Paesaggi italiani: la mostra fotografica di George Tatge a Villa Bardini prorogata di oltre un mese

Redazione Nove da Firenze
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25 settembre 2008 21:47
Paesaggi italiani: la mostra fotografica di George Tatge a Villa Bardini prorogata di oltre un mese

Firenze– Successo oltre le previsioni, dunque super proroga di oltre un mese per la mostra Presenze. Paesaggi italiani del fotografo italo-americano George Tatge, in corso dal 15 luglio a Villa Bardini. Come noto, l’esposizione è promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la curatela di Walter Guadagnini e catalogo Polistampa. Si tratta di 66 scatti che presentano un’Italia in bianco e nero, da Nord a Sud, ricca di rimandi mitologici, storici e religiosi. George Tatge opera ormai da molti anni nel nostro Paese, in particolare a Firenze dove ha lavorato a lungo come direttore della fotografia della Fratelli Alinari.

Tra i visitatori, spiccano alcuni tra i maggiori nomi del panorama artistico internazionale, in particolare americani: Paul Schimmel, curatore del Los Angeles Museum of Art, lo scultore e critico d’arte del New York Times Brian O’Doherty, la scultrice Beverly Pepper.
Vittorio Sgarbi ha visitato la mostra in questi ultimi giorni ed è rimasto colpito dai paesaggi di Tatge, dalle straordinarie atmosfere e dalle sfumate geometrie disegnate dall’obiettivo. “E’ un’Italia misteriosa, insolita e sofferente che solo l’occhio acuminato e sensibile di uno straniero poteva percepire.

I residui umani e la natura stessa sembrano divertirsi a creare forme e chiaroscuri che si impongono con la loro trascendente fisicità. E’ un’Italia che noi italiani abbiamo purtroppo preso a martellate”. Quanto a Tatge si dichiara sorpreso dalle tante reazioni positive nei riguardi di immagini che non sono così semplici da apprezzare. “Queste fotografie”, spiega, “non ritraggono un’Italia ideale e lirica, bensì un territorio a rischio. Sono paesaggi che da un lato mostrano gli interventi talvolta distruttivi dell’uomo e, dall’altro, appaiono come segni interpretabili in modo ironico, perché ricordano un po’ le installazioni degli artisti Land Art degli anni Settanta.

Di certo esprimono una mia visione piuttosto melanconica della vita, in cui sembra dominare il concetto della precarietà: della natura, dell'uomo, dei suoi sentimenti, della vita stessa. Tanti mi hanno chiamato o scritto per dirmi quanto sono stati emozionati da queste immagini. E ciò mi fa pensare che ne abbiano colto il contenuto metaforico, psicologico e non solo le apparenze”. La mostra (Villa Bardini, Costa San Giorgio 2) è aperta con orario continuato dalle 8,15 alle 18,30 tutti i giorni eccetto il primo e l’ultimo lunedì del mese.

Ingresso gratuito. Info 055.2613289.

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