Firenze, 19 Luglio 2008- Su questi aspetti vuole chiarimenti, con una nuova interrogazione, il consigliere Stefano Alessandri (AN-Pdl). L'esponente del centrodestra sottolinea anzitutto che «tra le prescrizioni imposte nell'autorizzazione per la rassegna Firenzestate 2008 "Progetto culturale Forte di Belvedere -2008 Cinema & Musica" e la conseguente autorizzazione rilasciata dalla Direzione Sviluppo Economico del Comune di Firenze ad effettuare "spettacoli cinematografici nell'area allestita all'aperto di Forte Belvedere, nel periodo dal 4 luglio 2008 al 27 luglio 2008" figura al primo punto il limite massimo di capienza in 150 persone».
«Tale indicazione sulla capienza - rileva Alessandri - risulta anche anche nel piano di emergenza redatto dalla Cooperativa Archeologia». Letto il Piano di Emergenza ai sensi del D.M. 569 del 20/05/1992 e analisi «Nella "relazione tecnica generale cinema" del piano di emergenza - si ricorda nell'interrogazione - viene espressamente citato che "durante lo svolgimento delle proiezioni, tutto l'impianto di illuminazione del Forte Belvedere sarà mantenuto in funzione"». «Inoltre - prosegue Alessandri - la soprintendente ai beni architettonici ha ribadito, ad alaucni quotidiania, che "nessuno ha mai chiesto permessi per proteggere alcune parti critiche del Forte"».
Per questo il consigliere di AN chiede di sapere dal sindaco «se nella notte tra il 15 ed il 16 luglio, al momento dell' incidente che è costato la vita ad una giovane fiorentina, all'interno dell'area fossero effettivamente presenti non più di 150 persone» come dichiarato dal Piano di Emergenza redatto dalla Cooperativa Archeologia; «se quella notte tutto l'impianto di illuminazione del Forte Belvedere sia stato mantenuto in funzione anche durante lo svolgimento delle proiezioni cinematografiche»; «quanti inviti sono stati inviati per la mostra David La Chapelle Fotografie 1995 2007»; «se corrisponde a verità quanto dichiarato dalla soprintendente ai beni architettonici ad alcuni organi di stampa in cui viene ribadito che "nessuno ha mai chiesto permessi per proteggere alcune parti critiche del Forte"»; «in caso affermativo, per quale motivo, a seguito dell'incidente mortale avvenuto nel settembre 2006, l'amministrazione comunale non ha ritenuto di inoltrare alle autorità competenti la richiesta di permessi per proteggere alcune parti critiche del Forte».