Le pergamene miniate delle confraternite esposte per la prima volta in Archivio di Stato sono quarantasei, un numero considerevole per la generale scarsità di testimonianze come queste. Preziose e rarissime, alcune finemente decorate da artisti noti come Bernardino Mei e Guidoccio Cozzarelli. Queste pergamene, un tempo appartenenti alle numerose confraternite, nate e sviluppatesi nei territori delle antiche diocesi di Siena, Grosseto e Montalcino sono oggi conservate nell’Archivio di Stato di Siena.
L’occasione è offerta dalle celebrazioni per i 150 anni di attività della prestigiosa istituzione senese. Nella sala convegni di Palazzo Piccolomini, giovedì 10 aprile alle 16.00, Mario Ascheri (Università di Roma 3), Gaetano Greco (Università di Siena) e Luciano Osbat (Università della Tuscia) presenteranno il volume: Le pergamene delle confraternite nell’Archivio di Stato di Siena (1241-1785). Regesti, a cura di Maria Assunta Ceppari Ridolfi. Roma-Siena 2007, pubblicato nella duplice edizione, a cura della Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito della Collana “Pubblicazione degli Archivi di Stato.
Strumenti” e dell’Accademia senese degli Intronati. Il testo si presenta come un inventario analitico corredato da ampi regesti (riassunti in italiano), delle 1.047 pergamene provenienti dalle confraternite conservate presso l’istituzione senese, un’eccezionale documentazione attestante diritti, privilegi, concessioni e interessi patrimoniali delle confraternite stesse, chiamate all’uso toscano “compagnie laicali”. Nelle pergamene troviamo, infatti, atti emanati dalle autorità ecclesiastiche come la concessione di indulgenze e benefici spirituali e temporali, l’approvazione di statuti e di nuove fondazioni, le aggregazioni ad un Ordine religioso o ad una confraternita primaria.
E non solo, altri documenti attestano ad esempio, esenzioni e privilegi concessi dalle autorità civili e infine sono presenti numerosissimi contratti di natura patrimoniale e finanziaria: vendite, donazioni, testamenti e lasciti “pro remedio anime” cioè per assicurarsi il Paradiso, destinati alcuni per edificazioni e ristrutturazioni di chiese, cappelle e ospedaletti. Questi documenti confermano l’esistenza di numerosi raggruppamenti spontanei di laici - in rari casi anche di religiosi - appartenenti a varie categorie sociali, con finalità devozionali e spesso anche sociali e di mutuo soccorso.
Lo sviluppo attraverso i secoli di queste forme di associazione fu così capillare che nel territorio dell’antico Stato senese se ne contano nel tempo circa quattrocento, di diversa importanza e attive fino alle soppressioni del Granduca Pietro Leopoldo del 1785. Attraverso la pubblicazione del volume a cura di Maria Assunta Ceppari è stato possibile approfondire per la prima volta lo studio delle pergamene miniate e fare alcune attribuzioni come argomentato nel saggio di Marco Ciampolini e Patrizia Turrini.
A Guidoccio Cozzarelli si deve, infatti, la miniatura raffigurante “Innocenzo VIII in trono con ai lati i quindici cardinali concedenti l’indulgenza alla compagnia di Santa Maria in Portico a Fontegiusta” (pergamena del 3 marzo 1487). Bernardino Mei realizzò, invece, la raffinata decorazione della pergamena del 1638 della compagnia di Santa Caterina in Fontebranda. E‘ opera dell’erudito senese Antonio Sestigiani, autore di noti manoscritti e stemmari, è attribuita la “Santissima Trinità” raffigurata sulla pergamena dell’anno 1681, appartenente all’omonima compagnia.
Di particolare impatto visivo, e unica nel suo genere, la pergamena con le “Reliquie dei Martiri” appartenente alla compagnia di San Sebastiano in Camollia (1641) con ai piedi dello scritto la riproduzione fedele di 28 reliquie.
Nella mostra sono esposti anche lo statuto della compagnia di San Domenico del 1341-1348 con una splendida Annunciazione attribuita da Marco Ciampolini a Lippo Vanni. Un registro della compagnia dei Santi Andrea e Onofrio (1568-1587) con un raffinato dipinto raffigurante Sant’Onofrio eremita attribuito a Lorenzo Brazzi detto il Rustico.
E infine un’antica pergamena del settembre 1267, senza decorazioni, ma di grande interesse, in quanto contiene il primo statuto della compagnia della Vergine Maria e San Domenico, nel panorama italiano probabilmente il più antico statuto a noi pervenuto. Nel documento sono registrate e approvate dal vescovo Tommaso, le regole per l’organizzazione interna, l’attività, la devozione e le opere di carità dei confratelli.
La mostra che sarà inaugurata dopo la presentazione del volume, è stata allestita con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e rimarrà aperta fino alla fine dell’anno tutti i giorni con tre ingressi programmati alle ore 9.30, 10.30 e 11.30.
È possibile effettuare visite guidate per gruppi con prenotazione telefonica (0577-247145).