Firenze, 08 Settembre 2008- Saranno contingentati i contenziosi tra lavoratori ed imprese con l'intervento delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese. Il Comune chiederà a Fidi Toscana di concedere, alle aziende, il posticipo della restituzione dei finanziamenti agli istituti bancari e di poter ottenere fidi fino a 100.000 euro con un prolungamento del periodo di ammortamento. Infine, la giunta di Palazzo Vecchio deciderà di posticipare al 2009 il pagamento della TIA. È quanto è stato deciso durante l'incontro di questa mattina fra l'assessore all'innovazione e strategie di sviluppo Riccardo Nencini, la Confesercenti, la Confcommercio, la CNA, CGIL, CISL, UIL, per venire incontro alle richieste dei commercianti della zona del centro di Firenze interessati dai cantieri della Linea 1 della tramvia e preoccupati per la situazione occupazionale.
Al termine dell'incontro è stato sottoscritto un protocollo d'intesa. "È stata un'intesa utile a governare questo periodo di transizione determinato dai cantieri per la realizzazione della Linea 1 della tramvia - ha commentato l'assessore Nencini -. È un modello al quale poterci ispirare anche per future cantierizzazioni di lunga durata". In particolare, il cantiere della tramvia interessa gli esercizi commerciali che si trovano in via Alamanni, via Iacopo da Diacceto, piazza Stazione, via Orti Oricellari e via S.
Caterina da Siena e che danno occupazione a 202 lavoratori. Tutti i partecipanti all'incontro hanno condiviso lo stato di criticità dell'attività economica e si sono detti preoccupati per la situazione occupazionale che rischia di essere messa in crisi dalla riduzione di attività lavorativa determinata dalla cantierizzazione che dovrebbe terminare entro fine anno. Nel dettaglio, è stato deciso di "utilizzare tutti gli strumenti legislativi e contrattuali previsti per superare la fase contingente in modo da trovare la soluzione che possa garantire nel miglior modo possibile la tenuta economica delle aziende e la garanzia occupazionale dei dipendenti".
Per dare seguito a tale impegno, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni delle imprese "si sono impegnate a governare e limitare il contenzioso fra lavoratori ed imprese, prevedendo una sede fra le parti". Inoltre, l'Amministrazione Comunale chiederà a Fidi Toscana di concedere alle aziende che hanno già contratto impegni con gli istituti bancari, di prolungare di un anno il periodo di tempo per la restituzione dei finanziamenti. Sarà anche definito un nuovo prodotto finanziario che permetta, a tali imprese, di poter usufruire di fidi con importi fino a 100.000 euro e da restituire in un arco di tempo di sette anni.
Prossimamente, la giunta di Palazzo Vecchio deciderà di posticipare al 2009 il pagamento della TIA al Quadrifoglio. Tutti i soggetti interessati si sono impegnati ad avviare attività di formazione professionale per i lavoratori interessati. Saranno definite dalla direzione sviluppo economico del Comune e dalle imprese attività promozionali per gli esercizi commerciali interessati da attuare al termine della cantierizzazione.
«Chiediamo al Ministro Bondi di proseguire per la strada già intrapresa con determinazione e di dire "NO al treno in piazza Duomo" al sindaco di Firenze in occasione del prossimo incontro che dovrebbe aver luogo a Roma».
Lo ha detto Mario Razzanelli, capogruppo dell'Udc, durante una conferenza stampa, in Palazzo Vecchio, un incontro con la stampa a cui ha partecipato la storica dell'Arte Mina Gregori, l'architetto Paolo Celebre del coordinamento dei comitati cittadini dell'area fiorentina, Rita Monaco presidente dell'associazione Linea 3, Luciano Ghinoi, presidente del comitato di piazza della Vittoria e Raniero Casini di Salviamo Firenze. «Insieme ai cittadini che hanno vinto il referendum - ha rilevato Razzanelli - c'è Mina Gregori, che si è battuta in prima linea per fermare quello che io ritengo uno dei più grossi delitti culturali del nostro tempo e ha scritto una lettera al Ministro Bondi.
Accanto a lei, moralmente, la voce di tutti quei fiorentini e non, che fecero ricorso all'Unesco per esprimere il loro dissenso al passaggio del "treno" di fronte al Battistero. «Il treno di cui stiamo - ha sottolineato Mina Gregori - parlando è lungo più di trenta metri e passerebbe continuamente accanto al Battistero, che il è cuore pulsante di Firenze, il monumento più antico e delicato della città e rappresenta, con i suoi delicati mosaici, l'inizio della scuola fiorentina. Qui sono stati battezzati tutti i grandi uomini della città e io non voglio vedere il treno passarci davanti.
Per non parlare della colonna di San Zanobi: deve sparire? Questo progetto è forse una punizione per la città e i suoi cittadini?. L'innovazione - ha aggiunto la studiosa - deve essere accompagnata dalla conservazione». Secondo Raniero Casini di Salviamo «nel dopoguerra, quando vennero ricostruite le reti ferroviarie, la città si pose il problema dei passaggi a livello. Ebbene - ha commentato - con la tramvia ci ritroveremo a riportare in auge proprio quei passaggi a livello che furono considerati fonte di pericolo e di rallentamento del traffico.
Aumenteranno gli ingorghi, i tempi di percorrenza e tutto ciò porterà all'aumento dello smog. Per Razzanelli «la simulazione fotografica del tram in piazza Duomo ha già fatto il giro del mondo lasciando nell'incredulità e nello sgomento tutti quello che lo hanno visto. Del resto gli ultimi sondaggi dicono che il 74,6% dei fiorentini, ivi compresi quelli favorevoli alla tramvia, non vogliono il treno in Piazza Duomo». Il capogruppo dell'Udc ha anche letto un messaggio di Gianni Conti secondo il quale «il vicesindaco Matulli dovrebbe uscire dalla sua torre di avorio e riconoscersi nella "bella" storia di Firenze e con le decisioni di Sindaci come La Pira e Bargellini».