La grande antologica di John Phillips, uno dei più importanti fotoreporter, testimone del Novecento e cittadino del mondo, per il quale venne coniato il termine fotogiornalista.
La mostra, in esclusiva per l’Italia, è promossa dalla Fondazione Fratelli Alinari e dalla “John e Annamaria Phillips Foundation” in collaborazione con il Comune di Cagliari che ospiterà l’evento presso il Centro Comunale d’Arte e Cultura Exmà dal 28 Novembre al 31 Gennaio 2009. L’esposizione è curata da Charles-Henri Favrod, grande amico di Phillips, che ebbe il grande privilegio di consultare l’archivio alla sua presenza potendo quindi ascoltare direttamente da lui, commenti, particolari, dettagli significativi ed impressioni.
150 le foto, di cui gran parte vintage, selezionate in collaborazione con Andrea Cairone della Phillips Foundation.
La macchina fotografica del reporter è uno strumento di autobiografia. Registrando impressioni di persone, luoghi e avvenimenti, funziona come un diario visivo di dove il fotografo è stato, di quello che ha visto e di come ha reagito ai dati dell’esperienza. Per questa ragione il visitatore troverà in questa antologica anche la cronaca della vita di John Phillips e dell’epoca in cui ha vissuto.
John Phillips, uno dei più straordinari fotoreporter del XX secolo, ha lavorato per molti anni con “Life” e sono sue alcune delle più significative icone fotografiche della storia e degli avvenimenti che hanno caratterizzato il Novecento di cui è stato attento testimone.
Sue le splendide foto dell’ingresso di Hitler a Vienna, di Carmen Miranda in Brasile, della vita politica americana dei primi anni Quaranta; dell’incontro di Churchill, Roosvelt e Stalin alla conferenza di Teheran, di Re Farouk,di Re Saud, , di Tito, dell’Europa dell’Est del dopoguerra, della battaglia per Gerusalemme. Suo il reportage dell’ultima missione che Sain-Exupéry realizzo nel 1944 in Sardegna, missione da cui non fece più ritorno in occasione della sua ultima ricognizione nella Francia meridionale.
Le sue immagini rappresentano non solo un reportage ma soprattutto un’epifania dell’umano, attraverso scatti che sono come dei brevi, intensi saggi di introspezione psicologica, o fulminee categorizzazioni sociologiche.
John Phillips conclude così le sue memorie ad una settimana dalla morte avvenuta nel 1996: “oggi ho più di ottantanni e la fotografia è considerata un’arte giovane.
I critici hanno cominciato a scriverne con la stessa serietà che usano per la pittura, la scultura, la letteratura e la musica. Siamo arrivati. Quanto a me, rimango un fotografo e continuo a fare fotografie”. La mostra e il catalogo, con testi di Charles-Henri Favrod e Stefano Del Re, costituiscono quindi l’occasione per analizzare per la prima volta l’opera di Phillips non solo dal punto di vista del lavoro di reporter ma anche con un’attenzione più estetica alla composizione e alla scelta dei soggetti, non solo momenti catturati nella velocità e repentinità degli eventi ma anche i ritratti, la ricerca di pose più intimiste e poetiche, riflessive di un animo sensibile e fortemente emotivo.
Nello spazio dedicato alle proiezioni sarà presentato il nuovo filmato prodotto dalla Fondazione Alinari “C’era una volta.....
storia della Fotografia dal 1839 ad oggi” a cura di Maurizio Rebuzzini.