L'abolizione dell'Ici sulla prima casa: Silvio Berlusconi ha promesso di vararla al primo Consiglio dei ministri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2008 14:30
L'abolizione dell'Ici sulla prima casa: Silvio Berlusconi ha promesso di vararla al primo Consiglio dei ministri

Firenze, 16 Aprile 2008- La prima misura del Governo Berlusconi, come già promesso due anni fa, potrebbe essere l'abolizione dell'ICI sulla prima casa per 16 milioni di famiglie italiane. Il costo dell'intera operazione sarebbe di poco superiore ai 2 miliardi di euro. Secondo quanto affermato oggi sulla stampa dal Vicepresidente dell'ANCI Osvaldo Napoli la misura finanziaria è resa assolutamente possibile grazie ad un fondo già esistente presso il Ministero dell'Interno: "Sono stati Berlusconi e Tremonti - ha sottolineato Napoli - che ci hanno assicurato la certezza della copertura finanziaria e quindi non abbiamo nessun motivo di essere preoccupati.

E' da considerare anche che l'ICI è una tassa ingiusta - ha concluso Napoli - che va a colpire il bene primario di ogni famiglia, la casa, un bene che rappresenta i sacrifici di una vita. Inoltre, sappiamo benissimo, che l'ICI colpisce soprattutto le classi più deboli. In questo modo la gente si ritroverà in tasca più denaro con effetti positivi per i consumi e, a cascata, per tutta l'economia".
«Ma, ancora una volta -sottolinea il consigliere di Forza Italia-PDL Enrico Bosi- come già accaduto per le precedenti finanziarie del Governo Berlusconi, l'Amministrazione comunale di Firenze fa del puro terrorismo ideologico minacciando la riduzione degli stipendi dei dipendenti comunali, i servizi sociali e le bollette, alterando i dati sugli introiti dell'ICI sulla prima casa e facendo balenare l'applicazione di un'ulteriore addizionale IRPEF per recuperare in parte il mancato gettito.

Così l'Assessore Tea Albini ed il Sindaco, mostrando un'assoluta mancanza di pudore, cercano addirittura di smentire quei dati che la stessa ANCI, presieduta proprio da Domenici, conferma col suffragio degli esperti di settore, senza considerare che la copertura del provvedimento era già disponibile sotto il Governo Prodi che, auspice il vice-ministro Visco, si è ben guardato dal menzionare, limitandosi ad una leggera correzione delle detrazioni. E' assolutamente e volutamente esagerata la cifra di 140 milioni di euro a seguito dell'abolizione dell'ICI sulla prima casa.

Infatti, dati ufficiali del Comune di Firenze alla mano, nel 2003 con un'aliquota del 5,7 per mille il gettito ICI prima casa ammontava a 36 milioni e mezzo di euro, nel 2004 36 milioni e 400mila euro (aliquota 5,6) e nel 2005 a 40 milioni e mezzo di euro con un'aliquota del 6 per mille. Lo stesso introito che si registra grosso modo negli anni successivi con il nuovo regime delle detrazioni. Ricordiamo ancora, che a fronte di un risparmio medio per ogni famiglia di 330 euro, come confermato dall'Unione Inquilini e da altre associazioni di categoria, i comuni incasserebbero comunque 20 miliardi in più di gettito ICI per la revisione degli estimi.

Dunque, dove sta il problema? Piuttosto l'Amministrazione Comunale provveda a eliminare i conti in rosso delle partecipate e a ridurne il numero ivi compresi i loro pletorici consigli di amministrazione (decisione rinviata fino all'ultimo nonostante la riforma invocata dalla Lanzillotta), nonché a ridurre gli sprechi nell'amministrazione comunale (incarichi, indennità di buonuscita ai dirigenti, derivati, ecc.)».

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