana Centro' voluto dalla Regione Toscana». Lo ha annunciato, questo pomeriggio in consiglio comunale, Ornella De Zordo capogruppo di Unaltracittà/Unaltrompono.
«Si tratta un'iniziativa autoritaria - hanno sottolineato Ornella De Zordo e Piera Ballabio, capogruppo di Libero Mugello nel consiglio comunale di Borgo San Lorenzo - che ha privato le assemblee del fondamentale diritto al confronto e al dibattito e la Regione commissarierà i Comuni che entro il 30 settembre non avranno approvato l'aut aut.
Ma oltre al metodo, contrario ad ogni forma di partecipazione democratica, Unaltracittà e Libero Mugello non condividono nel merito il processo di accorpamento degli ATO dei rifiuti». «Sarebbe bastato - secondo le due capogruppo - un semplice coordinamento tra le Province del territorio che hanno già tutte le competenze necessarie, garantendo così un maggior controllo su scelte e bilanci, e invece si spreca altro denaro pubblico in un megaConsorzio ingestibile come quelli dell'Ato Acqua. Inoltre temiamo che dietro questa operazione si celi il solito business per i soliti noti, in questo caso la società Helios, partecipata da Publiambiente, Quadrifoglio e ASM Prato e nata nel 2001 per operare in Campania, Calabria e Sicilia dove ha acquisito azioni di società che vantano oggi gravi problemi finanziari o hanno ricevuto interdittive antimafia».
«Infine - hanno concluso - il metodo previsto per far 'pesare' i vari territori nel nuovo Ato penalizza i comuni che hanno fatto o faranno la scelta di spingere sulla raccolta differenziata mentre premia quelli che producono più rifiuti. Un'altra trovata culturalmente anacronistica che straccia, formalmente e sostanzialmente, ogni buona intenzione che tende ad una riduzione e riciclo dei rifiuti».