Firenze, 18 settembre 2008- Mentre il ministro Alfano ha deciso che non si persegue il reato d'opinione per il presunto vilipendio nei confronti del papa, i democratici laici fiorentini, liberali, radicali, repubblicani, socialisti si ritrovano sabato 20 settembre 2008 per ricordare la data della breccia di Porta Pia e della liberazione di Roma dal potere pontificio (20 settembre 1870), un evento di grande ed ancora attuale significato per la storia italiana ed europea. Oggi il 20 settembre, oltre a rappresentare il compimento del sogno risorgimentale, è memoria e impulso per la ricostruzione di una comune coscienza civile, per superare la grave crisi culturale e politica in atto e restituire dignità al principio di laicità dello Stato, nel suo autentico significato di garanzia e rispetto della libertà del sentire di ogni cittadino, affinché si affermi una libera religiosità e il liberalismo prevalga su ogni clericalismo.
La tradizionale manifestazione, a causa dei lavori di restauro all’obelisco in Piazza dell’Unità, si terrà davanti alla lapide garibaldina collocata in Piazza Santa Maria Novella al numero civico 21, dalle ore 11,30.
"Ci eravamo subito appellati al ministro della Giustizia Angelino Alfano perche' non concedesse l'autorizzazione alla Procura per procedere contro Sabina Guzzanti indagata per vilipendio nei confronti del Papa, in relazione alle affermazioni fatte l'8 luglio scorso durante la manifestazione "No Cav Day" in piazza Navona -afferma Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale-Partito Democratico- Oggi plaudiamo all'iniziativa del ministro di non concedere l'autorizzazione.
Le nostre carceri gia' esplodono, le nostre aule dei Tribunali e il sistema giustizia piu' in generale e' al collasso, evitiamo di perseguire reati che non dovrebbero esistere in una Paese libero, democratico, civile e senza la paura del diverso. "Non condivido cio' che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinche' tu possa dirlo" diceva Voltaire. Questo principio dovrebbe essere alla base delle nostre leggi e della nostra convivenza: una cosa sono le opinioni e altro i reati. Questi ultimi devono essere puniti e sanzionati, ma le idee, anche le piu' raccapriccianti devono restare libere di circolare.
La liberta' di pensiero e di espressione e' del resto l'unico vaccino in grado di difendere la democrazia da attacchi mortali".