Firenze, 24 Luglio 2008 - Nessuna sanzione ai proprietari che non cancellano le scritte dalle facciate degli edifici. E' questa la modifica al regolamento di Polizia Urbana annunciata dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni nel suo intervento nel corso del dibattito in Consiglio Comunale sull'approvazione del regolamento. "Si tratta di un modifica di buon senso - ha spiegato - visto che i proprietari sono già stati danneggiati dalle scritte effettuate sulla facciata degli edifici.
Aggiungere al danno la beffa mi pare eccessivo". Questo l'intervento dell'assessore Cioni. "Oggi siamo di fronte alla valutazione e spero all'approvazione di atto importante per la città. La proposta di regolamento di Polizia Municipale, diventato poi di Polizia Urbana sull'esempio di tante altre città, arrivata oggi in Consiglio Comunale ha fatto un percorso importante da quando a maggio è stata approvata dalla giunta come una proposta aperta. Un percorso grazie al quale è stato possibile raccogliere contributi, suggerimenti, proposte che hanno arricchito e migliorato la versione originaria del nuovo regolamento di Polizia Urbana.
Il testo di oggi è stato modificato accogliendo emendamenti e suggerimenti. Si è trattato di un percorso di consultazione ampio, che ha visto il confronto con le categorie economiche, con i sindacati, con le associazioni degli anziani, con la commissione pari opportunità, con il consiglio degli stranieri, con i giovani, oltre ovviamente alle le varie componenti del Consiglio Comunale. Tutto questo ha consentito di registrare, pur nella diversità di alcune posizioni, una sostanziale condivisione circa la necessità di dotarsi di norme e di strumenti in grado di rispondere alle nuove esigenze poste dai grandi cambiamenti intervenuti nel tessuto sociale delle nostre città.
Le città di oggi, e Firenze non fa eccezione, sono molto cambiate rispetto al passato: ormai siamo di fronte a realtà urbane che vivono 24 ore su 24 e non sempre siamo preparati. I servizi si riducono fin dalle 20 mentre, solo per fare un esempio, i giovani escono a mezzanotte. E oltre ai servizi pubblici anche il controllo nelle ore notturne si riduce fortemente. Quando si parla di giovani, abbiamo a che fare con un mondo variegato: c'è chi fa volontariato ma anche chi abusa di alcol, e sono spesso e volentieri i 'nostri' giovani quelli che escono dalle discoteche o dai locali pubblici ubriachi.
Non dimentichiamoci poi degli episodi di bullismo, come quello avvenuto recentemente presso la piscina Costoli e delle inciviltà che si traducono in un modo di concepire il divertimento come trasgressione, arroganza, prepotenza e disprezzo delle cose e delle persone. Mi riferisco alle auto parcheggiate sui marciapiedi, alle bottiglie rotte abbandonate sull'asfalto, ai cassonetti rovesciati, ai cartelli stradali e agli ombrelloni divelti abbandonati sulla strada. Oggi dobbiamo fare i conti i conflitti che di notte scoppiano nelle zone del centro storico tra i residenti e le persone che con il loro comportamento disturbano e danneggiano.
Dobbiamo prendere coscienza che nella nostra società è avvenuto un cambiamento profondo. Un cambiamento testimoniato per esempio dalla generale caduta dei valori. Come altro interpretare episodi come quello della signora non vedente caduta dopo aver inciampato su un mendicante disteso e che nessuno ha soccorso; oppure quello delle due ragazzine rom affogate e i cui cadaveri distesi sulla spiaggia appena coperti con degli asciugamani non hanno impedito ai bagnanti di continuare con le loro attività; e ancora quello dell'omicidio per futili motivi avvenuto qualche giorno fa a Ravenna.
Senza dimenticare gli anziani che nessuno va più a trovare. Stanno venendo meno i capisaldi della società di un tempo, come la famiglia e la scuola, sempre meno in grado di trasmettere valori come la solidarietà e l'educazione civica. A questi problemi della nostra società si sommano i cambiamenti epocali cui stiamo assistendo: l'arrivo di comunità straniere con le loro tradizioni, le loro culture, le loro religioni. Già il 15% della popolazione studentesca è rappresentato da cittadini fiorentini di provenienza extracomunitaria (280.000 in Toscana).
Sono palesi i vantaggi per tutti di una città multiculturale, ma deve essere chiaro che ci sono criticità che debbono essere governate, se non vogliamo diano luogo a focolai di razzismo in quanto l'accoglienza, la crescita culturale vanno di pari passo con il rispetto reciproco, con il rispetto verso la città, con il rispetto delle regole di convivenza condivise e valide per tutti. Infatti questo regolamento non parla mai di immigrati, ma di cittadini e di persone che vivono e lavorano a Firenze oppure la visitano.
