Firenze 24.04.2008- L’80% è la percentuale media di adesione, in Toscana, allo sciopero nazionale di oggi proclamato da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil dopo la rottura delle trattative per il contratto nazionale scaduto da tre mesi. Nella nostra regione sono circa 50 mila i lavoratori interessati al rinnovo, frammentati in circa 15 mila imprese. Alcune centinaia di loro si sono trasferiti di prima mattina a Firenze dove hanno dato vita ad partecipato, vivace e combattivo presidio sotto la sede di ANCE (Confindustria) Toscana.
Contratto, contratto! la parola d’ordine più gridata con la colonna sonora di centinaia di fischietti. Non chiediamo la luna, non chiediamo le stelle diceva la voce che usciva dagli altoparlanti montati su un camper parcheggiato proprio davanti alla sede di Confindustria Toscana. Chiediamo 105 euro per reintegrare le nostre buste paga falcidiate dall’aumento dei prezzi, chiediamo che anche ai muratori siano pagati i primi tre giorni di malattia così come avviene per tutti i dipendenti degli altri settori.
Chiediamo, infine, uno stop all’uso del par time. Riuscite ad immaginare, si chiedeva la stessa voce, un muratore che lavora venti ore a settimana. Venti ore un muratore, quando non piove, le fa in due giorni, si rispondeva. Per meglio far comprendere quando sia abnorme il ricorso all’uso di contratti a lavoro parzuiale basta un dato: nel 2007 questo tipo di contratti ha avuto un balzo del +74% rispetto al 2006. A Firenze su 17.020 lavoratori sono stati registrati 2.090 contratti part-time.
Il perché succede è presto detto, . con l’introduzione del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) senza il quale le imprese non possono partecipare agli appalti le imprese sono state costrette a far emergere il lavoro nero, ma lo hanno fatto solo in parte, nascondendolo sotto il part-time. Il presidio Toscano che ha preso il via intorno alle 9.30 si è chiuso alle 11.30.
nb