Il disegno sociale che perseguiamo e che è alla base del regolamento non è lo scontro fra culture diverse né l'assimilazione alla nostra delle altre culture, ma la multiculturalità: culture diverse che convivono nel rispetto della legge e delle regole. Le nostre azioni si muovono in linea con il concetto di uguaglianza affermato nell'articolo 3 della nostra Costituzione. Non è una posizione difensiva ma di attacco e che tiene alta la bandiera della coesione sociale. Ma una volta approvato il regolamento, il tema in discussione sarà un altro: ovvero come farlo rispettare.
Questo compito non può essere demandato solo a Polizia Municipale e forze dell'ordine. Se non c'è una presa di coscienza, un riappropriarsi della città, un rispetto reciproco fra le persone, un approccio culturale che vede in prima fila il cittadino, la scuola, tutti noi, credo che sarà difficile raggiungere questo obiettivo In questi incontri è emerso con forza non solo l'adesione alla filosofia del regolamento (d'altronde come si fa ad essere contrarie a divieti come quello di sporcare la città, di esercitare la prostituzione con atti indecenti) ma anche una serie di richieste e suggerimenti.
Per esempio un maggior numero di panchine, sacchetti per le deiezioni canine, rastrelliere per le bici, parcheggi per camper, bagni pubblici, luoghi di divertimento per giovani. La richiesta, quindi, non è tanto quella di avere non tanto una polizia di prossimità quanto una Amministrazione di prossimità con meno burocrazia e risposte più veloci e dirette. Fino ad una legge regionale che lavorando sulla scuola, sulla lingua, crei migliori condizioni di uguaglianza: pensiamo a quando le nostre fabbriche avranno maestranze al 50% musulmane con tutto quello che ne conseguirà a livello di mense, spazi per la preghiera e via dicendo.
Si tratta di problemi di affrontare oggi per evitare che domani diventino ingestibili. Dalle norme che sono sottoposte alla vostra approvazione emergono con forza i diritti e i doveri di ognuno e una filosofia tesa a favorire l'esercizio dei diritti e a rendere efficace la sanzione. Non posso che essere soddisfatto della coesione a cui è giunta la maggioranza, frutto di un dibattito serio e di contributi importanti. Come non posso che essere sorpreso per la posizione assunta dal centrodestra e sono curioso di ascoltare le motivazioni di un eventuale e non auspicato voto contrario.
Stiamo parlando di regole di buon senso, di un regolamento che riguarda la convivenza in città e che, probabilmente, durerà negli anni. Temi su cui l'appartenenza politica dovrebbe essere superata. Una parola infine sul concetto di sicurezza. Sono convinto che la nostra città non abbia bisogno di militari armati che girano per le strade. Non servono giovani in tuta mimetica con fucili puntati su chi è disteso sui marciapiedi o chi fa la pipì contro un muro. La percezione di insicurezza in una situazione come quella di Firenze nasce non tanto da un aumento dei reati contro la persona o da una diffusione allarmante di episodi di criminalità quanto piuttosto dal timore di vedere progressivamente peggiorare la qualità della nostra vita e dell'ambiente nel quale ci muoviamo.
Ciò di cui il cittadino, e noi tutti, abbiamo bisogno è di recuperare la fruibilità di spazi (giardini, piazze e via dicendo) oggi resi poco appetibili non dalla presenza di persone pericolose, ma più semplicemente da un degrado che nasce dal perpetuarsi di atteggiamenti irrispettosi della città e delle sue regole. Questo regolamento, frutto di un percorso di consultazione ampia e che ha visto molti utili contributi, indica appunto la strada per dare una risposta a queste esigenze". «I regolamenti sono una fase istituzionale molto importante e spesso restano in vigore per decenni.
Per questo motivo l'auspicio è che possano essere condivisi e dibattuti con il massimo consenso possibile». E' quanto ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio Comunale e consigliere di Fi-Pdl Massimo Pieri. «A Firenze nel corso del dibattito che ci ha portati oggi alla discussione del regolamento di Polizia Urbana - ha proseguito Pieri - l'assessore Cioni inizialmente aveva percorso una strada per ricercare consenso e condivisione delle regole ma poi c'è stata la svolta verso l'estrema sinistra.
Una scelta che è stata motivata da un buonismo radicale che al giorno d'oggi non trova spazio in nessun paese civile. Noi rimaniamo fedeli ai valori di vivibilità e civiltà che ci hanno guidati da sempre. Diritti - ha sottolineato ancora Pieri - soprattutto doveri, per qualsiasi cittadino nel rispetto dell'accoglienza e del quieto vivere». «L'assessore Cioni ha preferito con questo comportamento privilegiare le forse di estrema sinistra - ha concluso il consigliere di FI-Pdl - piuttosto che condividere le regole con tutti e in particolare con le forze riformiste e moderate rappresentate dal Popolo delle libertà».